Le rurali storie sovrannaturali e tardo ottocentesce di Giovanni Magherini Graziani tornano disponibili nella nuova raccolta All’ombra dell’Antico Nemico. Racconti del macabro e del fantastico appena pubblicata dalle Edizioni Hypnos, testimonianza ulteriore di una tradizione nazionale fantastica forse troppo relegata “fuor di vista”, ma non poi così del tutto assente dalla nostra letteratura come oramai ci eravamo (quasi) convinti di pensare.
È soprattutto grazie alle antologie tratte da Weird Tales se Magherini Graziani ha trovato una certa riscoperta in Italia, dapprima artificiosamente ritradotto dall’inglese del racconto “Fioraccio” apparso, appunto, sulla rivista americana nell’ottobre del 1934, poi con la stessa storia breve recuperata finalmente nel vivido originale con tutte le sue toscanissime inflessioni del Valdarno, quindi ancora in un esile volumetto del 1990, Il libro del comando, edito da Solfanelli.
Erudito e cultore del patrimonio storico delle proprie terre fra la natia Figline Valdarno, in cui nacque nel 1892, e l’adottiva Città di Castello che lo vide spegnersi nel 1924, autore di testi sulla locale storia ma anche su Masaccio, su Michelangelo e Raffaello, Giovanni Magherini Graziani resta oggi principalmente noto come l’unico italiano a essere apparso sul mitico pulp magazine culla di tanta letteratura di genere, un traguardo in realtà mediato dall’antologia americana Modern Ghosts del 1890, ampliamente saccheggiata da Weird Tales per le traduzioni di autori stranieri in essa contenute.
“«Il fascino che ancora ci pare connoti la narrativa di Magherini-Graziani sta tutto nella sua duplice natura: da un lato, efficace rappresentazione di una realtà agricola ormai inevitabilmente sommersa [...], dall’altro inedito recupero di un interessante e, una volta tanto, autoctono patrimonio di creazioni fantastiche, strettamente connesso, come si è visto, al folclore e all’evoluzione delle forme letterarie dall’oralità alla scrittura e dalla sottomissione all’esigenza religiosa alla fruizione laica dell’incanto della narrazione». Case infestate, spiriti dispettosi, cadaveri inquieti, libri maledetti, specchi magici, zombi vendicatori, streghe, guaritori, esorcisti e, ovunque incombente, l’ombra dell’Antico Nemico... Tra apparizioni e malefici la quieta campagna toscana di fine Ottocento si tinge di nero in una sorprendente raccolta di racconti fantastici”.
Un fantastico italiano che in pieno periodo di Verismo sa far uso d’un soprannaturale di salde radici folkloriche – quelle dei contadini delle rive d’Arno – pur se trattato con gusto e tocco squisitamente personali, concentrato nei racconti della collezione de Il Diavolo: Novelle Valdarnesi (1886) inclusi nella presente raccolta con “Il Diavolo”, “Il Libro del Comando”, “Lo Specchietto”, “La Strega” e “Fioraccio”, cui vanno ad aggiungersi “San Cerbone” e “Leonzio”.
Il volume viene introdotto da Danilo Arrigoni nel suo “Storie di un «Folaio» Toscano” per concludersi, in appendice, con l’introduzione di Henry Cochin alla edizione francese delle Novelle Valdarnesi (J. Magherini-Graziani, Le Diable: Moeur Toscanes, 1886) e una bibliografia dell’autore.
Informazioni presso il sito web dell’editore su www.hypnosweb.com.
All’ombra dell’Antico Nemico. Racconti del macabro e del fantastico
Giovanni Magherini Graziani
collana Impronte, Edizioni Hypnos, 2011
brossura, 176 pagine, €14.90
ISBN9788896952030
È soprattutto grazie alle antologie tratte da Weird Tales se Magherini Graziani ha trovato una certa riscoperta in Italia, dapprima artificiosamente ritradotto dall’inglese del racconto “Fioraccio” apparso, appunto, sulla rivista americana nell’ottobre del 1934, poi con la stessa storia breve recuperata finalmente nel vivido originale con tutte le sue toscanissime inflessioni del Valdarno, quindi ancora in un esile volumetto del 1990, Il libro del comando, edito da Solfanelli.
Erudito e cultore del patrimonio storico delle proprie terre fra la natia Figline Valdarno, in cui nacque nel 1892, e l’adottiva Città di Castello che lo vide spegnersi nel 1924, autore di testi sulla locale storia ma anche su Masaccio, su Michelangelo e Raffaello, Giovanni Magherini Graziani resta oggi principalmente noto come l’unico italiano a essere apparso sul mitico pulp magazine culla di tanta letteratura di genere, un traguardo in realtà mediato dall’antologia americana Modern Ghosts del 1890, ampliamente saccheggiata da Weird Tales per le traduzioni di autori stranieri in essa contenute.
