giovedì 23 giugno 2011

Un Alfred Kubin “lovecraftiano”?

Dipinto di Alfred Kubin
Dipinto di Alfred Kubin
Dipinto di Alfred Kubin
Dipinto di Alfred Kubin

Ha illustrato il fantastico di Edgar Allan Poe ed E.T.A Hoffman, ma è alquanto improbabile che Alfred Kubin abbia mai avuto un pur tardivo accesso alla narrativa – allora pulp – di H.P. Lovecraft. Eppure, alcuni lavori figurativi del simbolista ed espressionista boemo parrebbero a volte quasi richiamare temi e atmosfere in comune con la più classica illustrazione lovecraftiana, fra i potenziali modelli di Pickman ben noti nel suo tratto grafico e alcune strane forme tentacolari, figure marine e proteiformi come gli esempi a olio e guazzo proposti in questa pagina... nonostante precedano anche di decenni gli scritti di HPL. Altrettanto improbabile che Lovecraft conoscesse l'opera, tantomeno quella pittorica, di Kubin, mai nemmeno nominato nei cinque volumi di Selected Letters.

Alfred Leopold Isidor Kubin (1877-1959) non dovrebbe aver bisogno di presentazioni nell’ambito dell’arte e della letteratura fantastica, autore fra l’altro del cupo e vagamente kafkiano L’altra parte. Un romanzo fantastico (Die andere Seite. Ein phantasticher Roman, 1909). Il suo autobiografico Demoni e visioni notturne è un libro da tempo in attesa di ulteriore ristampa in italiano.

Fra le numerose gallerie online, il sito principale in tedesco www.alfred-kubin.com, l’ampia selezione di tavole fantastiche su Monster Brains e le pagine dedicate in Art of the Beautiful~Grotesque.

Andrea Bonazzi

2 commenti :

  1. Prova del pensiero unico (o anima unica) che esiste nel mondo, al di là di tempo e spazio (quindi un passo ulteriore rispetto alla sincronicità), e di cui tutti siamo parte?

    Ciao :)

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  2. Adoro l'opera di Lovecraft, come amo il lavoro di Kubin e devo dire che certe tematiche emergono tanto nell'una quanto nell'altra, quasi che fossero evocazioni delle medesime entità senza nome; demoni interiori che hanno posseduto l'anima e ottenebrato la mente di questi immensi Artisti. Entrambi portavoce di un'indicibile sofferenza e di reami celati ai più.
    Che possano trovare nella Morte tutta la serenità che non hanno avuto in vita.

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