mercoledì 8 gennaio 2014

Studi Lovecraftiani 13 con un inedito di Lovecraft

Studi Lovecraftiani n. 13 copertina classica
Studi Lovecraftiani n. 13 copertina Amazon

Come preannunciato qualche tempo fa, dopo un “fermo” di riflessione e di riassetto tornano gli Studi Lovecraftiani, con questo nuovo numero 13 (numero fatidico!) che esce ora e si presenta praticamente raddoppiato nel numero delle pagine, che assommano a ben 242, un vero e proprio libro ricco di articoli, saggi, recensioni e notizie di tutti i generi su H.P. Lovecraft e il suo universo fantastico.

Le novità sono tante. Innanzitutto, c’è stato un restyling della copertina, ma anche i nostalgici della più tradizionale e ormai consolidata grafica saranno accontentati; il numero esce infatti con due diverse covers: una classica, che rispecchia il layout consueto, e l’altra più moderna, con uno stile grafico completamente rinnovato.

Per quanto riguarda i contenuti, anche qui le novità non mancano: l’aumento del numero di pagine ci ha permesso infatti di inserire ben due Tesi di Laurea, e il resto del volume si presenta come di consueto con una ricca messe saggistica, che spazia da intriganti paralleli tra Lovecraft e Gustav Meyrink, al rapporto di H.P. Lovecraft con la Fisica, da escursioni all’interno dei giochi lovecraftiani, al cinema, ai libri, ecc. Oltre a questo, trovano spazio oltre quaranta pagine di recensioni, segnalazioni bibliografiche, notizie e presentazioni di tutte le novità editoriali relative a Lovecraft uscite in Italia e nel mondo nell’ultimo biennio. Insomma, un vero “numerone must” sotto tutti i punti di vista, che ogni appassionato di Lovecraft e di letteratura fantastica non deve lasciarsi assolutamente sfuggire.

La vera sorpresa, tuttavia, che da sola vale il prezzo del numero, è l’inclusione di un lungo inedito narrativo dello stesso Lovecraft, “Il Pozzo degli Antichi”, che siamo riusciti a recuperare solo dopo lunghe e laboriose ricerche e che siamo ora orgogliosi di presentare. Questo pezzo è assolutamente inedito, non è mai stato tradotto prima in Italiano, e non è mai stato stampato professionalmente neppure negli Stati Uniti. In sostanza, è una chicca assoluta e una vera primizia per gli appassionati, e costituisce un documento unico nel campo degli Studi Lovecraftiani.

“Il Pozzo degli Antichi” ha un retroscena curioso e piuttosto weird, e forse per questo era rimasto inedito… fino a oggi. Vi si narra la storia di un misterioso pozzo avvolto da antiche leggende, che si rivela essere un portale di accesso tra il nostro mondo e il mondo dell’Altrove. Nei suoi pressi si muovono alcuni personaggi bizzarri e tutta una serie di creature soprannaturali (tra cui spiccano dei curiosi e non meglio definiti “non-morti”) che comunque impallidiscono di fronte alla finale manifestazione del terribile Guardiano del Pozzo, una creatura titanica e tentacolare, forse un Grande Antico (Lovecraft scrive “fratello del Grande Cthulhu”) che ben si attaglia al pantheon degli Old Ones dei Miti. Questa oscena e gigantesca mostruosità, che tutto abbatte e schiaccia al suo passaggio (rievocando così l’Orrore di Dunwich), in tutta l’opera di Lovecraft è presente solo in questo inedito.

La vera curiosità è tuttavia legata al fatto che questo documento era stato trascritto dal testo originale – vergato a penna nella grafia minuscola e difficile da decifrare di Lovecraft – nientedimeno che da Mark Chapman, l’assassino di John Lennon! E qui il mistero si infittisce… che cosa c’entra Chapman, un folle e assassino, oggi ancora detenuto nelle prigioni americane, con Lovecraft? Nella presentazione che abbiamo scritto per introdurre questo pazzesco inedito di HPL, saprete tutto. Ora basti dire che Chapman lavorò alla sua trascrizione e, da quel momento, il tarlo della follia iniziò a corrodere la sua mente... la stessa follia che poi lo portò a compiere il suo gesto estremo, per il quale oggi è tristemente ricordato. Anche per questo “Il Pozzo degli Antichi” si profila, per certi versi, come un testo “maledetto”, sparito per sempre dalla circolazione fino al nostro ritrovamento.

Una bizzarria, quindi, che getta più di un alone inquietante sul documento, che è stato tradotto dal nostro valido collaboratore Luigi Musolino (il traduttore de I Vermi Conquistatori di Brian Keene e di Parola di Lovecraft)… sarà forse solo per un caso che quest’ultimo, dopo averlo tradotto, ha iniziato a scrivere e a pubblicare lui stesso racconti come “La Madonna Cadavere”, “Nei Loro Templi Oscuri”, “Crustunium la Profondata”, “Lo zio che ammazzava le Bestie”, e tanti altri ancora?… Non lo sappiamo, ma in ogni modo i racconti di Gigi – così come quelli di Lovecraft – ve li raccomandiamo!

Di seguito, il sommario completo di Studi Lovecraftiani n. 13:

Analisi tematica e diacronica di The Dream-Quest of Unknown Kadath e At the Mountains of Madness, di Giulio Dello Buono
Dalle architetture immaginarie all’architettura dell’alterità: La percezione del mondo nell’opera di H.P. Lovecraft, di Andrea Becherini e Giacomo Bencistà
Lovecraft e l’uovo di dinosauro, di Renzo Giorgetti
Le piante del dottor Cinderella: Motivi paralelli tra Gustav Meyrink e H.P. Lovecraft, di Umberto Sisia
Lovecraft e la Fisica, di Andrea Zaccaria
Carcosa, di Roberto Negrini
Oscuri castelli, cripte e creature mostruose: Lovecraft in Quake, di Lorenzo Davia
La Chiave e l’Abisso: Una lettura junghiana delle opere di Howard Phillips Lovecraft, di Mauro Pennisi
Il Pozzo degli Antichi, di H.P. Lovecraft
Fissa lo sguardo nel rosso occhio del tuo dio! Ovvero: il recalcitrante messia di Rivermouth: Un commento al film Cthulhu, di Luca Cesare Foffano
Recensioni, a cura di Pietro Guarriello
Ad criticos: La biblioteca del lovecraftiano erudito. Segnalazioni critiche bibliografiche, a cura di Andrea Bonazzi
Segnalazioni in breve. Libri, saggi e articoli sulla stampa relativi a HPL: Uscite 2010-2013, a cura della redazione.


