È uscito in questo primo torrido scorcio d’estate, pubblicato in Inghilterra da MacMilland e in America da Tor Books, l’ultimo libro di China Miéville, uno degli scrittori di culto dell’ultima generazione del fantastico. E il romanzo ha tutte le carte in regola per diventare un classico del genere, nonchè è una lettura obbligatoria per noi appassionati di H.P. Lovecraft, autore che Miéville riverisce e che riesce a omaggiare senza scadere nel solito pastiche.
Mostri leggendari, mitologie outré e culti sotterranei sono infatti i temi lovecraftiani presenti in Kraken (2010), un thriller weird-noir che un critico americano ha già definito “epico”, descrivendolo come una “fantasmagoria barocca dall’atmosfera magica e disturbante”.
La trama, in breve, è questa: nel Museo di Storia Naturale di Londra scompare all’improvviso (e in modo assolutamente “impossibile”) un reperto eccezionale, un calamaro gigante (un Architeuthis dux) perfettamente conservato. Dello strano caso si occupano il curatore del museo, Billy Harrow, e la detective Kath Collingswood, esperta di magia e misteri dell’occulto. Pare infatti che dietro la sparizione ci sia una strana setta di cultori di magia adoratori del Kraken, la mitica creatura degli abissi marini che il calamaro gigante in qualche modo rappresenta, e che i cultisti vedono come un dio. Un dio che può evocare l’Apocalisse cosmica e portare la distruzione sul mondo. I due protagonisti si trovano così invischiati nei deliranti piani della folle setta, e la loro indagine li porterà nei bassifondi di una Londra che mostrerà loro il suo lato più magico e oscuro...
I riferimenti a Lovecraft, pur senza rendersi palesi (ma Cthulhu è citato) sono evidenti soprattutto nella presentazione dei “Krakenisti” e nella descrizione del loro strano Tempio Tentacolare. Ma nel romanzo c’è molto, molto di più, e non mancano le idee surreali, le invenzioni divertenti, i temi filosofici e gli spunti steampunk che caratterizzano la narrativa dell’autore di Perdido Street Station.
Una delle trovate più originali inserite nel libro è la creazione e caratterizzazione di Wati, una magica creatura del mondo spirituale che si materializza incarnandosi negli oggetti più strani, in genere statue e raffigurazioni di personaggi umani. C’è poi il genio criminale Tattoo, un tatuaggio vivente intrappolato sulla pelle di un ragazzo punk, che guida una banda di terrificanti clown sociopatici e che omaggia in modo sottile “l’orrore della carne” di Cronemberg. E l’antico stregone Grisamentum, che risorge in modo assolutamente incredibile e barocco. E ancora, creature fantastiche che assemblano il loro corpo dai detriti della città, e poi un misterioso fuoco chiamato “katachronophlogiston” che non solo distrugge ciò che tocca, ma lo cancella dal tempo e dalla memoria. Senza dimenticare Goss e Subby, ancora due personaggi malvagi, mostri nati dalla stessa putrida e corrotta materia...
Tutto questo, e molto altro ancora, si trova in questo incredibile romanzo che, si spera, sarà tradotto presto in italiano.
China Miéville è inglese e appartiene all’ultima generazione di autori new weird (un gruppo eterogeneo di scrittori che sta cercando di liberare la letteratura fantasy dai cliché di genere, perbenistici e commerciali, degli epigoni di Tolkien) e conosce a fondo la materia di cui scrive. È un grande appassionato di Lovecraft e degli scrittori pulp, e di recente ha curato anche una ristampa inglese di At the Mountains of Madness.
Un estratto del romanzo si può leggere presso la pagina dedicata sul sito web dell'editore.
Kraken
China Miéville
Pan MacMillan, 2010
copertina rigida, 400 pagine, £17.99
ISBN 9780333989500
Mostri leggendari, mitologie outré e culti sotterranei sono infatti i temi lovecraftiani presenti in Kraken (2010), un thriller weird-noir che un critico americano ha già definito “epico”, descrivendolo come una “fantasmagoria barocca dall’atmosfera magica e disturbante”.
La trama, in breve, è questa: nel Museo di Storia Naturale di Londra scompare all’improvviso (e in modo assolutamente “impossibile”) un reperto eccezionale, un calamaro gigante (un Architeuthis dux) perfettamente conservato. Dello strano caso si occupano il curatore del museo, Billy Harrow, e la detective Kath Collingswood, esperta di magia e misteri dell’occulto. Pare infatti che dietro la sparizione ci sia una strana setta di cultori di magia adoratori del Kraken, la mitica creatura degli abissi marini che il calamaro gigante in qualche modo rappresenta, e che i cultisti vedono come un dio. Un dio che può evocare l’Apocalisse cosmica e portare la distruzione sul mondo. I due protagonisti si trovano così invischiati nei deliranti piani della folle setta, e la loro indagine li porterà nei bassifondi di una Londra che mostrerà loro il suo lato più magico e oscuro...
I riferimenti a Lovecraft, pur senza rendersi palesi (ma Cthulhu è citato) sono evidenti soprattutto nella presentazione dei “Krakenisti” e nella descrizione del loro strano Tempio Tentacolare. Ma nel romanzo c’è molto, molto di più, e non mancano le idee surreali, le invenzioni divertenti, i temi filosofici e gli spunti steampunk che caratterizzano la narrativa dell’autore di Perdido Street Station.
Una delle trovate più originali inserite nel libro è la creazione e caratterizzazione di Wati, una magica creatura del mondo spirituale che si materializza incarnandosi negli oggetti più strani, in genere statue e raffigurazioni di personaggi umani. C’è poi il genio criminale Tattoo, un tatuaggio vivente intrappolato sulla pelle di un ragazzo punk, che guida una banda di terrificanti clown sociopatici e che omaggia in modo sottile “l’orrore della carne” di Cronemberg. E l’antico stregone Grisamentum, che risorge in modo assolutamente incredibile e barocco. E ancora, creature fantastiche che assemblano il loro corpo dai detriti della città, e poi un misterioso fuoco chiamato “katachronophlogiston” che non solo distrugge ciò che tocca, ma lo cancella dal tempo e dalla memoria. Senza dimenticare Goss e Subby, ancora due personaggi malvagi, mostri nati dalla stessa putrida e corrotta materia...
Tutto questo, e molto altro ancora, si trova in questo incredibile romanzo che, si spera, sarà tradotto presto in italiano.
China Miéville è inglese e appartiene all’ultima generazione di autori new weird (un gruppo eterogeneo di scrittori che sta cercando di liberare la letteratura fantasy dai cliché di genere, perbenistici e commerciali, degli epigoni di Tolkien) e conosce a fondo la materia di cui scrive. È un grande appassionato di Lovecraft e degli scrittori pulp, e di recente ha curato anche una ristampa inglese di At the Mountains of Madness.
Un estratto del romanzo si può leggere presso la pagina dedicata sul sito web dell'editore.
Kraken
China Miéville
Pan MacMillan, 2010
copertina rigida, 400 pagine, £17.99
ISBN 9780333989500
Pietro Guarriello
Non mi resta che attendere la traduzione al più presto. Se li leggo in originale, purtroppo, spreco metà dei contenuti:-))
RispondiEliminaSperiamo non tardi troppo, anche se personalmente preferisco ormai le edizioni in originale (a proposito, il paperback economico dovrebbe uscire in autunno a £7.99).
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