giovedì 30 dicembre 2010

The Arkham Sampler (1948-1949)

The Arkham Sampler (1948-1949), 2010, copertine
The Arkham Sampler (1948-1949), 2010, volumi

Oggi rari e pregiati pezzi da collezione, i fascicoli di The Arkham Sampler furono pubblicati in otto uscite trimestrali fra il 1948 e 1949, curati da August Derleth come rivista di anticipazioni, articoli, recensioni e lettere per la sua Arkham House.

Sotto la copertina composta da Ronald Clyne, riproposta con diversa colorazione in ogni numero, nel magazine trovarono ampio spazio anche poesia e narrativa breve, spesso anche originale, degli autori che fecero le fortune della piccola casa editrice specializzata di Sauk City: dai classici H.P. Lovecraft, R.E. Howard e C.A. Smith fino a Frank Belknap Long, Robert Bloch, Carl Jacobi ed E. Hoffmann Price, o ancora Anthony Boucher, David H. Keller, H. Russell Wakefield e Alfred E. van Vogt, e i “giovani” Ray Bradbury, Fritz Leiber e Theodore Sturgeon

Una ghiotta parata di autori e contenuti, sinora riservata a pochi appassionati ma oggi riproposta al completo in The Arkham Sampler (1948-1949), con l’accurata ristampa in fac-simile dell’intera doppia annata: ottocento pagine riprodotte in un set di due tomi co-pubblicato dalla canadese Battered Silicon Dispatch Box insieme all’Arkham House, con la collaborazione della August Derleth Society.

La tiratura è limitata a sole 250 coppie di volumi rilegati in tela, al costo di 149.95 dollari canadesi. Informazioni e acquisto presso le pagine dedicate sui siti web di The Battered Silicon Dispatch Box e della Arkham House.

The Arkham Sampler (1948-1949)
a cura di August Derleth
Battered Silicon Dispatch Box, 2010
copertina rigida, 2 volumi, 800 pagine, $149.95
ISBN 9781552469279

Andrea Bonazzi

lunedì 27 dicembre 2010

The Unspeakable Oath #18, nove anni dopo

The Unspeakable Oath #18, 2010, copertinaA vent’anni dalla sua prima uscita per la Pagan Publishing, e a nove di distanza dall’ultimo doppio numero apparso nel 2001, ritorna il leggendario magazine trimestrale sia ludico che narrativo dedicato alla “raccolta di conoscenze arcane” per i giochi di ruolo basati sui “Miti di Cthulhu”.

The Unspeakable Oath riprende dunque le pubblicazioni con il numero 18 (dicembre 2010), edito su licenza dalla Arc Dream Publishing e disponibile in doppio formato elettronico e cartaceo, come ebook a $6.99 e a stampa per $9.99 con relativa versione PDF in omaggio.

Curata da Shane Ivey con l’apporto di esperti, fans e autori di giochi lovecraftiani quali Kenneth Hite, Greg Stolze, Ray Winninger, Adam Crossingham e Monte Cook, la rivista si presenta in questa nuova incarnazione con una veste grafica di Jessica Hopkins, proponendo nella sua diciottesima uscita testi, fra gli altri, di Dan Harms, John Scott Tynes e Pat Harrigan, con le illustrazioni originali di Toren Atkinson, Dennis Detwiller e Todd Shearer.

Contenuti:
The Eye of Light and Darkness: recensioni di Trail of Cthulhu, The Day After Ragnarok, Black Wings, The Dying of St. Margaret’s, New Tales of the Miskatonic Valley, Colour from the Dark, The Primal State e Cthulhu 101
The Branchly Numbers Edit: A Mysterious Manuscript – Pat Harrigan
The Chinaman’s Screen: An Arcane Artifact – Adam Gauntlett
The Forgotten: An Arcane Artifact – Dan Harms
The Art Show: A Tale of Terror – Nick Grant
House of Hunger: A Tale of Terror – Monte Cook
Mr. Popatov: A Tale of Terror – John Scott Tynes
Slight Return: A Tale of Terror – Pat Harrigan
Tales of Nephren-Ka: A history of particularly Lovecraftian pharaoh – James Haughton
The Chapel of Contemplation: A look at the cult behind the very first scenario for Call of Cthulhu – Dan Harms
Black Sunday: A visit to the deadly heart of the Depression-era dustbowl – George Holochwost e C.A. Suleiman
Dog Will Hunt: A Call of Cthulhu adventure in 1920s Cajun country – Richard Becker
The Word: A Message in a Bottle – Shane Ivey


scarica l'anteprima PDF, iconaUn’anteprima in sei pagine di The Unspeakable Oath #18 è qui direttamente scaricabile come file PDF (2,02 Mb). Per informazioni, abbonamenti e ordini vi rimandiamo al sito web ufficiale www.theunspeakableoath.com.