Studi Lovecraftiani n. 13
Edizioni Dagon Press, Autunno 2013
brossura, illustrazioni in bianco e nero, 242 pagine, €16.50

La versione a copertina “classica” è ordinabile sul nostro shop on-line di Lulu.com, dove sono da ora disponibili a richiesta anche i numeri arretrati dall’8 al 12, insieme alla riedizione del n. 1.

La versione “restyling” con nuova copertina è ordinabile invece sul sito di Amazon.it, sul quale sono anche ordinabili i numeri 11 e 12 di Studi Lovecraftiani. Copie della versione “restyling” si possono  inoltre richiedere presso la nostra redazione (ma occorrono circa 2-3 settimane per evadere l’ordine).

Scrivere a: studilovecraft@yahoo.it. Informazioni e contatti: pagina web studilovecraftiani.blogspot.it. Pagina Facebook: facebook.com/dagon.press. Qui sotto, un’anteprima dai contenuti di Studi Lovecraftiani n. 13.

Pietro Guarriello

mercoledì 4 dicembre 2013

H.P. Lovecraft alle Scuole Pie Fiorentine

H.P. LovecraftSabato 7 dicembre 2013, alle ore 17, si terranno due conferenze dedicate al mondo dell’orrore di Howard Phillips Lovecraft presso le Scuole Pie Fiorentine, a Firenze in via Cavour, 94.

Giuseppe Lippi, curatore di Urania Mondadori e massimo esperto di questo autore in Italia, parlerà di “Lovecraft e l’orrore cosmico” concentrandosi in particolare sulla teratologia, lo studio delle anomalie morfologiche, inventata dal “Solitario di Providence”, sulla sua visione del mondo e sul suo stile.

Il secondo incontro tenuto da Walter Catalano, studioso di letteratura fantastica, riguarderà “Mondi e visioni della notte. Da Lovecraft ai gotici moderni”, analizzando insieme a Lippi l’influsso dello scrittore americano sulla narrativa dell’orrore più recente, e il mondo in cui le visioni del mondo ispirate alla letteratura e al cinema fantastico abbiano influito sull’immaginario delle generazioni del dopoguerra.

Iniziativa a cura della Associazione Eumeswil, l’ingresso alle conferenze è a offerta libera. Informazioni su eumeswil.cc. Fonte: Portale Giovani Firenze.
 
Weirdletter

lunedì 28 ottobre 2013

H.P. Lovecraft e la Nona Arte a Lucca Comics & Games 2013

H.P. Lovecraft e la Nona Arte, Lucca Comics & Games 2013

Diábolo Edizioni ed Eris Edizioni presentano l’incontro: H.P. Lovecraft e la Nona Arte. Incursioni fumettistiche nell’universo del maestro dell’orrore e del fantastico, a Lucca Comics & Games 2013, Sabato 2 novembre, ore 10:00, Sala dell’Oro della Camera di Commercio.

“Un incontro per presentare le ultime incursioni fumettistiche nell’universo lovecraftiano: Il giovane Lovecraft, primo capitolo della esilarante saga sull’adolescenza del ‘solitario di Providence’, degli spagnoli Bart Torres e Josep Oliver, edito da Diábolo Edizioni; H.P. Lovecraft, Da altrove e altri racconti, dell’olandese Erik Kriek, edito da Eris Edizioni. Paolo Interdonato ne parlerà insieme agli autori e agli editori.”

Partecipanti:
Paolo Interdonato (moderatore)
Bart Torres (autore)
Erik Kriek (autore)
Riccardo Zanini (relatore)
Gabriele Munafò (relatore)


Programma generale sul sito web di Lucca Comics & Games 2013.

Andrea Bonazzi

giovedì 17 ottobre 2013

Renzo Giorgetti, Lovecraft e la sincronicità

Lovecraft e la sincronicità, 2013, copertinaPubblicato dalle Edizioni Solfanelli di Chieti con una presentazione a firma di Sebastiano Fusco, Lovecraft e la sincronicità è il titolo del nuovo saggio che Renzo Giorgetti dedica ai temi del gentiluomo di Providence dopo le precedenti esplorazioni fra i tradizionali simbolismi di Archetipi lovecraftiani: l’Eterno Femminile, nel 2012, e Archetipi lovecraftiani: L’India e i Miti di Cthulhu del 2009.

“Una rete di fili invisibili avvolge la realtà costituendone la trama nascosta, un’opera d’arte che solo poche persone sanno afferrare nella sua interezza. Ogni tanto però qualche evento, qualche situazione, solleva il sottile velo di mistero, mostrando come leggi ben diverse da quelle comuni siano le vere reggitrici dell’ordine cosmico. In questo caso vi è la possibilità di scorgere i nessi più sottili che legano cose e persone, i legami reconditi che uniscono, tramite un medesimo significato, processi mentali e fisici tra di loro apparentemente separati. Nelle opere di taluni autori la rivelazione di tali contenuti è più evidente, emergendo in numerose occasioni, più o meno volontariamente, nell’ambito dell’atto creativo. Questo è il caso di Lovecraft che, grazie alla sua capacità di elaborazione fantastica ed al rapporto privilegiato con il mondo onirico riuscì, spesso in maniera indipendente dalla sua volontà, a mostrare le “coincidenze significative” che intessono la realtà, quei nessi non causali di cui già parlava Jung e che per millenni hanno costituito la base del pensiero magico”.

“Nei racconti lovecraftiani,” prosegue la presentazione editoriale, “sono molteplici queste coincidenze che, interessando luoghi, date, persone e situazioni tra le più varie, formano un quadro quanto mai eterogeneo, che si compone però in maniera completa in una superiore visione d’insieme. Sono state raccolte in questo volume le più notevoli, le più ‘significative’, quelle che, rimaste fino a questo momento sconosciute, saranno di sicuro aiuto per comprendere meglio sia Lovecraft che la sua arte, così come l’epoca attuale, che con quella del recente passato mantiene ancora molti tratti in comune”.

Informazioni sul volume presso le pagine web dell’editore.

Lovecraft e la sincronicità
Renzo Giorgetti
collana Micromegas, Edizioni Solfanelli, 2013
brossura, 128 pagine, €11.00
ISBN 9788874978236
Andrea Bonazzi

giovedì 10 ottobre 2013

Doug Steiner fra i Capolavori de “I Racconti di Dracula” per Dagon Press

Capolavori de "I Racconti di Dracula", Vol. 6: Doug Steiner, 2013, copertinaSi appressano le “ombre” di Halloween e tornano I Capolavori de I Racconti di Dracula”… il cui nuovo volume, a cura di Sergio Bissoli, è disponibile presso lo shop on-line della Dagon Press e comprende tre nuovi romanzi di uno degli autori meno prolifici ma più originali dell’intera serie.

