martedì 21 dicembre 2010

The Ghost Story 1840-1920: storia culturale del racconto inglese di fantasmi

The Ghost Story 1840-1920: A Cultural History, 2010, copertinaAncora una monografia dal Regno Unito sulla tradizione letteraria delle storie di spettri, approfondita e – ahinoi – costosa, come molto spesso càpita per le pubblicazioni d’ambito accademico.

Dalla Manchester University Press arriva The Ghost Story 1840-1920: A Cultural History, un saggio di Andrew Smith, docente d'Inglese presso l’università gallese di Glamorgan, che prende in esame la ghost story britannica per inquadrarla nel contesto storico, socio-economico e politico fra il XIX e il primo XX secolo.

Da una propria “teoria economica della storia di fantasmi”, Smith attraversa gli sviluppi del genere da Charles Dickens a Wilkie Collins, la particolarità della ghost story al femminile, una lettura dello spiritualismo, allora in voga, coi suoi pretesi messaggi dall’aldilà, Henry James e la visione anglo-americana della narrativa spettrale, e ancora il fantasma dell’occupazione coloniale, sino al revival gotico di M.R. James. Il tutto in una riconsiderazione critica dell’opera di questi e altri autori, fra i quali Charlotte Riddell, Vernon Lee, May Sinclair, Rudyard Kipling e Joseph Sheridan Le Fanu.

Un’accurata recensione del libro è disponibile, in inglese, a firma di Matt Foley in The Gothic Imagination, sul sito web dell’università di Stirling. Maggiori informazioni sul volume alla pagina dedicata sul sito ufficiale della Manchester University Press.

The Ghost Story 1840-1920: A Cultural History
Andrew Smith
Manchester University Press, 2010
copertina rigida, 256 pagine, £55.00
ISBN 9780719074462

Andrea Bonazzi

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