The Unspeakable Oath #18
a cura di Shane Ivey
Arc Dream Publishing, dicembre 2010
brossura, 80 pagine + PDF, $9.99 (solo formato elettronico $6.99)
ISBN 9780983231318

Andrea Bonazzi

venerdì 24 dicembre 2010

O Yog Sothoth!

Christmas Cthulhu plush, immagineYog Sothoth, O Yog Sothoth,
We worship you, O Yog Sothoth.
Who’s Santa Claus, who’s Jesus Christ?
We worship Yog ’cause he’s not nice.

We’ll celebrate with some stray dog,
Which we’ll carve up and serve to Yog.
O Yog Sothoth, O Yog Sothoth...
We beg you, do not eat us.


...


Cliccate sul play del lettore qui sopra per riascoltare la vecchia ma sempre valida carola natalizia “cthulhiana”, ovvero Cthulhu Ctharol, riscritta e cantata da Tom Smith sul classico tema di O Tannenbaum. E buona sopravvivenza alle Festività Obbligate...

Andrea Bonazzi

giovedì 23 dicembre 2010

The Last Lovecraft: Relic of Cthulhu, commedia horror fra Grandi Antichi e nerds

The Last Lovecraft: Relic of Cthulhu, 2010, posterPresentata l’estate scorsa allo After Dark Film Festival di Toronto, la horror comedy indipendente The Last Lovecraft: Relic of Cthulhu troverà finalmente una distribuzione sul mercato americano dalla metà del prossimo febbraio, direttamente in DVD e video on demand.

La pellicola scritta da Devin McGinn e diretta da Henry Saine accomuna soggetti lovecraftiani e umorismo più o meno demenziale, una combinazione già azzardata sullo schermo un quarto di secolo fa con Re-Animator, e ora più palesemente incline al comico in una sorta di giocosa auto-parodia dei “Miti di Cthulhu” e dei loro appassionati.

Uno sguardo alla trama, prima di vedere il trailer della curiosa e tentacolata commedia nel video qui di seguito:

Impiegato d’ufficio piuttosto male in arnese, Jeff Phillips (Kyle Davis) scopre di essere l’ultimo parente in vita dello scrittore horror Howard Phillips Lovecraft. Quel che ancora non sa, è che i mostri della narrativa lovecraftiana sono una realtà, e che minacceranno presto l’esistenza stessa dell’intero genere umano. Jeff e il suo migliore amico Charlie (interpretato dallo stesso McGinn) saranno dunque costretti a imbarcarsi in un’avventura densa di pericoli, cercando l’aiuto dell’ex compagno delle superiori Paul (Barak Hardley), preteso esperto di Lovecraft. Insieme, i tre improbabili eroi dovranno proteggere una reliquia aliena e impedire lo scatenarsi di un antico male noto come Cthulhu.

Informazioni, cast, immagini e anteprime sul sito ufficiale del film thelastlovecraft.com.



Andrea Bonazzi

martedì 21 dicembre 2010

The Ghost Story 1840-1920: storia culturale del racconto inglese di fantasmi

The Ghost Story 1840-1920: A Cultural History, 2010, copertinaAncora una monografia dal Regno Unito sulla tradizione letteraria delle storie di spettri, approfondita e – ahinoi – costosa, come molto spesso càpita per le pubblicazioni d’ambito accademico.

Dalla Manchester University Press arriva The Ghost Story 1840-1920: A Cultural History, un saggio di Andrew Smith, docente d'Inglese presso l’università gallese di Glamorgan, che prende in esame la ghost story britannica per inquadrarla nel contesto storico, socio-economico e politico fra il XIX e il primo XX secolo.

Da una propria “teoria economica della storia di fantasmi”, Smith attraversa gli sviluppi del genere da Charles Dickens a Wilkie Collins, la particolarità della ghost story al femminile, una lettura dello spiritualismo, allora in voga, coi suoi pretesi messaggi dall’aldilà, Henry James e la visione anglo-americana della narrativa spettrale, e ancora il fantasma dell’occupazione coloniale, sino al revival gotico di M.R. James. Il tutto in una riconsiderazione critica dell’opera di questi e altri autori, fra i quali Charlotte Riddell, Vernon Lee, May Sinclair, Rudyard Kipling e Joseph Sheridan Le Fanu.

Un’accurata recensione del libro è disponibile, in inglese, a firma di Matt Foley in The Gothic Imagination, sul sito web dell’università di Stirling. Maggiori informazioni sul volume alla pagina dedicata sul sito ufficiale della Manchester University Press.