Doug Steiner era uno degli pseudonimi con cui lo scrittore italiano Sveno Tozzi (1923-1999) firmava i propri romanzi horror, gialli e di fantascienza. Con questo nome sono stati pubblicati i suoi lavori nella collana de “I Racconti di Dracula”, opere originali e imprevedibili che lo rendono un autore unico all’interno della serie per la quale, purtroppo, firmò solo cinque opere: Femmine dell’al di là, La femmina dell’homunculus, L’amante del loculo tre e Il cervello che cammina. Quest’ultimo è in realtà un romanzo di fantascienza, motivo per cui riproponiamo, in questo sesto volume della collana, i soli primi tre titoli che sono quelli più decisamente orrorifici: storie uniche, deliziosamente squilibrate verso un bizzarro soprannaturale. Quel che vi aspetta, in queste trame misteriose e mai banali, è una parata di luoghi suggestivi e “maledetti”, di femmes fatales, in un clima onirico e surreale, e un sottofondo macabro e occulto.

In La femmina dell’homunculus l’Autore presenta una storia mostruosa, densa di interrogativi, ispirata in parte a La Mandragora di H.H. Ewers; ma qui la creatura è molto più oscena, crudele e perversa, e sogna di porre in atto desideri turpi e scellerati sulle femmine umane…

Femmine dell’al di là è il resoconto di una serie di sedute spiritiche tenute in una cittadina americana negli anni 50, e della vicenda pazzesca che ne è seguita. Storia di spiritismo originalissima, non priva di una certa ironia.

L’amante del loculo tre è un’opera inquietante, ricca di meditazioni sulla magia e sull’Occulto. Parallelo al nostro, esistono altri Universi, con mondi differenti, abitati da esseri differenti: spettri, larve, gusci psichici... Durante il sonno, le barriere fra i mondi si assottigliano. E quando qualcuno apre uno spiraglio fra i mondi estranei e il nostro mondo materiale, avvengono fatti inspiegabili e paurosi.

Dough Steiner era un profondo conoscitore di spiritismo, psicologia e metapsichica, e queste sono storie di fantasmi, ma non le solite che siete abituati a leggere… Qui, l’autore ci presenta un punto di vista altamente originale su queste interferenze spettrali, le loro origini, le loro azioni nefaste.

Il volume è direttamente acquistabile attraverso la vetrina di Dagon Press su Lulu.com. Informazioni sulle pagine web di studilovecraftiani.blogspot.it, un’anteprima sfogliabile del libro è presentata qui a seguito.

I Capolavori de “I Racconti di Dracula”
Volume Sesto: Doug Steiner
a cura di Sergio Bissoli
Edizioni Dagon Press, 2013
brossura, 310 pagine, €19.0
€19.00

Pietro Guarriello


martedì 1 ottobre 2013

Scienza e Fantascienza nei media e nella letteratura

Artwork by Robert Czarny

È in programma da ottobre 2013 a gennaio 2014 un ciclo di incontri sul tema “Scienza e Fantascienza nei media e nella letteratura”. L’iniziativa è organizzata dal professor Paolo Musso in collaborazione con il Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecniche della Comunicazione e il Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate dell’Università dell’Insubria di Varese, e la Sergio Bonelli Editore.

Gli incontri si svolgeranno nell’Aula Magna dell’Università dell’Insubria, a Varese, in Via Ravasi 2, dalle 14.30 alle 17.30, sempre di mercoledì, tranne giovedì 31 ottobre e martedì 21 gennaio. L’ingresso è libero e gratuito. A seguito il programma.

2 Ottobre. Storia della fantascienza – La letteratura di fantascienza
Luigi Petruzzelli (Titolare delle Edizioni Della Vigna)

9 Ottobre. Esperienze professionali – La piccola editoria di fantascienza
Luigi Petruzzelli (Titolare delle Edizioni Della Vigna)
Giuseppe Festino (Illustratore)

23 Ottobre. Storia della fantascienza – “Urania” e gli altri: la fantascienza in Italia
Giuseppe Lippi (Direttore della collana “Urania” di Mondadori)

31 Ottobre. Storia della fantascienza – Il cinema di fantascienza
Michele Tetro (Scrittore e critico cinematografico)
Gian Filippo Pizzo (Saggista)

6 Novembre. Storia della fantascienza – Il fumetto di fantascienza
Antonio Serra (Sergio Bonelli Editore, creatore di “Nathan Never”)
Glauco Guardigli (Sergio Bonelli Editore, curatore di “Nathan Never”)

13 Novembre. Esperienze professionali – La Sergio Bonelli Editore
Mauro Marcheselli (Direttore generale della Sergio Bonelli Editore)
Michele Masiero (Redattore capo centrale della Sergio Bonelli Editore)

4 Dicembre. Il fumetto di fantascienza – Come si inventa un fumetto: la saga di “Nathan Never”
Antonio Serra (Sergio Bonelli Editore, creatore di “Nathan Never”)

11 Dicembre. Il fumetto di fantascienza – La scienza di “Nathan Never”
Paolo Musso (Università dell’Insubria)

18 Dicembre. Esperienze professionali – Disegnare la fantascienza
Sergio Giardo (Sergio Bonelli Editore, disegnatore di “Nathan Never”)
Antonio Serra (Sergio Bonelli Editore, creatore di “Nathan Never”)

8 Gennaio. Il fumetto di fantascienza – Come si inventa un fumetto: “Orfani”, la nuova scommessa della Bonelli
Roberto Recchioni (Sergio Bonelli Editore, creatore di “Orfani”)

15 Gennaio. Esperienze professionali – La traduzione, la cura editoriale e la redazione nell’editoria di fantascienza
Giuseppe Lippi (Direttore della collana “Urania” di Mondadori)

21 Gennaio. Tavola rotonda conclusiva – Il significato della fantascienza
Paolo Musso (Università dell’Insubria)
Antonio Serra (Sergio Bonelli Editore, creatore di “Nathan Never”)
Glauco Guardigli (Sergio Bonelli Editore, curatore di “Nathan Never”)


In data ancora da stabilirsi (quelle riportate qui sotto sono solo indicative):

16 Ottobre. Esperienze sul campo – Visita all’osservatorio astronomico FOAM 13 di Tradate
(Alla sera, dalle 21 alle 24 - Ingresso 10 euro a testa. Limite di 50 posti con precedenza per gli studenti del corso)

21-29. Ottobre. Storia della fantascienza – Scienza e fantascienza nel giornalismo scientifico
Fabio Pagan (Giornalista scientifico, fondatore del Master della SISSA di Trieste)

21-29. Ottobre. Esperienze professionali – Il Master in Giornalismo Scientifico della SISSA
Fabio Pagan (Giornalista scientifico, fondatore del Master della SISSA)


Informazioni e PDF scaricabile con il programma ufficiale presso il sito web dell’università www4.uninsubria.it.
Weirdletter

martedì 23 luglio 2013

Giacomo Papi: I primi tornarono a nuoto

I primi tornarono a nuoto, 2012, copertina“I primi tornarono a nuoto la notte del secondo giorno. A sciami, nelle ore disabitate, entrarono in acqua dai porti addormentati, dai moli senza nome, dalle anonime rive di melma ed erba dimenticate sulla terraferma, e nuotarono lenti in mezzo alla laguna illuminata e oscurata a intermittenza dalla luna e dalle nuvole, uscirono dal mare come granchi o come rane, arrampicandosi sui pali, sulle barche ormeggiate, sulle scale intagliate nella pietra e invasero le isole. Per molte ore nessuno li vide”.

