Classe ’78, danese, due gemelle che gli tolgono molto tempo e l’hobby di disegnare. Fin qui sembrerebbe un uomo normale, se non fosse che illustra mostri su post-it.
John Kenn Mortensen, in arte Don Kenn, scrive e dirige spettacoli televisivi per bambini. E quelli che lui stesso definisce “scarabocchi” tali non sono, ma si rivelano essere interessanti bozzetti a penna dal tratto originale e minuzioso. Kenn lascia che siano le proprie illustrazioni a raccontare le storie che di volta in volta ci propone nel suo blog, al punto di farne una sorta di “Mutus Liber” dell’illustrazione, totalmente privo di didascalie (fatta eccezione per le tre righe e una parola della biografia).
La narrazione muta evoca paesaggi nordici con alberi ad alto fusto dietro i quali si nascondono giganteschi mostri pelosi, casette di legno che sembrano uscite dalle fiabe, fantasmi emaciati, vampiri senza piedi fluttuanti sui foglietti gialli. Alci, renne e animali del bosco che si stagliano su due zampe, giganteschi, umanizzati a osservare curiosi il genere umano, e ancora esseri fatti di campiture a inchiostro che camminano sulle onde del mare, ghoul ghignanti e altre creature che sono inquietanti tanto più quando sembrano strizzare l’occhio a un certo gusto per l’illustrazione per ragazzi.
Il supporto sul quale realizza le sue micro-opere, il post-it, costringe l’osservatore a guardare meglio, rivelandosi essere un espediente formidabile per tenere viva l’attenzione e coinvolgerlo nelle minuscole storie nere su sfondo giallo che Kenn ci racconta da abile erede della tradizione scaldica della sua terra.
Gallerie: blog ufficiale johnkenn.blogspot.com; pagina personale su Facebook.
John Kenn Mortensen, in arte Don Kenn, scrive e dirige spettacoli televisivi per bambini. E quelli che lui stesso definisce “scarabocchi” tali non sono, ma si rivelano essere interessanti bozzetti a penna dal tratto originale e minuzioso. Kenn lascia che siano le proprie illustrazioni a raccontare le storie che di volta in volta ci propone nel suo blog, al punto di farne una sorta di “Mutus Liber” dell’illustrazione, totalmente privo di didascalie (fatta eccezione per le tre righe e una parola della biografia).
La narrazione muta evoca paesaggi nordici con alberi ad alto fusto dietro i quali si nascondono giganteschi mostri pelosi, casette di legno che sembrano uscite dalle fiabe, fantasmi emaciati, vampiri senza piedi fluttuanti sui foglietti gialli. Alci, renne e animali del bosco che si stagliano su due zampe, giganteschi, umanizzati a osservare curiosi il genere umano, e ancora esseri fatti di campiture a inchiostro che camminano sulle onde del mare, ghoul ghignanti e altre creature che sono inquietanti tanto più quando sembrano strizzare l’occhio a un certo gusto per l’illustrazione per ragazzi.
Il supporto sul quale realizza le sue micro-opere, il post-it, costringe l’osservatore a guardare meglio, rivelandosi essere un espediente formidabile per tenere viva l’attenzione e coinvolgerlo nelle minuscole storie nere su sfondo giallo che Kenn ci racconta da abile erede della tradizione scaldica della sua terra.
Gallerie: blog ufficiale johnkenn.blogspot.com; pagina personale su Facebook.
Tatiana Martino
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