The Ghost Story 1840-1920: A Cultural History
Andrew Smith
Manchester University Press, 2010
copertina rigida, 256 pagine, £55.00
ISBN 9780719074462

Andrea Bonazzi

domenica 19 dicembre 2010

The Forbidden Forest, un corto animato su Arthur Machen

The Forbidden Forest, 2010, titoloLiberamente ispirato alla storia breve “The White People” (1899) di Arthur Machen, tradotto in Italia come “Il popolo bianco” o “La gente bianca”, The Forbidden Forest è un cortometraggio d’animazione realizzato come progetto personale dall’americano Keith Rondinelli che lo ha scritto, diretto, animato e musicato in sei mesi di lavoro fra le altre attività del proprio studio di design multimediale:

The Forbidden Forest si ispira all’opera di Arthur Machen, uno scrittore gallese del soprannaturale fra il tardo XIX e il primo XX secolo, e in special modo al suo classico racconto ‘Il popolo bianco’. Sono anche un grande ammiratore del cinema e dell’animazione degli anni 60 e 70, l’impulso a realizzare il corto è stato quindi un tentativo di coniugare le suggestioni di Machen con quelle di pellicole come Il pianeta selvaggio di René Laloux, The Wicker Man di Robin Hardy e i film di Stanley Kubrick, essenzialmente 2001: Odissea nello spazio e Shining”.

Un’intervista all’autore è disponibile in inglese sulle pagine web di Cartoon Brew. Qui di seguito il video integrale, della durata di circa sei minuti, pubblicato in origine sul canale dello studio Woodhouse su Vimeo.



Andrea Bonazzi

venerdì 17 dicembre 2010

La Sombra Prohibida: anche Cthulhu nel seguito de La Herencia Valdemar

La Sombra Prohibida, 2011, locandinaUscirà in Spagna il 28 gennaio prossimo La Sombra Prohibida (letteralmente, “l’ombra proibita”), il seguito del film La Herencia Valdemar diretto da José Luis Alemán il cui cast vanta l'ultima apparizione sullo schermo del compianto Paul Naschy, il “Lon Chaney spagnolo”, icona dell’horror europeo scomparso nel novembre dello scorso anno.

Relizzate entrambe in contemporanea fra il 2008 e il 2010, nella prima delle due pellicole – distribuita in lingua inglese come The Valdemar Legacy – avevamo seguito la scomparsa di una giovane antiquaria inviata a stimare le proprietà dell’abbandonata e misteriosa villa Valdemar, e le indagini di un investigatore per far luce sul suo caso, ricostruendo il sinistro passato della magione vittoriana in una trama di intrighi occulti che, oltre a chiamare in causa H.P. Lovecraft, direttamente coinvolgevano altri personaggi storici e letterari come Aleister Crowley e Bram Stoker.

statua di Cthulhu, Expocomic 2010, fotoTrame che andranno ora a dipanarsi in questa seconda parte “notturna” della storia, preannunciata come assai più cupa, visivamente oscura e ricca d’azione oltre che di effetti speciali con la comparsa, anticipata sulla locandina e svelata infine nel trailer qui di seguito, di una creatura che ha tutte le sembianze del buon vecchio Cthulhu se non quelle, almeno, della sua progenie.

La Sombra Prohibida ha trovato promozione alla recente Expocomic 2010 di Madrid con una curiosa, spettacolare installazione sovrastata da una imponente – e non troppo rassicurante – statua del Grande Antico stesso.

Informazioni, anteprime e immagini del film presso il sito ufficiale www.lasombraprohibida.com. Eccone, nel frattempo, una visione:



Andrea Bonazzi

mercoledì 15 dicembre 2010

Una mano di poker con Cthulhu: le carte da gioco lovecraftiane

Niente tombola dopo i pranzi e i cenoni delle ineludibili festività imminenti: si torna a giocare a carte, e questa volta si farà sul serio calando giù nientemeno che un full di Nyarlathotep, un poker di Cthulhu o una scala reale ai Grandi Antichi!

Due diversi mazzi di classiche carte da gioco rivisitate all'occasione in tema lovecraftiano sono apparsi, nel giro di brevi e strani eoni, a scuotere un mercato ormai avvezzo ai soliti giochi di carte collezionabili. Due stili diversi per adattare cuori, quadri, fiori e picche all’universo impazzito di H.P. Lovecraft, il Gentiluomo di Providence che in entrambe le versioni ritroviamo a impersonificare il Jolly.

Casino R'lyeh Cthulhu Mythos Poker Cards, 2010
Casino R'lyeh Cthulhu Mythos Poker Cards, 2010

Dalle Dagon Industries arrivano per prime le Casino R’lyeh Cthulhu Mythos Poker Cards, 54 carte a misura standard illustrate a colori con le tavole tematiche di Heather Hudson raffiguranti le classiche entità e creature dei “Miti di Cthulhu”, immagini che possiamo vedere in anteprima nello slideshow sul sito personale dell’artista www.studiowondercabinet.com.

Il box del mazzo è in vendita al costo di $11.99 presso lo webstore dell’Arkham Bazaar, www.arkhambazaar.com, distributore dei gadgets e prodotti americani Dagon Industries.

