
Nella traduzione di Vittorio Fincati, Lo zombi del Gran Perù di Pierre-Corneille de Blessebois si presenta in un volumetto a cura di Gabriele Ferrero, introdotto ai lettori da una prefazione a firma di Andrea Romanazzi.
“La contessa di Cocagne, una donna creola ingenua e ninfomane, e Monsieur de C…, presunto stregone, sotto le cui spoglie si cela l’autore del romanzo, sono i protagonisti di questa «‘storiella’ di fantasmi e sesso ai Tropici», come lo stesso Pierre-Corneille de Blessebois la definì. Le Zombi du Grand Pérou, ou La comtesse de Cocagne è un racconto di grande rilevanza culturale, in quanto è il primo in cui è fatta menzione degli zombi, i morti-viventi della tradizione Voodoo, seppure la loro immagine appaia differente da quella entrata in seguito nell’immaginario collettivo. Gli zombi di Blessebois non sono individui in stato catalettico, animati da una droga che li fa agire come automi – spesso come esecutori di omicidi mirati – bensì spiriti aerei, o meglio persone in grado di avere esperienze extracorporee, capaci di proiettare fuori dal corpo un fantasma animato e intelligente, di compiere azioni straordinarie”.

Lo zombi del Gran Perù
Pierre-Corneille de Blessebois
collana La controra, Associazione LibriPerduti, 2012
brossura, 96 pagine, €11.00
ISBN 9788890582325
Andrea Bonazzi
E vabbè, insieme a Grabinski deve venire fuori dalla mia piangente Postepay!
RispondiEliminaUna curiosità: ma è la generale e primissima citazione di "zombie" o si intende solo nella letteratura d’Occidente?
Salve Occhio sulle espressioni, risulta che questa citazione di zombie sia presente per la prima volta nella letteratura occidentale in questo libro, perché è una parola più antica derivante dall'africano, come spiega bene Andrea Romanazzi nella precisa prefazione al volume. Grazie per la sua attenzione e buona lettura.
RispondiEliminaGrazie molte Gabriele
EliminaAndrea
Grazie dell'informazione, chiarissimo! :)
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