I morti risorgono. Tutti. All’improvviso, a ondate, invadendo il mondo. Il primo ha l’angelico nome di Serafino, anziano con le energie di un bambino. Stesso aspetto di quando è deceduto, nudo e disorientato, intatti i ricordi di quand’era in vita. A scoprire l’anomalia è un giovane medico di sani principi, Adriano Karajanni, da poco convivente con Maria che aspetta un figlio da lui. Dopo Serafino altri morti rinascono, in ogni parte del mondo e da ogni epoca passata, con un processo inarrestabile e una prospettiva terrificante: la terra invasa da un esercito di risorti, ingombranti anche se – per fortuna – sterili. In segreto qualcuno prova a ucciderli, scoprendo la possibilità di eliminare per sempre i nuovi arrivati. Le autorità progettano una soluzione definitiva incontrando però l’opposizione del popolo dei rinati, decisi a tenersi ben stretta la loro seconda possibilità.

Riprendendo suggestioni non nuove alla fantascienza, Giacomo Papi arriva in libreria con il suo primo romanzo I primi tornarono a nuoto, pubblicato da Einaudi. Ex direttore editoriale di Isbn, autore di programmi televisivi, consulente editoriale di Einaudi Stile Libero, autore di una rubrica settimanale su Repubblica delle Donne, Papi fa il misterioso nel risvolto di copertina spacciandosi per esordiente: però maneggia le parole con abilità, è attento all’indagine psicologica, fra una considerazione e l’altra sulla natura umana sa creare momenti di buon livello horror senza diventare splatter.

Intrigante e scorrevole, il racconto si divora veloce con l’ansia di scoprire come i personaggi risolveranno una situazione all’apparenza senza uscita… ma, delusione, la storia in pratica non finisce. È previsto un seguito? Il lettore ha facoltà d’immaginare un epilogo? L’autore ha finito le idee? Forse, semplicemente, a Papi il viaggio interessa più della meta: in questo caso il tema dei risorti serve solo da spunto per parlare di come siamo diventati, offrendo materiale per varie e vaste riflessioni. Un’Apocalisse senza trombe del Giudizio e forse per questo ancor più terribile.

Informazioni sul volume presso le pagine web dell’editore.

I primi tornarono a nuoto
Giacomo Papi
Stile Libero Big, Einaudi, 2012
brossura, 224 pagine, €17.00
ISBN 9788806200367
Giovanna Bragadini

martedì 25 giugno 2013

Harry Small e “I Racconti di Dracula” per Dagon Press

Capolavori de "I Racconti di Dracula", Vol. 5: Harry Small, 2013, copertinaÈ disponibile presso lo shop on-line della Dagon Press, ordinabile sul sito web di Lulu.com, il nuovo volume de I Capolavori de “I Racconti di Dracula”, collana che ristampa i migliori romanzi della storica serie di narrativa nera italiana che uscì dal 1959 al 1981, una sorta di Weird Tales di casa nostra, ma molto più macabra e gotica nei contenuti. Questa uscita segna un importante appuntamento per la nostra collana in quanto vi fa il suo esordio il grande Harry Small, un altro nome d’oro della mitica serie.

Harry Small era lo pseudonimo principale con cui Mario Pinzauti (1930-2010) firmava le sue storie del terrore e del mistero, opere torbide e avvolgenti, arcane e soprannaturali, sempre al margine tra la verità e il mistero. Altri suoi pseudonimi conosciuti sono Jim Reevels, Jack Leeder e Perry Landers. In totale, ha scritto circa cento romanzi tra cui anche gialli, spionaggio e thriller. Nato e vissuto a Roma, trascorse l’infanzia in Sicilia, una terra che gli fu sempre cara. Fu introdotto alla ERP, la casa editrice dei “Racconti di Dracula”, da Aldo Crudo, scrittore pure lui. Appassionato di armi, dopo la chiusura dell’editrice ERP nel 1983 Pinzauti diventò perito balistico del tribunale e direttore di una scuola di tiro. Nel 1979 scrisse anche un libro tecnico sulle armi.

A cura dell’esperto Sergio Bissoli, in questo I Capolavori de “I Racconti di Dracula” Volume Quinto: Harry Small vengono riproposti, nei testi corretti e integrali, tre romanzi-capolavoro dello scrittore italiano al confine tra il reale e l’irreale:

L’amante infernale (1° pubblicazione su I Racconti di Dracula n. 28 del febbraio 1962) è un incalzante thriller occulto infarcito di conoscenze esoteriche. A Ice Town, un piccolo villaggio americano sperduto tra le montagne innevate del New Jersey, un vecchio maligno vaga tra le bianche stradine deserte in cerca di sangue, mentre due spiriti diabolici, tornati sulla terra secondo un ciclo cosmico che ricongiunge il passato al presente, si ritrovano per adempiere ancora una volta all’antichissimo mito dell’“eterno ritorno”. Gli abitanti di Ice Town scopriranno presto che, oltre alle leggende locali, esistono altre e più imponderabili realtà…

La valle del Cento Morti (1° pubbl. su I racconti di Dracula n. 33, del luglio 1962) si ambienta in un cupo villaggio sprofondato tra le nebbie della Prussia orientale. A Villa Herta, abitata dai conti Von Klafhen, pesa un antico retaggio di sangue: secondo la leggenda dei “Cento Morti”, quando un enorme e vecchio tamburo farà udire di nuovo il suo lugubre suono, un mostro tornerà a reclamare una vittima della famiglia. In questo scenario da incubo, immerso in un’atmosfera surreale, un giovane forestiero arriva al castello intenzionato a indagare i luoghi della leggenda…

Lo squalo bianco (1° pubbl. su I Racconti di Dracula n. 39, del gennaio 1963) si basa su una leggenda siciliana, ma l’autore lo ambienta nella selvaggia Normandia, dove una spedizione archeologica arriva per esplorare le caverne marine e i suggestivi fiordi che la natura incontaminata di quei luoghi offre. Ma tra gli anfratti bui si annida un essere infernale, un fantasma degli abissi, che durante le notti di tempesta riemerge da un oscuro passato per reclamare un prezzo inconcepibile. Sarà un’avventura strana, quella che si troverà ad affrontare il gruppetto di studiosi, in questo fantastico racconto dove la paura dell’Ignoto attanaglia la mente e le anime degli sventurati protagonisti.