Cthulhu Lives! Lovecraftian Playing Cards, 2010
Cthulhu Lives! Lovecraftian Playing Cards, 2010

Di taglio molto più tradizionale le Lovecraftian Playing Cards, nel mazzo di 52 carte (più i due Jolly) progettato da Andrew Leman e disegnato dall’illustratore Darrell Tutchton per Cthulhu Lives!, il “braccio ludico” della H.P. Lovecraft Historical Society.

Le carte si ispirano qui al più classico design, adattato tuttavia a rappresentare Cthulhu, Shub Niggurath e Nyarlathotep quali Re, Regina e Fante, con il Segno degli Antichi incastonato nell’asso di picche, e così via.

Il mazzo è disponibile al prezzo di 15 dollari direttamente attraverso le pagine di www.cthulhulives.org, ma con un po' di fortuna, e salvo esaurimento scorte, sarà possibile procurarselo dal Regno Unito tramite lo store di www.innsmouthhouse.com.

Prudenza al tavolo color verde-alga di R’lyeh, e non fatevi beccare con qualche Segno degli Antichi nella manica.


Andrea Bonazzi

lunedì 13 dicembre 2010

Encyclopedia of the Vampire: nuova enciclopedia vampirica per S.T. Joshi

Encyclopedia of the Vampire. The Living Dead in Myth, Legend, and Popular Culture, 2010, copertinaCon il “fenomeno Twilight” ancora in piena virulenza, le enciclopedie vampiriche hanno probabilmente oggi raggiunto i massimi storici per diffusione sul mercato editoriale – e, con probabilità ancor maggiore, i propri minimi per qualità dei contenuti in tanta inflazionata quantità di carta.

Vale la pena, però, di segnalare l’uscita presso l’americana Greenwood Press di questa Encyclopedia of the Vampire. The Living Dead in Myth, Legend, and Popular Culture, se non altro per le garanzie fornite dal suo curatore S.T. Joshi e dalla quarantina di validi collaboratori chiamati alla sua compilazione. Un lungo elenco di nomi, molti dei quali noti agli appassionati weird, che comprende Matt Cardin per le entrate su vampiri e religione, Stephen Jones sul vampiro in TV o Joyce Jesionowski su quello cinematografico, e ancora Scott Connors, Margaret L. Carter, Elizabeth Miller, Jim Holte, Paula Guran, John Edgar Browning e tanti altri.

Rapidamente traducendone la presentazione in nota editoriale: “Dal classico Dracula di Stoker del 1897 al film muto Nosferatu di F.W. Muranu del 1922 sino ai recenti blockbusters di Hollywood, i vampiri infestano le nostre leggende popolari, i nostri cinema e le nostre librerie. La Encyclopedia of the Vampire: The Living Dead in Myth, Legend, and Popular Culture è una completa enciclopedia relativa a tutte le fasi del vampirismo nelle letteratura, il cinema e la televisione; nel folklore e nella globale cultura popolare. Benché diverse enciclopedie abbiano già tentato di tracciare le mappe di questi territori, nessun lavoro precedente comprende lo stesso approfondimento informativo, l’ampiezza di campo né l’aggiornata copertura di argomenti del presente volume. Con il contributo di molti fra i principali critici letterari e dei media horror e del soprannaturale, l’enciclopedia offre voci sugli autori di punta della letteratura vampirica (Bram Stoker, Anne Rice, Stephenie Meyer…), su importanti singole opere letterarie (Dracula, Intervista col vampiro…), i maggiori film di vampiri (i molti adattamenti di Dracula, il ciclo di Twilight, Amore al primo morso…) e gli spettacoli televisivi (la serie di Buffy, Angel…). Sono inoltre coperti altri temi rilevanti come i vampiri nel folklore mondiale, le opere umoristiche e lo «stile di vita» del vampiro".

Un’ampia iconografia di riproduzioni, illustrazioni e foto correda in oltre 450 pagine le circa 240 voci enciclopediche del libro, insieme all’accurata bibliografia generale e a più brevi bibliografie di riferimento per le fonti secondarie di ogni entrata. Maggiori informazioni alla pagina dedicata sul sito web dell’editore.

Encyclopedia of the Vampire
The Living Dead in Myth, Legend, and Popular Culture
a cura di S.T. Joshi
Greenwood Press, 2010
copertina rigida, illustrato, 454 pagine, $85.00
ISBN 9780313378331

Andrea Bonazzi

sabato 11 dicembre 2010

L'attualità del messaggio Yithiano

Yithiani in copertina per The Shadow Out of Time di H.P. Lovecraft, su Astounding Stories, giungo 1936Un vecchio ma sempre valido video culturale, di quelli senza sottotitoli, per un fine settimana weird in vista dell'ormai prossimo solstizio invernale…

Registrate dalla H.P. Lovecraft Historical Society in un tratto e in un contesto imprecisati nel continuum spazio-temporale del 2006, le parole del rappresentante Yithiano non hanno bisogno alcuno di commenti. Impossibile trovarsi in disaccordo con le forti, inoppugnabili argomentazioni del discorso per quanto almeno asserito nella prima parte del video, quella che più d’appresso tutti ci riguarda.

