Esce per il marchio editoriale di Profondo Rosso Lovecraft e le ombre, versione italiana del volume H.P. Lovecraft: Dreamer on the Nightside di Frank Belknap Long, scritto nel 1975 in memoria dell’amico Howard Phillips Lovecraft. Suoi singoli capitoli erano apparsi già fra il 2007 e il 2009 sulle pagine bimestrali di Mystero, materiale finalmente riunito nella sua versione integrale per la traduzione di Nicola Lombardi che pure firma l’introduzione del volume.
Il libro fu scritto in fretta e furia e pubblicato presso l’Arkham House come risposta all’uscita, solamente pochi mesi prima, del volume Lovecraft: a Biography, prima biografia di HPL scritta da un Lyon Sprague De Camp accusato di applicare scarsa obbiettività e simpatia personale, oltre a impietosi giudizi professionali, verso lo scomparso scrittore del New England. Long ne lesse in anticipo le bozze e decise di dare una risposta che rispecchiasse maggiormente la figura personale del gentiluomo di Providence.
Composto come una frettolosa e disordinata sequenza di non sempre precisi ricordi personali, Dreamer on the Nightside presenta tutti i difetti e pure gli innegabili pregi di un’opera del genere, dispersiva e priva del rigore sistematico di un saggio vero e proprio nella sua pretesa di confutare il ritratto proposto da De Camp, ma vivida nelle dirette memorie di un lungo e intimo rapporto di amicizia, pur se attraverso i filtri dell’età e della distanza temporale.
Nonostante le ovvie carenze strutturali, delle quali Long è peraltro consapevole, il saggio possiede un indubbio interesse per quanto riguarda il lato umano del maestro di Providence, costituendo, come rimarca ancora l’autore nella sua Introduzione, l’omaggio di una persona affezionata che ha intrattenuto con Lovecraft un rapporto di amicizia durato dodici anni, fatto di scambi di opinioni, lettere, condivisione di interessi e di conoscenze.
Si citano personaggi importanti sia per Lovecraft che per Long, come W. Paul Cook considerato dal primo come “[...] luce brillante fra i giornalisti amatoriali”, editore fra l’altro della prima raccolta di poesie di Belknap Long A Man from Genoa. Come si fa affettuosa menzione di personaggi quali Zealia Bishop i cui racconti, come “The Mound” (“Il tumulo”), furono “revisionati” da Lovecraft, scrittrice descritta da Long come “[...] una donna di grande fascino, e di eccezionale bellezza”, per citarne solo alcuni. Nomi che all’interno di una biografia sistematica occuperebbero solo un posto di contorno.
D’altronde, come conclude Frank Belknap Long in sede introduttiva a proposito di una ideale descrizione “pittorica” dell’amico e maestro: “non ho compiuto deliberatamente alcuno sforzo, poi, per evitare che alcune delle seguenti pagine apparissero per quello che un pittore post-impressionista potrebbe pensare sia il modo migliore di rappresentare HPL, se non altro per il fatto che nessuna scuola pittorica precedente avrebbe saputo rendere giustizia alla sua tenebrosa genialità”.
L’edizione italiana si presenta per la cura di Luigi Cozzi riccamente illustrata in bianco e nero, con diverse fotografie e riproduzioni oltre a numerose illustrazioni nel testo (non sempre correttamente segnalate), dalle quattro tavole fra dipinti e incisioni di Francisco Goya ai disegni di Charlie McGill, Hannes Bok, Lawrence Sterne Stevens e Dan Adkins, fino alle sei elaborazioni fotografiche lovecraftiane di Andrea Bonazzi. In conclusione, una nota biografica sullo scrittore newyorkese scomparso nel 1994.
Informazioni presso la pagina web dell’editore.
Lovecraft e le ombre
Frank Belknap Long
Orizzonti del fantastico, Profondo Rosso, 2011
brossura, illustrazioni in b/n, 224 pagine, €24.00
ISBN 9788895294445
Il libro fu scritto in fretta e furia e pubblicato presso l’Arkham House come risposta all’uscita, solamente pochi mesi prima, del volume Lovecraft: a Biography, prima biografia di HPL scritta da un Lyon Sprague De Camp accusato di applicare scarsa obbiettività e simpatia personale, oltre a impietosi giudizi professionali, verso lo scomparso scrittore del New England. Long ne lesse in anticipo le bozze e decise di dare una risposta che rispecchiasse maggiormente la figura personale del gentiluomo di Providence.
Composto come una frettolosa e disordinata sequenza di non sempre precisi ricordi personali, Dreamer on the Nightside presenta tutti i difetti e pure gli innegabili pregi di un’opera del genere, dispersiva e priva del rigore sistematico di un saggio vero e proprio nella sua pretesa di confutare il ritratto proposto da De Camp, ma vivida nelle dirette memorie di un lungo e intimo rapporto di amicizia, pur se attraverso i filtri dell’età e della distanza temporale.
Nonostante le ovvie carenze strutturali, delle quali Long è peraltro consapevole, il saggio possiede un indubbio interesse per quanto riguarda il lato umano del maestro di Providence, costituendo, come rimarca ancora l’autore nella sua Introduzione, l’omaggio di una persona affezionata che ha intrattenuto con Lovecraft un rapporto di amicizia durato dodici anni, fatto di scambi di opinioni, lettere, condivisione di interessi e di conoscenze.
Si citano personaggi importanti sia per Lovecraft che per Long, come W. Paul Cook considerato dal primo come “[...] luce brillante fra i giornalisti amatoriali”, editore fra l’altro della prima raccolta di poesie di Belknap Long A Man from Genoa. Come si fa affettuosa menzione di personaggi quali Zealia Bishop i cui racconti, come “The Mound” (“Il tumulo”), furono “revisionati” da Lovecraft, scrittrice descritta da Long come “[...] una donna di grande fascino, e di eccezionale bellezza”, per citarne solo alcuni. Nomi che all’interno di una biografia sistematica occuperebbero solo un posto di contorno.
D’altronde, come conclude Frank Belknap Long in sede introduttiva a proposito di una ideale descrizione “pittorica” dell’amico e maestro: “non ho compiuto deliberatamente alcuno sforzo, poi, per evitare che alcune delle seguenti pagine apparissero per quello che un pittore post-impressionista potrebbe pensare sia il modo migliore di rappresentare HPL, se non altro per il fatto che nessuna scuola pittorica precedente avrebbe saputo rendere giustizia alla sua tenebrosa genialità”.
L’edizione italiana si presenta per la cura di Luigi Cozzi riccamente illustrata in bianco e nero, con diverse fotografie e riproduzioni oltre a numerose illustrazioni nel testo (non sempre correttamente segnalate), dalle quattro tavole fra dipinti e incisioni di Francisco Goya ai disegni di Charlie McGill, Hannes Bok, Lawrence Sterne Stevens e Dan Adkins, fino alle sei elaborazioni fotografiche lovecraftiane di Andrea Bonazzi. In conclusione, una nota biografica sullo scrittore newyorkese scomparso nel 1994.
Informazioni presso la pagina web dell’editore.
Lovecraft e le ombre
Frank Belknap Long
Orizzonti del fantastico, Profondo Rosso, 2011
brossura, illustrazioni in b/n, 224 pagine, €24.00
ISBN 9788895294445
Mariano D’Anza
Molto interessante!! - Samuel M
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