Informazioni sulle pagine di studilovecraftiani.blogspot.it, direttamente acquistabile attraverso la vetrina di Dagon Press su Lulu.com. Qui sotto, un’anteprima sfogliabile del libro.

I Capolavori de “I Racconti di Dracula”
Volume Quinto: Harry Small
a cura di Sergio Bissoli
Edizioni Dagon Press, 2013
brossura, 332 pagine, €19.00

Pietro Guarriello

lunedì 22 aprile 2013

Il ritorno di Studi Lovecraftiani. Speciale “L’arte grafica di H.P. Lovecraft” e riedizione del numero 1

Studi Lovecraftiani: L’arte grafica di H.P. Lovecraft, copertina
A grande richiesta torna Studi Lovecraftiani, l’unica rivista italiana ed europea interamente dedicata allo scrittore H.P. Lovecraft e al suo mondo fantastico. E in attesa del nuovo, monumentale numero 13 (con oltre 250 pagine di articoli e saggi dedicati al Maestro di Providence) esce ora uno speciale tutto incentrato sulla vena artistica di H.P.L., qui indagato nelle sue qualità di illustratore e di disegnatore: L’arte grafica di H.P. Lovecraft, a cura di Francesco Brandoli, con una bella copertina opera dell’artista Matteo Bocci.

A farci da guida in questa interessantissima nonché illustratissima rassegna (sono infatti riprodotti all’interno dello speciale tutti i disegni e i bozzetti artistici realizzati dallo scrittore, delle vere rarità, alcuni dei quali non hanno mai visto prima la pubblicazione a stampa) è lo stesso Francesco Brandoli che qui sotto ci presenta e introduce l’aspetto artistico e più estroso, poco o per nulla conosciuto, dell’inventore dei “Miti di Cthulhu”:

“Persino Howard Phillips Lovecraft non è stato esente da certe velleità artistiche. Nell’immenso corpus documentaristico che il Solitario di Providence ha lasciato ai posteri (migliaia di documenti, di cui circa 3.000 sono conservati alla Brown University del Rhode Island – U.S.A.), sono presenti bozzetti, schizzi e talvolta veri e propri disegni che Lovecraft realizzò durante la propria vita. Si trattava principalmente di un esercizio ludico, per mezzo del quale l’Autore sembrava voler regalare un accessorio ai destinatari delle proprie missive; per lo più amici, reali o di penna, spesso scrittori come lui e altrettanto noti sulle pagine di riviste dell’epoca, prima fra tutte Weird Tales. Nello scorrere le epistole dello scrittore americano, risulta così facile imbattersi in rapidi schizzi, abbozzi o veri e propri disegni che lo stesso Lovecraft si è divertito ad appuntare nel corso di una lettera, inserendovi illustrazioni e didascalie; oppure, si possono trovare veloci abbozzi delle sue idee, frammisti a rapidi appunti delle stesse, nel tentativo di fissare in maniera più definita e intensa quell’immagine che forse temeva gli sfuggisse via, svicolando dalla sua mente in altre dimensioni spazio-temporali. Possiamo essere certi che Lovecraft sia stato un grande scrittore, ma era appunto questo: un ottimo narratore, non certo un illustratore. Eppure, i suoi disegni dimostrano una buona preparazione e una certa sensibilità artistica e immaginifica: soprattutto ci rivelano dettagli e informazioni supplementari rispetto a quanto già offertoci dal testo scritto. Ci svelano uno shunned Lovecraft. Un Lovecraft sfuggito e poliedrico, che ancora non conoscevamo e che, probabilmente, non sveleremo mai abbastanza”.

In questo inedito Speciale: H.P.L. artista e illustratore è anche tradotta per intero, per la prima volta in Italia, una lettera del 27 marzo 1934 indirizzata da Lovecraft a Franklin Lee Baldwin, nella quale il Sognatore di Providence si dilunga proprio sul suo rapporto con il mondo dell’arte e della rappresentazione grafica, confidandosi e svelandoci preziosissime informazioni su tale aspetto della sua vita.

Lo speciale L’arte grafica di H.P. Lovecraft conta settanta illustratissime pagine ed è ordinabile al prezzo di 10 Euro presso lo store on-line di Dagon Press su Lulu.com. In alternativa, un certo numero di copie è disponibile anche presso la redazione di Studi Lovecraftiani. Per richiederle, basta inviare una email a studilovecraft@yahoo.it e vi verranno fornite tutte le informazioni necessarie.

Studi Lovecraftiani #12 bis. L’arte grafica di H.P. Lovecraft
Speciale: H.P.L. artista e illustratore
(Autunno 2011), Dagon Press, 2013
brossura, illustrazioni in bianco e nero, 68 pagine, €10.00


Studi Lovecraftiani #1, riedizione, copertina
Ma le novità che ha in serbo la Dagon Press non finiscono certo qui: è pronta e disponibile anche la ristampa, rieditata e corretta, dell’esauritissimo primo numero di Studi Lovecraftiani, da tempo fuori catalogo e praticamente introvabile. Si tratta di un numero da collezione che, oltre a conformarsi al nuovo formato in volumetto (non più, quindi, il vecchio fascicolo spillato del 2005), aggiunge del materiale nuovo e originale, con nuova grafica e illustrazioni. Eccone dunque una presentazione:

“L’esordio editoriale di Studi Lovecraftiani, rivista di saggistica e di studio dedicata alla vita e all’opera di Howard Phillips Lovecraft, curata da Pietro Guarriello sotto il marchio della Dagon Press, ebbe luogo nella primavera del 2005. Pubblicazione amatoriale a diffusione controllata, «SL» ha da allora lo scopo di promuovere la critica e lo studio dell’autore dei Miti di Cthulhu attraverso saggi, documenti, articoli, notizie e recensioni, prospettandosi come un importante punto di riferimento per gli estimatori italiani del Gentiluomo di Providence. Il titolo della rivista non è casuale: si richiama infatti ai leggendari Lovecraft Studies americani (oggi diventati Lovecraft Annual) pubblicati sotto la direzione di S.T. Joshi, e al pari di questi si pone il fine di promuovere l’analisi e l’approfondimento dei vari aspetti che ruotano attorno a Lovecraft, alle sue creazioni e al suo mondo. Qui gli appassionati italiani dello Scrittore possono trovare un sicuro punto di riferimento, oltre che un’occasione di incontro e confronto. Stampato in origine come fanzine fotocopiata e spillata, del n. 1 di SL furono tirate 60 copie, che andarono subito esaurite. Da allora il fascicolo risulta irreperibile, e per questo abbiamo oggi deciso di iniziare una serie di ristampe che renderanno di nuovo disponibili, nel nuovo formato volumetto a stampa professionale, i primi ed esauritissimi numeri di Studi Lovecraftiani”.