“«Il fascino che ancora ci pare connoti la narrativa di Magherini-Graziani sta tutto nella sua duplice natura: da un lato, efficace rappresentazione di una realtà agricola ormai inevitabilmente sommersa [...], dall’altro inedito recupero di un interessante e, una volta tanto, autoctono patrimonio di creazioni fantastiche, strettamente connesso, come si è visto, al folclore e all’evoluzione delle forme letterarie dall’oralità alla scrittura e dalla sottomissione all’esigenza religiosa alla fruizione laica dell’incanto della narrazione». Case infestate, spiriti dispettosi, cadaveri inquieti, libri maledetti, specchi magici, zombi vendicatori, streghe, guaritori, esorcisti e, ovunque incombente, l’ombra dell’Antico Nemico... Tra apparizioni e malefici la quieta campagna toscana di fine Ottocento si tinge di nero in una sorprendente raccolta di racconti fantastici”.
Un fantastico italiano che in pieno periodo di Verismo sa far uso d’un soprannaturale di salde radici folkloriche – quelle dei contadini delle rive d’Arno – pur se trattato con gusto e tocco squisitamente personali, concentrato nei racconti della collezione de Il Diavolo: Novelle Valdarnesi (1886) inclusi nella presente raccolta con “Il Diavolo”, “Il Libro del Comando”, “Lo Specchietto”, “La Strega” e “Fioraccio”, cui vanno ad aggiungersi “San Cerbone” e “Leonzio”.
Il volume viene introdotto da Danilo Arrigoni nel suo “Storie di un «Folaio» Toscano” per concludersi, in appendice, con l’introduzione di Henry Cochin alla edizione francese delle Novelle Valdarnesi (J. Magherini-Graziani, Le Diable: Moeur Toscanes, 1886) e una bibliografia dell’autore.
Informazioni presso il sito web dell’editore su www.hypnosweb.com.
All’ombra dell’Antico Nemico. Racconti del macabro e del fantastico
Giovanni Magherini Graziani
collana Impronte, Edizioni Hypnos, 2011
brossura, 176 pagine, €14.90
ISBN9788896952030
Andrea Bonazzi
Grande Hypnos, un altro cult!
RispondiEliminaL'articolo mi ha ispirato una domanda a cui voi di Weirdletter saprete rispondermi. Fantastico (meglio se tendente all'orrore) italiano nel periodo fra i Cinquanta e i Settanta ve n'è? Cosa sapreste indicarmi?
grazie ancora, ottima pubblicazione!!!
RispondiEliminaFra i 50 e i 60, a parte il nascere qui della fantascienza è il tempo del fantastico mainstream di Buzzati, Calvino, Landolfi, le Storie di spettri di Mario Soldati, i racconti surreali di Alberto Savinio e le escursioni solo occasionali di diversi altri "isospettati", da Alvaro a Moravia. L'horror come vero e proprio genere veniva pubblicato sotto esotici pseudonimi in collane di romanzi da edicola, veri e propri pulp, in cui ogni tanto poteva emergere qualcosa di interessante in mezzo alle formule stereotipate di una letteratura popolare di consumo: testate come I racconti di Dracula (dal 1959) e KKK. I Classici dell'Orrore (fra il '59 e i primissimi anni 60). Un primo volume de "I capolavori dei Racconti di Dracula" è stato pubblicato recentemente da Dagon Press a raccogliere i migliori romanzi di Frank Graegorius, ovvero Libero Samaele, forse il miglior autore in quel contesto. Nei KKK, uno particolare è Il ritorno degli invisibili di Martin Lower (con tutta probabilita, A. Fenuccio: gli autori venivano accreditati col vero nome solo come "traduttori"). Una storia che anticipa, anche con certa originalità, i temi tipici lovecraftiani prima che HPL fosse noto in Italia (è il n.46 del 14 marzo 1962).
RispondiEliminaChissà se Pietrobaldus riesce a passare e aggiungere il molto che sicuramente non mi viene in mente sul momento...
Poscritto: domani è il primo compleanno di Weirdletter!
RispondiEliminaNon so perché poi ho abbreviato il post, ma volevo inserire proprio ciò che già conoscevo e ho letto, ed è proprio Buzzati, Landolfi, Calvino e... "Storie di spettri" lo sto leggendo in questi giorni, ma noto che gli spettri sono un "pretesto", operazione riuscitissima, a mio avviso.
RispondiEliminaInvece totalmente all'oscuro delle opere pulp, interessanti e che devo certamente riscoprire, magari tramite il sunto che dicevi.
Grazie!
Eventuali altri consigli sono bene accetti! :)