“C’erano diecimila cadaveri di soldati tedeschi in quel settore dell’esercito inglese… il soldato vedeva sopravanzare, oltre la trincea, una lunga schiera di sagome rilucenti… San Giorgio aveva condotto i suoi Arcieri di Angicourt alla salvezza dell’inghilterra.” (Gli arcieri)
“Chiunque voglia può facilmente immaginare che cosa vide Karl Heinz nelle mani del prete quando la nebbia si diradò davanti all’ostensorio. Fu proprio in quel momento che il sergente lanciò un grido e morì.” (L’ostensorio)
“E da quel momento nessuno riuscì più a distinguere i fatti reali dalle più fantasiose congetture… L’improbabile è un faro nella vita… La mia teoria è che il progresso umano sia semplicemente una lunga marcia da una cosa inconcepibile a un’altra… alla resa dei conti tutta la scienza è una bugia, anche la più alta.” (Il terrore)
Arthur Machen, scrittore gallese (Carleon-on-Usk 1863 — Amersham 1947), giornalista, saggista, traduttore fu noto per il vivo senso del soprannaturale coniato su elementi leggendari della cultura e del folklore del natio Galles che gli consentirono di creare sfondi suggestivi, degni della migliore letteratura fantastica. Del 1894 è “The Great God Pan”. Seguirono “The Three Impostors,” 1895 e “The hill of dreams,” 1907. È del 1914 il racconto “The bowmen”. “The Terror” uscito nel 1916 ebbe meritata fortuna.
Era il 29 settembre del 1914 quando, sulle pagine del popolare quotidiano londinese The Evening News, apparve un breve resoconto che ispirandosi alle cronache della recente battaglia di Mons (in Belgio, il 23 agosto del ’14), riferiva di un miracoloso intervento soprannaturale giunto in soccorso delle truppe inglesi sovrastate dal nemico. Gli spiriti degli arcieri di Anzicourt, vittoriosa battaglia del 1415 descritta nell’Enrico V di Shakespeare, ritornavano su intercessione di San Giorgio per affrontare, invisibili al fianco di un pugno di soldati britannici, l’assalto schiacciante dei tedeschi.
A poco valsero annunci e rettifiche a specificare che di opera narrativa e non di articolo giornalistico si trattasse: la storia colpì l’immaginario collettivo sino a diffondersi come leggenda di guerra, persino ritrovando pretesi testimoni a carico della sua veridicità. Sfuggito di mano al proprio autore, diffuso e continuamente ristampato nei mesi successivi, il racconto era appunto The Bowmen, scritto da un certo giornalista di nome Arthur Machen.
La raccolta che lo comprendeva è integralmente proposta da Miraviglia Editore ne Gli arcieri e altre leggende di guerra - Il terrore. Nella versione di Fabio Bussotti, il volume comprende il romanzo breve The Terror pubblicato a Londra nel 1917 e già noto al pubblico italiano, insieme a The Bowmen and Other Legends of the War, del 1915.
Se pure non mancano precedenti edizioni italiane del singolo racconto “Gli Arcieri”, vengono tradotti qui per la prima volta gli altri titoli della prima edizione inglese del libro, senza escludere la prefazione originale di Machen né un suo poscritto. Oltre a “The Bowmen” troviamo quindi la religiosa fantasia consolatoria de “Il riposo del soldato” (The Soldiers’ Rest), la giustizia divina e vendicatrice de “L’ostensorio” (The Monstrance) e la visione premonitrice de “La luce abbagliante” (The Dazzling Light), per finire con l’articolo “Gli Arcieri e altri nobili fantasmi da 'Il Londinese'” (The Bowmen and Other Noble Ghosts by 'The Londoneer') a constatare un incontrollato propagarsi delle creazioni leggendarie di questo tipo.
