La notte in cui germinò l’idea alla base del Frankenstein di Mary Shelley è oramai un mito moderno, uscito dalle pagine di critica e ricerca letteraria per approdare al cinema già ne La moglie di Frankenstein, nel 1935, fino a pellicole come Gothic di Ken Russell (1986) che proprio la fatidica serata di Villa Diodati prendono a soggetto.
La notte della sfida di Lord Byron: quella di scrivere ognuno un racconto spaventoso che potesse reggere, o meglio superare, il confronto con le storie spettrali che il gruppo di eccentrici amici – la giovane Mary Godwin con il di lì a breve marito Percy Bysshe Shelley, oltre a George Gordon Byron con l’amante Claire Clairmont, sorellastra di Mary, e il proprio medico personale John William Polidori – stavano leggendo insieme dall’antologia Fantasmagoriana (citata come Phantasmagoria nella nota editoriale del volume), versione francese del 1812 dell’originale tedesco Das Gespensterbuch, “Il libro dei fantasmi”.
Nell’estate nuvolosa e cupa del 1816, in quella villeggiatura sul lago di Ginevra che in visita a Lord Byron vide anche un vero e proprio fondatore del gothic romance, Matthew G. Lewis, nascono così il romanzo di Frankenstein, pubblicato anonimo nella sua prima edizione due anni dopo, ma anche il famoso racconto “The Vampire” di J.W. Polidori, stampato nel 1819 e a lungo popolare in quanto scambiato per opera di Byron, e il frammento incompiuto di quest’ultimo, dal quale Polidori trasse diretta ispirazione, noto come “The Burial” ma apparso col titolo di “A Fragment” nella raccolta byroniana Mazeppa sempre nel 1819.
I tre testi vengono oggi riuniti assieme in un’unica edizione nel volume La notte di Villa Diodati, nella nuova traduzione di Sarah Russo per la collana Le Sfingi di Nova Delphi Libri, il tutto corredato da un ampio saggio di apertura a cura di Danilo Arona.
“La notte del 16 giugno 1816, sulle rive del lago di Ginevra, un gruppo di letterati e intellettuali si incontra a Villa Diodati. Il tempo è umido e freddo, piove. Ispirati dalla lettura di un vecchio volume di novelle fantastiche dal titolo Phantasmagoria, alcuni di loro, tra cui Lord Byron, Mary Shelley e John Polidori danno vita a una «scommessa» letteraria: ognuno avrebbe scritto un racconto fantastico da leggere e confrontare con gli altri nelle notti successive. Nascono così Frankenstein di Mary Shelley, Il Vampiro di John Polidori e La Sepoltura di Lord Byron, opere che gettano le basi per lo sviluppo di moderni generi letterari quali la fantascienza, l’horror e il romanzo gotico moderno. Quello che accadrà in seguito, nella storia della letteratura e nelle loro vite, ha qualcosa di straordinario. Dopo quei giorni, una misteriosa maledizione sembrerà colpire tutti i partecipanti, che moriranno in tragiche circostanze, nell’arco degli otto anni successivi. Tutti, tranne la giovane Mary Shelley, che all’epoca aveva solo diciannove anni e che nel 1818 pubblicherà la prima edizione di Frankenstein, segnando per sempre il corso della letteratura di genere”.
Informazioni e ordini diretti, scontati attualmente del 15%, presso le pagine di www.novadelphi.it.
La notte di Villa Diodati
Mary Shelley, Lord George Byron, John Polidori
con un saggio di Danilo Arona
collana Le Sfingi, Nova Delphi Libri, 2011
brossura, pagine 350, €12.00
ISBN 9788897376071
La notte della sfida di Lord Byron: quella di scrivere ognuno un racconto spaventoso che potesse reggere, o meglio superare, il confronto con le storie spettrali che il gruppo di eccentrici amici – la giovane Mary Godwin con il di lì a breve marito Percy Bysshe Shelley, oltre a George Gordon Byron con l’amante Claire Clairmont, sorellastra di Mary, e il proprio medico personale John William Polidori – stavano leggendo insieme dall’antologia Fantasmagoriana (citata come Phantasmagoria nella nota editoriale del volume), versione francese del 1812 dell’originale tedesco Das Gespensterbuch, “Il libro dei fantasmi”.
Nell’estate nuvolosa e cupa del 1816, in quella villeggiatura sul lago di Ginevra che in visita a Lord Byron vide anche un vero e proprio fondatore del gothic romance, Matthew G. Lewis, nascono così il romanzo di Frankenstein, pubblicato anonimo nella sua prima edizione due anni dopo, ma anche il famoso racconto “The Vampire” di J.W. Polidori, stampato nel 1819 e a lungo popolare in quanto scambiato per opera di Byron, e il frammento incompiuto di quest’ultimo, dal quale Polidori trasse diretta ispirazione, noto come “The Burial” ma apparso col titolo di “A Fragment” nella raccolta byroniana Mazeppa sempre nel 1819.
I tre testi vengono oggi riuniti assieme in un’unica edizione nel volume La notte di Villa Diodati, nella nuova traduzione di Sarah Russo per la collana Le Sfingi di Nova Delphi Libri, il tutto corredato da un ampio saggio di apertura a cura di Danilo Arona.
“La notte del 16 giugno 1816, sulle rive del lago di Ginevra, un gruppo di letterati e intellettuali si incontra a Villa Diodati. Il tempo è umido e freddo, piove. Ispirati dalla lettura di un vecchio volume di novelle fantastiche dal titolo Phantasmagoria, alcuni di loro, tra cui Lord Byron, Mary Shelley e John Polidori danno vita a una «scommessa» letteraria: ognuno avrebbe scritto un racconto fantastico da leggere e confrontare con gli altri nelle notti successive. Nascono così Frankenstein di Mary Shelley, Il Vampiro di John Polidori e La Sepoltura di Lord Byron, opere che gettano le basi per lo sviluppo di moderni generi letterari quali la fantascienza, l’horror e il romanzo gotico moderno. Quello che accadrà in seguito, nella storia della letteratura e nelle loro vite, ha qualcosa di straordinario. Dopo quei giorni, una misteriosa maledizione sembrerà colpire tutti i partecipanti, che moriranno in tragiche circostanze, nell’arco degli otto anni successivi. Tutti, tranne la giovane Mary Shelley, che all’epoca aveva solo diciannove anni e che nel 1818 pubblicherà la prima edizione di Frankenstein, segnando per sempre il corso della letteratura di genere”.
Informazioni e ordini diretti, scontati attualmente del 15%, presso le pagine di www.novadelphi.it.
La notte di Villa Diodati
Mary Shelley, Lord George Byron, John Polidori
con un saggio di Danilo Arona
collana Le Sfingi, Nova Delphi Libri, 2011
brossura, pagine 350, €12.00
ISBN 9788897376071
Tatiana Martino
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