Difficile, d’altronde, dar torto a un esponente della Grande Razza di Yith che, ovunque trasferendosi nel tempo e nello spazio con la tecnica dello scambio mentale, già sa invariabilmente come tutto – o quasi tutto – andrà a finire.

Un messaggio che non resterà dunque inascoltato, nonostante certe asprezze dell’esposizione necessarie, tuttavia, nell’evitare fraintendimenti d’alcun tipo. Per quanto, come si ammicca appunto in conclusione d’intervento, il caos dell’universo non vada preso poi troppo sul serio nell’affannarsi incontro all’entropia.



Andrea Bonazzi

giovedì 9 dicembre 2010

Storie dell’altro mondo. Racconti italiani del mistero, dell’occulto e del fantastico - 1860-1931

Storie dell’altro mondo. Racconti italiani del mistero, dell’occulto e del fantastico 1860-1931, 2010, copertina“«L’Ottocento e il Novecento italiani sono pervasi da occulto, spiritismo e mistero,» affermano i curatori del volume nella prefazione. «Dall’alambicco che li contiene prende vita un filone letterario che non si esaurisce nel reale. Questa antologia ridà luce a parole dormienti, che meritano di essere riscoperte. Sono dodici storie italiane, espressione composita di voci note o poco conosciute: ed è giusto, oggi, farle riverberare, perché è la letteratura, crediamo, uno dei luoghi dove si esprime con più forza l’altro mondo»”.

Fin qui la quarta di copertina di Storie dell’altro mondo. Racconti italiani del mistero, dell’occulto e del fantastico - 1860-1931, una raccolta di dodici testi italiani fantastici, misteriosi e occulti in origine apparsi tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del successivo secolo, raccolti e introdotti a cura di Nicola Caleffi e Guglielmo Leoni per la Incontri Editrice di Sassuolo.

Nell’antologia, di taglio saggistico sono gli interventi a firma di Cesare Lombroso, di Angelo Brofferio e di Luigi Arnaldo Vassallo sull’argomento dei fenomeni medianici, oltre a un colorito articolo sull’India scritto da Guido Gozzano per La Stampa. Insieme a questi, storie come “Un vampiro” di Luigi Capuana, che proprio a Lombroso venne dedicata, la narrativa breve della Scapigliatura con “L’invitata” di Remigio Zena, “I fatali” di Iginio Ugo Tarchetti e “Il pugno chiuso” di Arrigo Boito, e ancora i toni umoristici di “Creazione e moltiplicazione degli omuncoli (2066-2140)” da La storia filosofica dei secoli futuri di Ippolito Nievo, fino ai racconti di Federigo Verdinois, Paolo Mantegazza e Giorgio Cicogna, autori che in una varietà di prospettive, di sensibilità e diversi stili letterari, affrontarono con certa originalità i temi del sovrannaturale.

Informazioni sul libro presso la pagina dedicata sul sito web dell’editrice, mentre sulle pagine di Sassuoloonline.it è reperibile un’intervista ai due curatori, presentando la nuova collana “Kufferle” della Incontri per la quale si preannunciano ulteriori inusuali uscite all’insegna dei misteri e del fantastico.

Storie dell’altro mondo
Racconti italiani del mistero, dell’occulto e del fantastico - 1860-1931
aa.vv.
a cura di Nicola Caleffi e Guglielmo Leoni
collana Kufferle, Incontri Editrice, 2010
brossura, 166 pagine, €12.00
ISBN 9788889080979

Andrea Bonazzi

martedì 7 dicembre 2010

La sombra sobre Innsmouth: Lovecraft illustrato da Alberto Vázquez

La sombra sobre Innsmouth, 2010, copertinaEsce in spagna per i clásicos ilustrados delle Astiberri Ediciones La sombra sobre Innsmouth, una raccolta di sette classici racconti di Howard Phillips Lovecraft sontuosamente illustrati dal disegnatore galiziano Alberto Vázquez, in tavole – a pagina intera e doppia in bianco e nero – che rendono omaggio ai racconti “La sombra sobre Innsmouth” (The Shadow Over Innsmouth), “La extraña casa elevada entre la niebla” (The Strange High House in the Mist), “El ceremonial” (The Festival), “La música de Erich Zann” (The Music of Erich Zann), “Los sueños en la Casa de la Bruja” (The Dreams in the Witch House), “Dagón” (Dagon) e “Las ratas de las paredes” (The Rats in the Walls), nelle versioni di Antonio Molina Foix, José María Nebreda e Francisco Torres Oliver.