Nel sommario di questo primo numero troviamo, dopo una dotta ed esauriente Introduzione agli studi lovecraftiani di S.T. Joshi, biografo e massimo esperto mondiale di H.P.L., una utile (per neofiti e non) Guida alla narrativa di H.P. Lovecraft presentata da Fabrizio Claudio Marcon e, a seguire, gli articoli La rivoluzione copernicana del Sognatore di Providence di Massimo Berruti e Scott-Elliot ispiratore di Lovecraft di Gianluca Casseri; quindi I discepoli di Erich Zann: Lovecraft e la musica, una panoramica a tutto rock (cthuliano, naturalmente) di Bruno Gargano, Elvezio Sciallis e Andrea Bonazzi sulle produzioni discografiche in tema, e ancora l’approfondito dossier Lovecraft: ipotesi di un viaggio in Italia dedicato all’omonimo “documentario” di Federico Greco e Roberto Leggio, andato in onda il 31 ottobre 2005 su Studio Universal. Lo speciale in questione comprende diverse schede informative e un’intervista esclusiva di Michele Tetro al regista Greco, insieme ad altri autorevoli interventi atti a puntualizzare la natura di finzione del breve film, surreale omaggio lovecraftiano altrimenti proposto in veste di realistico documentario. Rubriche, novità, recensioni librarie e varie segnalazioni completano il fascicolo, anch’esso ordinabile attraverso lo store di Dagon Press su Lulu.com (un limitato numero di copie è disponibile anche presso la redazione: scrivere a studilovecraft@yahoo.it).

Studi Lovecraftiani #1
riedizione
(Primavera 2005), Dagon Press, 2013
brossura, illustrazioni in bianco e nero, 110 pagine, €12.00

Informazioni sulle pagine web ufficiali di studilovecraftiani.blogspot.it. Qui sotto, una sostanziosa anteprima dai contenuti di entrambe le pubblicazioni.

Pietro Guarriello


sabato 13 aprile 2013

Clark Ashton Smith: A Critical Guide to the Man and His Work, seconda edizione

Clark Ashton Smith: A Critical Guide to the Man and His Work, 2013, copertina
Apparso originariamente nel 1990 per la collana “Starmont Reader’s Guide” dell’editrice americana Starmont House, questo di Steve Behrends è stato il primo esteso saggio bio-bibliografico su Clark Ashton Smith, prima monografia interamente dedicata allo scrittore e artista californiano.

Sguardo essenziale, finalmente, sulla vita e il lavoro di un autore fino ad allora relegato agli ambiti del fandom, il libro viene riproposto oggi come Clark Ashton Smith: A Critical Guide to the Man and His Work, Second Edition, una seconda edizione aggiornata ed espansa con nuovi contenuti in pubblicazione presso Borgo Press – un marchio editoriale Wildside Press.

“Clark Ashton Smith (1893-1961) fu un importante scrittore di fantasy e fantascienza durante la prima metà del XX secolo. Insieme a H.P. Lovecraft e Robert E. Howard, Smith fu uno dei «tre moschettieri» della leggendaria rivista Weird Tales, e firmò alcune delle più distinte (e controverse) narrazioni fantastiche mai apparse sulla Wonder Stories di Hugo Gernsback. I suoi «City of the Singing Flame» e «Vaults of Yoh-Vombis» sono dei classici riconosciuti in questo campo, ma rappresentano due esempi solamente di una carriera che ha prodotto più di cento racconti e oltre cinquecento poesie. La sua immaginazione ha percorso i regni esotici di Zothique, Poseidonis e Averoigne, ambientazione per intriganti racconti di bellezza e di morte – storie che esaltano immagine e atmosfera al di sopra dell’azione e della trama, narrate in uno stile floridamente ornato della prosa che gli conquistò i più ardenti ammiratori, influenzando autori come Ray Bradbury, Jack Vance e Bruce Sterling.”

Per l’occasione tradotta in italiano, prosegue poi la presentazione libraria dell’uscita:

“Questa seconda edizione del primo studio su Smith mai apparso in volume – una sostanziale disamina della sua vita e delle opere, la sua evoluzione artistica e il lascito letterario – include un supplementare apparato di saggi ad approfondire i più interessanti aspetti della sua narrativa, più un racconto di Marte dello stesso Smith, «Mnemoka», inedito in vita ma qui resuscitato dai frammenti bruciati del suo manoscritto. Attingendo a materiali inediti, alla corrispondenza e a conversazioni con gli amici e colleghi che gli sopravvissero, il critico Steve Behrends dipinge il ritratto di un Clark Ashton Smith come talentuoso e testardo iconoclasta, uno degli ultimi Romantici rimasti nel periodo d’apice del Realismo – un uomo nato al di fuori del suo tempo, trovandone evasione attraverso gli onirici viaggi della propria poesia e narrativa”.

Informazioni in dettaglio sulla scheda web dedicata presso il sito ufficiale www.wildsidebooks.com.

Clark Ashton Smith
A Critical Guide to the Man and His Work, Second Edition
Steve Behrends
Borgo Press, 2013
brossura 220 pagine, $14.99
ISBN 9781479400560
Andrea Bonazzi

mercoledì 10 aprile 2013

Il fachiro di Atlantide. Percorsi dell’immaginario tra avventure e misteri

Il fachiro di Atlantide, 2013, copertinaUna escursione nell’immaginario narrativo al tempo di Emilio Salgari, questa in cui Felice Pozzo ci conduce attraverso il suo saggio Il fachiro di Atlantide. Percorsi dell’immaginario tra avventure e misteri, edito dalla Associazione Culturale Il Foglio di Piombino. Un viaggio nei temi dell’esotico, dello strano e del meraviglioso tra suggestioni di scrittori quali Dumas, Verne ed Edgar Allan Poe, fra la leggenda e la letteratura popolare, personaggi fantastici e autentiche figure sensazionali o avventurose nei più classici luoghi del mito e del mistero.

“Dopo il rutilante revival di Emilio Salgari, durato un biennio (2011 - 2012) allo scopo di commemorarne rispettivamente morte e nascita, il papà del Corsaro Nero è qui richiamato in scena con un ruolo secondario: quello di imprescindibile caratterista la cui ben riposta fama di bulimico veicolatore di immaginario collettivo e di stereotipi funziona a meraviglia come filo d’Arianna nel labirinto delle leggende, dei miti, dei grandi misteri e delle più intriganti tematiche d’intrattenimento che lo hanno preceduto e seguito in libri di vario genere, oltre che sui palcoscenici, al cinema e in televisione. Si tratta di un percorso insolito, affrontato in modo sciolto ma argomentato e non privo di visuali inedite, dove prevale l’associazione di idee”.

