mercoledì 3 novembre 2010

Lord Ruthwen il vampiro

Lord Ruthwen il vampiro, 2010, copertina“Il primo romanzo in assoluto sui vampiri, pubblicato in Francia nel 1820, rarissimo e introvabile seguito alle sanguinarie imprese di Lord Ruthwen, protagonista della celebre novella di John William Polidori. Questa volta il vampiro agisce in Italia, inseguito dai suoi nemici tra Venezia, Firenze, Napoli e Modena”.

Dal diluvio di canini a punta, che continuano a inondare in serie “supermercati del libro” e librerie, spunta questa volta l'illustre recupero di Lord Ruthwen il vampiro, romanzo attribuito a Charles Nodier tradotto e curato da Fabio Giovannini per Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri.

Tuttora incerta, in realtà, la definitiva attribuzione dell’autore, Lord Rutwen ou les Vampires fu pubblicato in Francia nel 1820, presentato in doppio volume come “Roman de C. B. Publié par l’auteur de Jean Sbogar et de Thérèse Aubert”, indicando attraverso le iniziali la paternità di Cyprien Bérard, direttore del Théâtre de Vaudeville e amico di Nodier, quest’ultimo innominato ma sottinteso promotore dell’opera attraverso la diretta citazione di due dei suoi libri più noti sul momento. Di certo, Charles Nodier ne trasse un lavoro teatrale, portato in scena il 13 giugno dello stesso anno al Théâtre de la Porte Saint-martin.

Tra i primi “seguiti” letterari non autorizzati, Lord Rutwen trasporta la figura vampirica dalla storia breve fin nella dimensione del romanzo, nel proporsi come una continuazione – riprendendone situazioni e personaggi – del famoso racconto “The Vampire” di John William Polidori, apparso solamente un anno prima nel generale equivoco che si trattasse di uno scritto di lord Byron, contribuendo così a diffondere il romantico e sensazionale successo del primo vero vampiro letterario.

Con una introduzione dello stesso Giovannini, il volume comprende anche una nuova traduzione de “Il vampiro” di Polidori e si correda di appendici con breve nota biografica di Nodier, e approfondimenti sulla “carriera” di lord Ruthwen, oltre alla bibliografia relativa al personaggio. In chiusura, un’inserto di “Vampireide” con 30 pagine iconografiche a colori a illustrare altrettanti discendenti del lord vampiro, resi famosi dalla letteratura, il cinema e i fumetti.

Lord Ruthwen il vampiro
Charles Nodier
a cura di Fabio Giovannini
collana Fiabesca grande, Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri, 2010
brossura, illustrato a colori, 232 pagine, €18.00
ISBN 9788862221436

Andrea Bonazzi

8 commenti :

  1. Questione di punti di vista, ma è preferibile sempre un inedito di valore almeno storico piuttosto che le solite esasperanti ristampe (e lasciamo perdere i teen-monsters patinati del momento).

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  2. Dai Vale, secondo me vale... E scusa il gioco di parole!!! XD

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  3. Ci penserò, certo che i prezzi cominciano a salire di brutto mannaggia!

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  4. Ah sì, ormai un qualsiasi volume costa tra i 20 e i 30 euro... Belli i tempi di 100 pagine 1000 lire della Newton, eh?!? :D

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  5. La carta dei 1000lire, dopo 20 anni sta già andando in polpa.

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  6. Non l’ho ancora visto ma penso che il libro merita, Giovannini è un ottimo studioso di cose vampiresche. Anche se... la paternità del romanzo non è affatto incerta, e fare uscire il libro attribuendolo a Nodier è stata una cosa un po’ furbetta: è noto da tempo, infatti, che la novella era stata scritta dall’amico di Nodier, Cyprien Bérard, mentre Nodier scrisse solo DOPO un lavoro teatrale sul soggetto, basandosi sull’opera dell’amico. Peccato che Giovannini, in cotante appendici, si sia dimenticato di aggiungere il “play” di Nodier (almeno poteva giustificare il nome apposto sul libro) che s’intitola “Le Vampire” e che, comunque, si trova già tradotto in italiano (come IL VAMPIRO, a cura di Marie E. Vaner, Ed. Barbès, 2009).