Senza per questo perdere in unità di stile, Vázquez utilizza per ogni storia un’espressione grafica diversa unendo il semplice schizzo alla marcata gestualità del tratto, accostando la pennellata con la stampa, il collage insieme col graffito, il chiaroscuro e l’astratto nelle vaghe macchie dell’incubo e della follia contrapposti al netto profilo definito in silhouette dei suoi protagonisti lovecraftiani.

Nato nel 1980 a La Coruña, Alberto Vázquez collabora a riviste e quotidiani come El País, alternando la grafica per la stampa con l’illustrazione libraria e la realizzazione di fumetti, uno dei quali, Psiconautas, presentato come cortometraggio animato all’ultimo festival del cinema fantastico di Sitges. Fra i suoi volumi illustrati, la biografia di Poe (Libros del Zorro Rojo, 2009) e un adattamento del poesco Hop-Frog (OQO Editorial, 2009).

Alberto Vázquez, La extraña casa en la niebla
Alberto Vázquez, La sombra sobre Innsmouth
Alberto Vázquez, El ceremonial
Alberto Vázquez, Cthulhu, particolare dal risvolto di copertina
Alberto Vázquez, La sombra sobre Innsmouth

Informazioni sul volume sono disponibili in spagnolo sulla pagina web dell’editore. Gallerie e approfondimenti sull’artista presso il sito ufficiale www.albertovazquez.net, o il blog personale alberto-vazquez.blogspot.com.

La sombra sobre Innsmouth
H.P. Lovecraft
illustrazioni di Alberto Vázquez
Colección Clásicos Ilustrados, Astiberri Ediciones, 2010
cartonato, stampa in b/n, 248 pagine, €20.00
ISBN 9788492769926

Andrea Bonazzi

domenica 5 dicembre 2010

Sir Arthur Conan Doyle e gli spiriti

Weird Fiction Review: Vol. 1, 2011, copertinaCelebre inventore del mito di Sherlock Holmes, l’investigatore deduttivo e razionale per eccellenza; meno noto creatore di personaggi fantastici come il Professor Challenger in storie quali Il mondo perduto (The Lost World, 1912), modello dei successivi romanzi sui “dinosauri redivivi” dalle imitazioni de La terra dimenticata dal Tempo (The Land that Time Forgot, 1924) di E.R. Burroughs fino al Jurassic Park di Michael Crichton; autore forse ancor meno conosciuto di ottimi racconti del terrore, oltre che di novelle d’ambiente storico... Ma oltre a tutto questo, Sir Arthur Conan Doyle (1859-1930) fu anche un sostenitore dello spiritismo pubblicando opere come La nuova rivelazione (The new revelation, 1918), The History of Spiritualism (1926) e The Edge of Unknown (1930), indulgendo sino alla credulità in un crescente interesse verso il soprannaturale che lo portò alquanto ingenuamente ad avallare casi fraudolenti come quello delle “fate di Cottingley”, con le giovanissime sorelle Wright fotografate, tra il 1917 e il 1920, in non troppo fantasiose composizioni insieme a fatine alate disegnate secondo il gusto dell’epoca: semplici e palesi ritagli, sorretti da bastoncini nelle pose. Conan Doyle si giocò una grossa fetta di credibilità dedicando loro il saggio Il ritorno delle fate (The Coming of the Fairies, 1922).

Per lungo tempo si è ritenuto che la passione dello scrittore verso l’irrazionale, e per lo spiritismo in particolare, fosse maturato in seguito al trauma della perdita del figlio, ferito in guerra nel 1916 e morto di polmonite un anno dopo. Ma la scoperta, relativamente recente, di un taccuino nel quale annotò i suoi primi contatti con medium e fenomeni medianici dimostra ora come tale interesse, mai documentato in precedenza, trovasse inizio già trent’anni prima.

Arthur Conan Doyle era medico a Portsmouth quando assistette alla sua prima seduta nel 1897, nello stesso anno in cui pubblicava Uno studio in rosso (A Study in Scarlet), prima storia del ciclo di Sherlock Holmes. Dopo aver visto il medium parlare con voci differenti, e il tavolino muoversi nel comunicare I messaggi degli “spiriti”, il trentottenne dottore scrive di aver assistito a “una nuova rivelazione” per l’umanità, in cui la religione si era resa “cosa concreta” e non soltanto più “materia di fede”.

Nel 1887, ancora, Conan Doyle prende nota di essersi recato a casa di un paziente a Portsmouth, e di essersi unito a un gruppo di persone nervosamente sedute attorno a una tavola da pranzo nella speranza di contattare il mondo degli spiriti. Attesero per una mezz’ora prima che il tavolo prendesse a muoversi di scatto, battendo parole in un’elementare sorta di codice Morse: “andate troppo lentamente; quanto tempo ci state mettendo?”

Alla sessione successiva, qualche giorno più tardi, la temperatura si abbassò precipitosamente e una delle signore “divenne gelida, provando la sensazione come di una mano che le battesse leggera sul palmo, e con la netta impressione che ci fosse qualcuno alle sue spalle”. Prosegue quindi l’annotazione: “su ordine degli spiriti, interrompemmo la seduta”.