“Sono così riproposti famosi autori del passato,” prosegue la presentazione editoriale dell’uscita, “da Edgar Allan Poe a Jules Verne, da Alexandre Dumas a John Dickson Carr, accanto ad altri caduti a torto nel dimenticatoio, come ad esempio Louis Jacolliot. Ritornano inoltre in scena, con risalto innovativo, personaggi mai dimenticati, sia reali, come Cagliostro, Houdini, Wandohobb, che d’immaginazione, come il Vampiro, il Fantasma dell’Opera e molti altri. Sono inoltre rievocati luoghi fantastici, altrettanto e forse ancora più noti, come Atlantide, Agarthi e la Terra Cava. Per non parlare delle sette segrete, del mesmerismo e del mentalismo da spettacolo, dei delitti nelle camere chiuse, di streghe e fate, robot, polipi giganti e mostri, di esplorazioni bizzarre e di investigatori dell’impossibile. Perché sotto il sole continuano a volteggiare i fantasmi dell’eterno Maelstrom azionato dagli imprinting dei Maestri ottocenteschi della carta stampata e dei loro allievi e colleghi a venire”.

Esperto e ricercatore di Emilio Salgari e la sua opera, Felice Pozzo ha pubblicato numerosi articoli e interventi sulla letteratura d’intrattenimento ed è autore di saggi quali Avventure ai Poli (Ist. Geografico Polare “Silvio Zavatti”, 1998), Emilio Salgari e dintorni (Liguori, 2000), L’officina segreta di Emilio Salgari (Mercurio, 2006), Nella giungla di carta. Itinerari toscani di Emilio Salgari (Bibliografia e informazione, 2010) e Il Corsaro Nero. Nel mondo di Emilio Salgari, quest’ultimo insieme a Pino Boero e Walter Fochesato (Franco Angeli, 2011). Ha inoltre curato diverse riedizioni critiche di Salgari – scoprendone fra l’altro il testo inedito La vendetta d’uno schiavo (Viglongo, 2011) – oltre ad antologie di racconti salgariani come Gli antropofaghi del mare del Corallo. Racconti ritrovati (Mondadori, 1995), Avventure di montagna (Vivalda, 2011), Storie con la maschera (Mephite, 2003), I racconti del Capitano (Magenes, 2006) e Il laboratorio magico di Emilio Salgari (Nerosubianco, 2012).

Maggiori informazioni sul volume presso il sito ufficiale della casa editrice www.ilfoglioletterario.it.

Il fachiro di Atlantide
Percorsi dell’immaginario tra avventure e misteri
Felice Pozzo
brossura, 210 pagine, €14.00
collana Archivi Diversi, Ass. Culturale Il Foglio, 2013
ISBN 9788876064203

Andrea Bonazzi

sabato 6 aprile 2013

Death Poems, i macabri versi di Thomas Ligotti

Death Poems, 2013, copertina
Pubblicati nel 2002 dalla britannica Durtro Press di David Tibet, in 333 copie rilegate in tela accompagnate da una spilletta con teschio stilizzato e motto “Carpe Diem”, i Death Poems di Thomas Ligotti sono rimasti – nel corso d’un decennio – una di quelle quasi inaccessibili “curiosità per bibliomani” gelosamente custodite dagli appassionati, quando non rivendute a cifre esorbitanti sui mercati del collezionismo di settore.

Una nuova edizione aggiornata ed espansa di Death Poems è ora in uscita negli Stati Uniti presso Bad Moon Books, che ai trentasette originari poemi di Ligotti aggiunge la novità di un’ulteriore sezione di poesie intitolata “Closing Statements”, il tutto con la copertina e le illustrazioni interne originali appositamente realizzate da Richard A. Kirk.

Tre le versioni rese disponibili: una speciale tiratura di soli 46 esemplari contrassegnati e inscritti dall’autore, ognuno con il titolo d’uno dei poemi raccolti, e arricchito di supplementari illustrazioni per la collezionistica cifra di 150 dollari; un’edizione limitata a copertina rigida, in 300 volumi autografati al prezzo di $40, e infine 500 copie di un’abbordabile brossura a $15.99, che permetterà finalmente una più ampia diffusione dei neri, macabri e curiosi versi di Thomas Ligotti, la più influente voce narrativa del weird horror al volgere del secolo.

Informazioni dettagliate e richieste presso le pagine web della casa editrice su www.badmoonbooks.com.

Death Poems
Thomas Ligotti
Bad Moon Books, 2013
brossura, illustrato, 68 pagine, $15.99
ISBN 9780988447899

Illustrazione di Richard A. Kirk

Andrea Bonazzi

mercoledì 3 aprile 2013

La lanterna delle peonie: nel Giappone spettrale

La lanterna delle peonie, 2012, copertina“Una delle attrazioni dal successo scontato sui palcoscenici di Tōkyō è la rappresentazione, a opera del celebre Kikugorō e della sua compagnia del Botan-Dōrō, ovvero «La lanterna con le peonie». L'arcana commedia, ambientata verso la meta del secolo scorso, è l'adattamento di un testo del romanziere Enchō, scritta in giapponese colloquiale e, ancorché ispirata a un racconto cinese, squisitamente giapponese in quanto a colore locale. Sono andato a vedere lo spettacolo; e Kikugorō mi ha iniziato a una nuova varietà di piacere della paura.”

Così Lafcadio Hearn (1850-1904), attento osservatore della cultura giapponese di fine Ottocento, introduceva “Un karma passionale”, sua riduzione narrativa del Kaidan Botan-Dōrō, una delle più celebri storie di fantasmi giapponesi.

La storia trae origine da un antico racconto cinese del XIV secolo di Qu You (1347-1433), Mudang Dengji (“La lanterna delle peonie”). Il racconto, tratto dai Jiandeng Xinhua (“Nuovi racconti della candela”, 1378), venne assorbito dalla tradizione orale giapponese e riadattato nel XV secolo, per entrare nel repertorio del teatro rakugo (teatro basato su declamazioni orali, supportate da effetti sonori) e quindi approdare alla prima trascrizione letteraria di un kabuki (forma di teatro cantata e danzata), per opera di San'yutei Enchō, al secolo Izubuchi Jirōkichi (1839-1900).

Questa storia d’amore spettrale, vero e proprio caposaldo dell’immaginario soprannaturale giapponese, appare certamente singolare al lettore occidentale. I fantasmi giapponesi, e quelli orientali in genere, sono sovente mossi da qualcosa d’irrisolto che li lega alla vita terrena e che agisce come un karma negativo, dal quale lo spettro cerca di affrancarsi. Essi sono relegati a una condizione sub-umana: si tratta di esseri imperfetti, inferiori all’uomo e che tendono alla condizione umana piuttosto che allontanarsene.