Mantenendo i temi e lo sfondo della Prima Guerra Mondiale, con Il terrore si cambia tuttavia di registro. Dal patriottico misticismo popolare delle “leggende” composte per i giornali del periodo, si ritorna ai temi fantastici e horror più tipici dello scrittore gallese, spesso intrisi anch’essi di una propria visione mistica e morale. Molto prima della ribellione de Gli uccelli nel racconto di Daphne du Maurier (The Birds, 1952), reso immensamente popolare nel ’63 dall’omonimo film di Hitchcock, in The Terror è l’intero regno animale che, per incomprensibili e non spiegate ragioni, sembra impazzire rendendosi d’un tratto ostile all’uomo, svelandosi attraverso le prime morti misteriose per abbattersi poi come una piaga biblica sui villaggi del Galles e il sud dell’Inghilterra.
Il volumetto si apre con una introduzione di Noé I. Rocchi e inaugura una collana dell’editore Miraviglia di Reggio Emilia, Lo specchio opaco, che intende dedicarsi alla riscoperta del fantastico letterario fra l’Ottocento e il Novecento. Maggiori informazioni presso il sito web ufficiale miravigliaeditore.it.
Gli arcieri e altre leggende di guerra. Il terrore
Arthur Machen
Collana Lo specchio opaco, Miraviglia Editore, 2008
brossura, 208 pagine, €20.00
ISBN 9788889993040.
“Chiunque voglia può facilmente immaginare che cosa vide Karl Heinz nelle mani del prete quando la nebbia si diradò davanti all’ostensorio. Fu proprio in quel momento che il sergente lanciò un grido e morì.” (L’ostensorio)
“E da quel momento nessuno riuscì più a distinguere i fatti reali dalle più fantasiose congetture… L’improbabile è un faro nella vita… La mia teoria è che il progresso umano sia semplicemente una lunga marcia da una cosa inconcepibile a un’altra… alla resa dei conti tutta la scienza è una bugia, anche la più alta.” (Il terrore)
Arthur Machen, scrittore gallese (Carleon-on-Usk 1863 — Amersham 1947), giornalista, saggista, traduttore fu noto per il vivo senso del soprannaturale coniato su elementi leggendari della cultura e del folklore del natio Galles che gli consentirono di creare sfondi suggestivi, degni della migliore letteratura fantastica. Del 1894 è “The Great God Pan”. Seguirono “The Three Impostors,” 1895 e “The hill of dreams,” 1907. È del 1914 il racconto “The bowmen”. “The Terror” uscito nel 1916 ebbe meritata fortuna.
Era il 29 settembre del 1914 quando, sulle pagine del popolare quotidiano londinese The Evening News, apparve un breve resoconto che ispirandosi alle cronache della recente battaglia di Mons (in Belgio, il 23 agosto del ’14), riferiva di un miracoloso intervento soprannaturale giunto in soccorso delle truppe inglesi sovrastate dal nemico. Gli spiriti degli arcieri di Anzicourt, vittoriosa battaglia del 1415 descritta nell’Enrico V di Shakespeare, ritornavano su intercessione di San Giorgio per affrontare, invisibili al fianco di un pugno di soldati britannici, l’assalto schiacciante dei tedeschi.
A poco valsero annunci e rettifiche a specificare che di opera narrativa e non di articolo giornalistico si trattasse: la storia colpì l’immaginario collettivo sino a diffondersi come leggenda di guerra, persino ritrovando pretesi testimoni a carico della sua veridicità. Sfuggito di mano al proprio autore, diffuso e continuamente ristampato nei mesi successivi, il racconto era appunto The Bowmen, scritto da un certo giornalista di nome Arthur Machen.
La raccolta che lo comprendeva è integralmente proposta da Miraviglia Editore ne Gli arcieri e altre leggende di guerra - Il terrore. Nella versione di Fabio Bussotti, il volume comprende il romanzo breve The Terror pubblicato a Londra nel 1917 e già noto al pubblico italiano, insieme a The Bowmen and Other Legends of the War, del 1915.
Se pure non mancano precedenti edizioni italiane del singolo racconto “Gli Arcieri”, vengono tradotti qui per la prima volta gli altri titoli della prima edizione inglese del libro, senza escludere la prefazione originale di Machen né un suo poscritto. Oltre a “The Bowmen” troviamo quindi la religiosa fantasia consolatoria de “Il riposo del soldato” (The Soldiers’ Rest), la giustizia divina e vendicatrice de “L’ostensorio” (The Monstrance) e la visione premonitrice de “La luce abbagliante” (The Dazzling Light), per finire con l’articolo “Gli Arcieri e altri nobili fantasmi da 'Il Londinese'” (The Bowmen and Other Noble Ghosts by 'The Londoneer') a constatare un incontrollato propagarsi delle creazioni leggendarie di questo tipo.