Le note, che coprono un periodo dal 1885 all’89, sono state pubblicate in una nuova biografia, apparsa nel 2007 e ristampata l’anno seguente in paperback dalla britannica Orion Books: Conan Doyle: The Man Who Created Sherlock Holmes, scritta dall’inglese Andrew Lycett che ha rintracciato negli Stati Uniti le carte private dell’autore, prima gelosamente conservate dalla famiglia e battute infine all’asta da Christie’s, a Londra, nel 2004.

“Queste note mi hanno aiutato a comprendere ciò che considero l’enigma centrale della sua vita,” dichiarava Lycett al Times nel presentare il proprio libro. “Ovvero come un esperto medico, creatore di una tal epitome di detective basato sulla razionalità, fosse così ossessionato dal soprannaturale da diventare, dopo la Prima Guerra Mondiale, uno dei principali promotori dello spiritualismo”.

Per contro, il personaggio di Sherlock Holmes appare piuttosto scettico verso il paranormale. Oltre a smascherare il tutt’altro che innaturale Mastino dei Baskerville (The Hound of the Baskervilles, 1902), nel breve “Il vampiro del Sussex” (“The Adventure of the Sussex Vampire,” 1924), solo altro episodio di tono vagamente fantastico nella serie, trovandosi ad affrontare un apparente caso di vampirismo Holmes liquida così la faccenda: “Ha ragione, Watson. È una leggenda citata in uno di questi riferimenti. Ma dobbiamo davvero prestare attenzione a simili cose? Siamo gente con i piedi per terra, e così dobbiamo restare. Il mondo è già abbastanza grande per noi. Non c’è bisogno che ci si mettano anche i fantasmi”.

Educato presso i gesuiti sia nell’infanzia che al college, Arthur Ignatius Conan Doyle, questo il nome completo, rifiutò il cattolicesimo professandosi agnostico fin dal 1875. Rimase tuttavia sempre affascinato dall’idea del sovrannaturale, come testimoniano i suoi racconti dell’orrore che iniziò a scrivere ben prima di avvicinare lo spiritismo. “Il capitano della Stella Polare” (“The Captain of the ‘Polestar’”) risale infatti al 1883, per citare una sua delle sue storie fantastiche più note.

L’eperienza delle sedute medianiche lo avrebbe liberato dai propri dubbi, conclude il biografo Andrew Lycett: “Guardava allo spiritualismo come a un’esperienza scientifica o, perlomeno, come a una naturale estensione della scienza”.

Una pagina italiana a proposito delle “fate di Cottingley” si trova su Fate & Fate.it. Informazioni sulla biografia di Conan Doyle, della quale diamo a seguito i dati bibliografici, sono reperibili presso il sito web della Orion Publishing.

Conan Doyle: The Man Who Created Sherlock Holmes
Andrew Lycett
Orion Books, 2008
brossura, 600 pagine, £10.99
ISBN 9780753824283

Andrea Bonazzi

(in prima versione su In Tenebris Scriptus del 25/09/07)

venerdì 3 dicembre 2010

Weird Fiction Review: Volume 1

Weird Fiction Review: Vol. 1, 2011, copertinaUna nuova pubblicazione è in arrivo dagli Stati Uniti per il nostro genere horror-fantastico preferito: si tratta di The Weird Fiction Review, un periodico annuale in volumetto completamente dedicato allo studio della letteratura weird e soprannaturale, curato da S.T. Joshi per la Centipede Press.

Contenitore per saggistica e narrativa ma anche poesia, arte e illustrazione, il primo numero comprende sei originali racconti di autori sia nuovi che affermati, da Marc Laidlaw – noto al pubblico italiano di Urania – a Joseph S. Pulver, oltre a una sezione in versi di weird poetry.

E ancora, articoli d’interesse come quelli sul quasi dimenticato scrittore vittoriano Robert Murray Gilchrist, su Algernon Blackwood, sul “Demone della perversità” di Poe oppure il Beowulf di Gaiman, con la riproposta di un intervento sulla narrativa del sovrannaturale scritto nel 1905 da Andrew Lang, per concludere quindi con una galleria personale dell’artista cino-americano David Ho, in un portfolio di sedici piene pagine a colori.