Illustrazione di Warwic Gable da:
James Grace, Green Willow and
Other Japanese Fairy Tales
(1910)
Il tema dell’amante fantasma, molto diffuso nella letteratura fantastica europea, nella quale spesso si tinge di vampirismo e necrofilia, assume in questa storia tratti decisamente diversi da quelli fissati dal canone occidentale. Per avere dei termini di paragone, è interessante accostare la lettura del Botan-Dōrō a quella de La Morte amoureuse, di Théophile Gautier, racconto esemplificativo di molte altre storie occidentali tra le quali The Monk di Matthew G. Lewis, Die Elixiere des Teufels di E.T.A. Hoffmann, Carmilla di J. Sheridan Le Fanu. Le trame e i personaggi delle due storie sono molto simili, così come l’idea di un amore ineluttabile. Diverso è l’intento dello spettro-amante che da un lato mira al recupero di una dimensione terrena, dall’altro la rifugge. Il prete Romuald della storia di Gautier è travolto dalla passione per la bella e lussuriosa amante ultraterrena Clarimonde, e il suo amore assume connotati insani, sacrileghi. Al contrario lo spettro di O-Tsuyu, con la complicità della sua nutrice O-Yone, è mosso da un desiderio d’amore che mira al recupero di un’armonia familiare che non ha potuto realizzare in vita. L’avversione da parte dell’amato samurai Hagiwara Shinzaburo, che smaschera lo spettro e gli si oppone provandone repulsione, porta a un tragico epilogo quando il sentimento amoroso di O-Tsuyu si trasforma in risentimento e vendetta. Sentimenti, questi, che sono spesso il movente di molti kaidan, come la recente ondata cinematografica di film horror dal Giappone (largamente filtrata dagli Stati Uniti) ci ha insegnato (si vedano, per esempio, The Ring e Ju-on, Rancore). Botan-Dōrō, del resto, ha contribuito abbondantemente alla settima arte sia indirettamente sia direttamente, attraverso svariate trasposizioni cinematografiche, che datano agli albori del cinema muto, con una versione del 1910.

La lanterna delle peonie, edito da Marsilio a cura e per la traduzione di Matilde Mastrangelo, docente di Lingue e Letteratura giapponese presso l’Università Sapienza di Roma, porta al lettore italiano la versione di San’yutei Enchō, corredata da un’ampia e approfondita introduzione critica.

La lanterna delle peonie. Storia di fantasmi
San’yutei Enchō
collana Mille Gru, Marsilio, 2012
brossura, 296 pagine, €18.00
ISBN 9788831712873


Giuseppe Lo Biondo

domenica 31 marzo 2013

Jean Ray: I Racconti del Whisky. Racconti neri e fantastici. Vol. 2

I racconti del whisky, 2013, copertina
Seconda parte dopo Il Gran Notturno della collezione dedicata al maestro belga del macabro e del fantastico, raccogliendo la sua narrativa breve per la gran parte ancora inedita in Italia, la “Biblioteca dell’Immaginario” delle Edizioni Hypnos pubblica I Racconti del Whisky. Racconti neri e fantastici. Vol. 2 di Jean Ray, nuovamente a cura di Francesco Lato che insieme a Barbra Bucci firma la traduzione delle storie.

“Pubblicata a Bruxelles nel 1925, I racconti del Whisky è la prima raccolta edita di Jean Ray, e comprende ventisette racconti. Spettri, creature mostruose, ma anche contrabbandieri, uomini di scienza, sono solo alcuni dei protagonisti delle vicende che si alternano tra la nebbiosa Londra e gli ancor più inquietanti canali di Amsterdam, in un’atmosfera tra il macabro e il grottesco. Ma il vero fascino dei Racconti del Whisky sta nella creazione di un mondo dove i personaggi negativi non sono mai cattivi fino all’osso e quelli positivi cedono sovente alle tentazioni: marinai, contrabbandieri, tagliagole, prostitute, tutti accomunati da un sorso di whisky (o più di uno) al momento giusto: perché la vita è senza speranza, per vincere la paura, perché si è soli ed è l’unico amico, talvolta semplicemente perché fa freddo. E, sempre, perché è eccellente, anzi, come dice l’autore, honorable”.

Corredano il volume l’introduzione del curatore Francesco Lato “Jean Ray e Les Contes du Whisky”, e una postfazione di Danilo Arona dal titolo “Gli spettrali carillons del mistero”. Qui a seguito, i titoli dei racconti contenuti:

Irish whisky
A mezzanotte
Il nome della barca
Un racconto di fate a Whitechapel
La fortuna di Herbert
Nelle paludi del Fenn
La notte di Camberwell
L’ultimo canto di Madame Butterfly
Il salmone di Poppelreiter
Tra un bicchiere e l’altro
Joshua Güllick, prestatore su pegno
La vendetta
Il mio amico, il morto
Il coccodrillo
Una mano
L’ultimo sorso
La scimmia
La finestra dei mostri
Mezzanotte e venti
La bestia bianca
Il guardiano del cimitero
La buona azione
Il quadro
L’osservatorio
Gli strani studi del Dr. Paukenschlager
Il debito di Gumpelmeyer
Herr Hubich nella notte


“Nato in Belgio, a Ghent, nel 1887, Jean Ray è considerato uno dei più grandi autori europei del fantastico del ’900. La sua sterminata bibliografia contiene romanzi e racconti fantastici, neri e gialli. Tra i suoi più grandi successi la serie di Harry Dickson, il “rivale americano di Sherlock Holmes”, e i romanzi Malpertuis (1943) e La Cité de l’indicible peur (1943), che furono trasposti successivamente in due pellicole dirette rispettivamente da Harry Kümel e Jean-Pierre Mocky. Il suo più grande successo fu la raccolta 25 Histoires Noires et Fantastiques (1961), con la quale ottenne anche i favori della critica, che vide in lui il più grande autore fantastico vivente, pari a maestri come Edgar Allan Poe o H.P. Lovecraft. Nel 1964, all’età di 77 anni, si spegne nella sua abitazione per una crisi cardiaca, dopo un’esistenza burrascosa e immaginifica come le sue opere”.

Informazioni e richieste attraverso il sito ufficiale www.edizionihypnos.com o la scheda libraria dedicata su Delos Store.

I Racconti del Whisky
Racconti neri e fantastici. Vol. 2
Jean Ray
collana Biblioteca dell’Immaginario, Edizioni Hypnos, 2013
brossura, 278 pagine, €21.90
ISBN 9788896952108

Andrea Bonazzi