    In ogni modo, l’equivoco sulla paternità del romanzo è scaturito dal fatto che, in origine, il libro uscì con il nome di Nodier apposto in bella evidenza sulla copertina, anche se questi aveva scritto solo la presentazione; uno stratagemma usato dall’editore, che sapeva che Nodier era un richiamo maggiore di quello dello sconosciuto Bérard; ma lo stesso scrittore non ne sapeva nulla, e mandò anche una lettera di disapprovazione all’editore. Su questo retroscena, si veda la biografia di Nodier scritta da Richard Oliver (CHARLES NODIER, PILOT OR ROMANTICISM, Syracuse University Press, 1964, pp. 125 e ss.), dove si apprende inoltre che Nodier era affascinato dal vampirismo perché una volta, mentre si trovava in Illyria, un vampiro lo vide coi propri occhi!

    E comunque, per tornare a Lord Ruthven (con la “v”, non con la “w” usata solo da Nodier), il personaggio era già nato anni prima che Polidori lo portasse in vita nel suo “The Vampire”, del 1919 (lavoro che all’inizio, fu attribuito a Lord Byron); infatti, il malvagio Ruthven era stato creato in origine da Lady Lamb, una ex-amante di Byron, nella sua novella intitolata GLENARVON (1816), nella quale aveva inteso rappresentare nella figura del crudele Ruthven lo stesso Lord Byron. Il personaggio, però, non aveva qui niente di soprannaturale.
    Quindi Polidori, per il suo protagonista, si limitò solo a rielaborare il Ruthven/Byron satanico descritto in “Glenarvon” di Lady Lamb, facendone un vampiro. E, verosimilmente, una grossa influenza la ebbe su di lui anche “Il Giaurro” di Byron, scritto nel 1813 e che aveva come protagonista un vampiro (P.S.: Una prima traduzione italiana, del 1848, può essere consultata integralmente su google.libri).
    Quindi alla nascita del “vero” Lord Ruthven - quello di Polidori – contribuirono, in egual modo, sia Byron che la Lamb.

    Alla bibliografia di Lord Ruthven, oltre al seguito di Bérard/Nodier, si annoverano diversi titoli, tra cui anche un’opera di Alexandre Dumas (“Le Vampire, 1851). Curioso, quindi, che finora nessuno abbia pensato di curare un’antologia “Ruthveniana” (un possibile titolo?) che segua la nascita, lo sviluppo e l’evoluzione del personaggio attraverso le opere di diversi scrittori...

    Per saperne di più:

    - POOR POLIDORI: A Critical Biography of the Author of The Vampyre, di David Lorne MacDonald (University of Toronto Press, 1991);
    - “Le Vampire, d’après Lord Byron”, di Henri Faber, in LES CENT ANS DE DRACULA, Ed. Barbara Sadoul, (Flammarion, 1997), pp. 17–39.

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  7. Sì la pagina dei 100 pagg. 1000 lire starà anche andando in polvere, ma io ne ho diversi, intatti e che mi hanno permesso di conoscere capolavori tutt'ora introvabili in altre edizioni!

    Invece applaudo il caro Pietro, che ha fatto una disamina su Ruthven degna di merito! Alla fine (già da un po') ho comprato il volume in questione e sinceramente... Non vale la spesa! O meglio: complimenti per l'idea di pubblicare il volume in sé; se non si possiede il vampiro di Polidori può essere un modo di acquistarlo (ma c'è un'antologia Newton che per soli 12,90 contiene pietre miliari di vampirologia, tra cui quello). In definitiva, però, è un testo pesante, vetusto, con una storia abbastanza tiepida. Insomma, in breve: annoia!

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