Il volume appare già disponibile attraverso il sito web della Centipede Press, sul quale se ne possono vedere in anteprima alcune pagine e figure, mentre è dato in uscita per i primi mesi del 2011 presso i maggiori bookstores della rete. Qui di seguito, l’indice dei contenuti:

FICTION

Puddles – Michael Aronovitz
Grinding Rock – Cody Goodfellow
The Last Few Nights in a Life of Frost – Joseph S. Pulver, Sr.
Loaves from Hell – Marc Laidlaw
From the Realms of Glory – Jason C. Eckhardt
Benthos – Clint Smith

ESSAYS

The Weird Majesty of R. Murray Gilchrist – Laurence Bush
Presence and Absence in Poe’s “The Important of the Perverse” – Donald R. Burleson, Ph.D.
The Most Popular Writer in Weird Tales – Scott Connors
Over the Quiet Fall: on Algernon Blackwood’s “A Descent Into Egypt” – Philip Challinor
The Supernatural in Fiction – Andrew Lang
The Monsters and the Heroes: Neil Gaiman’s Beowulf – Kristin Noone
Far from Time: Clark Ashton Smith, August Derleth, and Arkham House – John D. Haefele
Slumming with Stoker and Others – S.T. Joshi

POETRY

Ann K. Schwader
Leigh Blackmore
Richard L. Tierney e Charles Lovecraft
Fred Phillips


DEPARTMENTS

Editorial – S.T. Joshi
Artist’s Gallery – David Ho
Notes and Contributors

The Weird Fiction Review: Volume 1
a cura di S.T. Joshi
Centipede Press, 2011
brossura, 16 tavole a colori, 224 pagine, $25.00
ISBN 9781933618807

Andrea Bonazzi

mercoledì 1 dicembre 2010

Shelley’s Ghost: in mostra il manoscritto di Frankenstein

Mary Shelley, Frankenstein, manoscritto originale, immagine
Si potrebbe tradurre come “lo spirito degli Shelley: ricostituendo l’immagine di una famiglia letteraria” il lungo titolo della mostra in apertura venerdì 3 dicembre alla Bodleian Library di Oxford, in Inghilterra.

Shelley’s Ghost: Reshaping the Image of a Literary Family presenta infatti una vasta esposizione interamente dedicata a una delle più celebri famiglie della letteratura britannica, quella composta dal poeta Percy Bysshe Shelley, sua moglie Mary Shelley e i di lei genitori William Godwin, filosofo politico autore fra l’altro del romanzo Caleb Williams (1794), e Mary Wollstonecraft, proto-femminista autrice di A Vindication of the Rights of Woman (1792).

Mary Shelley, ritrattoLa collezione proviene dai due lasciti della famiglia Shelley risalenti al 1893-94 e al 1946-61, cui va ad aggiungersi un terzo e ultimo archivio acquisito dalla biblioteca nel 2004. Attraverso lettere e manoscritti, ritratti e ricordi personali, rare stampe, prime edizioni e pamphlets, riprende vita la storia travagliata di una dinastia di letterati toccata dal genio quanto tormentata di tragedie.

Fra i pezzi pregiati esposti al pubblico si troveranno il taccuino personale di P.B. Shelley, una lettera di John Keats, il diario di Goodwin, un dipinto sinora rimasto inedito di Richard Rothwell raffigurante una giovane Mary Shelley e – oggetto di culto per gli appassionati del gotico e del weird – il manoscritto originale del Frankenstein (1816), che vediamo riprodotto nell'immagine più alto.

Alcuni dei preziosi oggetti provengono in prestito dalla collezione Pforzheimer della Biblioteca Pubblica di New York, che ospiterà l’anno prossimo la trasferta americana della mostra, nel frattempo visitabile a Oxford sino al 27 marzo del 2011.

Informazioni e particolari sull’evento sono reperibili presso il sito web ufficiale della Bodleian Library, oppure nella pagina dedicata su whatsonwhen.com. Un articolo corredato di fotografie è apparso sulle pagine online del quotidiano britannico Daily Mail.

Shelley’s Ghost, 2010, copertinaLa Bodleian Library ha intanto pubblicato una sorta di catalogo illustrato con il titolo stesso della mostra, Shelley’s Ghost: Reshaping the Image of a Literary Family, comprendente testi di Stephen Hebron ed Elizabeth Campbell Denlinger ad accompagnare un ricco corredo di immagini fra documenti d’archivio, riproduzioni e foto in 70 tavole a colori e in bianco e nero.

Firmata da Hebron, esperto sul romanticismo inglese, la prima parte saggistica del libro esplora le vite e le reputazioni postume degli Shelley, ripercorrendo quindi la storia di Mary, gravata da una lunga serie di lutti, nei suoi sforzi per assicurare un’adeguata pubblicazione alle eredità letterarie del marito, del padre e della madre, curandone a stampa i più rilevanti scritti per passare infine il compito a suo figlio, Sir Percy Florence Shelley.

In conclusione l’intervento della Denlinger, curatrice della collezione alla New York Public Library, a occuparsi dei documenti e materiali altrimenti sfuggiti, nel tempo, al controllo diretto della famiglia Shelley.

Informazioni sul volume presso il bookshop online della Bodleian.

Shelley’s Ghost: Reshaping the Image of a Literary Family
Stephen Hebron ed Elizabeth Campbell Denlinger
The Bodleian Library, 2010
brossura, illustrato, 176 pagine, £19.99
ISBN 9781851243396

Andrea Bonazzi