Mantenendo i temi e lo sfondo della Prima Guerra Mondiale, con Il terrore si cambia tuttavia di registro. Dal patriottico misticismo popolare delle “leggende” composte per i giornali del periodo, si ritorna ai temi fantastici e horror più tipici dello scrittore gallese, spesso intrisi anch’essi di una propria visione mistica e morale. Molto prima della ribellione de Gli uccelli nel racconto di Daphne du Maurier (The Birds, 1952), reso immensamente popolare nel ’63 dall’omonimo film di Hitchcock, in The Terror è l’intero regno animale che, per incomprensibili e non spiegate ragioni, sembra impazzire rendendosi d’un tratto ostile all’uomo, svelandosi attraverso le prime morti misteriose per abbattersi poi come una piaga biblica sui villaggi del Galles e il sud dell’Inghilterra.
Il volumetto si apre con una introduzione di Noé I. Rocchi e inaugura una collana dell’editore Miraviglia di Reggio Emilia, Lo specchio opaco, che intende dedicarsi alla riscoperta del fantastico letterario fra l’Ottocento e il Novecento. Maggiori informazioni presso il sito web ufficiale miravigliaeditore.it.
Gli arcieri e altre leggende di guerra. Il terrore
Arthur Machen
Collana Lo specchio opaco, Miraviglia Editore, 2008
brossura, 208 pagine, €20.00
ISBN 9788889993040.
Andrea Bonazzi
(in prima versione su In Tenebris Scriptus dell’11/06/08)
(in prima versione su In Tenebris Scriptus dell’11/06/08)
Salve Andrea, molto interessante come sempre il tuo intervento. Sono davvero lieto che questo sito abbia ripreso a pubblicare con continuità articoli. Sono un appassionato di Machen e mi chiedevo se avessi letto il romanzo The Green Round. Col racconto lungo A fragment of life credo sia uno degli inediti fantastici più interessanti di questo autore, c'è qualche speranza che venga mai pubblicato in Italia? Attendo con impazienza anche l'antologia di Grabinski, dopo il succulento assaggio su Hypnos. Lunga vita a Weirdletter, d.
RispondiEliminaGrazie. The Green Round non mi pare fra le migliori cose di Machen: tende al tono saggistico e alla divagazione lasciando l'elemento fantastico un po' troppo vago e sfuggente. Interesserebbe chi già conosce l'autore, ma probabilmente non a un pubblico che ormai si attende solo horror convenzionale. A fragment of life si potrebbe più facilmente proporre al di fuori dei confini "di genere".
RispondiEliminaMachen, però, è ancora sotto copyright (anche se pochi anni fa un editore italiano finse di non accorgersi dello 'Estate of Arthur Machen' che l'amministra tuttora), quindi un'ipotetica casa editrice che volesse proporne degli inediti dovrebbe pagare anche i diritti, oltre alla traduzione ex novo. Il che era già prima "normalmente" improponibile per l'editoria italiana in generale... In questi tempi di ristrettezze, la pubblicazione di una cosa del genere la vedo ancora più improbabile.
Non so quando esca Grabinski, pensavo fosse previsto per settembre.
Il Grabinski slitta a ottobre, ma arriva :)
RispondiEliminaGrazie per l'esauriente risposta; quindi il Machen "fantastico" è già stato presentato al pubblico italiano, tra Fanucci, Mondadori, Reverdito e Liberamente... Mi resta una curiosità per The Chronicle of Clemendy ma dubito potrà mai interessare a qualche nostro editore. Come sempre Lovecraft ebbe un ottimo fiuto nel sottolinearne l'imprescindibilità, Machen è davvero uno spartiacque tra il gotico alla Le Fanu e l'horror moderno. Buona continuazione e a presto, d.
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