Acquistatelo per corrispondenza, e il vostro postino vi odierà per la vita. Chiedendosi fra l'altro perché mai dobbiate farvi spedire una lapide funeraria dall'estero, già che le dimensioni e il marmoreo peso del pacco sono all'incirca quelli.
Una volta disimballato nei suoi sei chili e mezzo circa di tonnellaggio netto, il nero cofanetto si rivelerà in tutte le sue monolitiche proporzioni: quarantuno per trentadue per quasi sei centimetri di spessore. Al che sarebbe pur lecito un certo qual senso di déjà vu, mentre par di avvertire nell’aria il riecheggiare di timpani dell’Also Sprach Zarathustra di Strauss.
Anche limitandosi al mondo dei libri d’arte, le dimensioni e il costo dell’opera si aggirano sul proibitivo, ampliamente superandolo nel caso dell’edizione limitatissima di cinquanta copie rilegate in pelle (umana?) con stampe supplementari e firma degli artisti: duemila e quattrocentonovantacinque dollari di listino. La maniacalità estrema del collezionismo lovecraftiano è una risorsa inesauribile sulla quale l’editoria mondiale ha ormai imparato di poter contare.
Ma a volte si scopre che, per volumi che sono veri e propri monumenti, vale tutto sommato la pena di mandarsi drasticamente a picco le finanze, magari ingegnandosi per scovarne una copia “normale” d’occasione. E poi… c’è sempre il pubblico alibi che sia “un investimento”.
Pubblicato dalla Centipede Press, piccola casa editrice americana specializzata (anche col marchio di Millipede Press) in letteratura fantastica e di genere con tirature limitate o di lusso, A Lovecraft Retrospective: Artists Inspired by H.P. Lovecraft è davvero un monumento all’arte d’ispirazione lovecraftiana dagli anni 20 del secolo scorso a oggi. Quattrocento pagine di illustrazioni e riproduzioni sia in bianco e nero che a colori, impresse a tutta pagina su robusta carta patinata a livelli di qualità raramente incontrati in altre monografie dedicate al fantastico, con molte doppie pagine pieghevoli per le tavole più grandi. Alcune persino sovradimensionate, superando i loro formati d’origine sino a svelarne il tratto, la pennellata o la definizione digitale.
Apre il volume una prefazione del regista Stuart Gordon che, fra l’altro, paragona la prosa descrittiva lovecraftiana a delle “macchie di Rorschach” nel riflettere la personalità dell’artista che ne dia resa visuale. Poi, sgargiante, dispersivo e divertente nella sua consueta irruenza, Harlan Ellison confessa invece in sede d'introduzione tutta la sua passione per Howard Phillips Lovecraft, e incidentalmente per Clark Ashton Smith, “suo compagno letterario di bevute nell’ubriacante suono della parole”.
La retrospettiva artistica è suddivisa in tre periodi: le origini dagli anni 20 ai 50, l’arte del medio periodo fra i 60 e i 70 e quella contemporanea, infine, dal 1980 in poi. Diversi autori si alternano in saggi più o meno estesi a introdurre le distinte stagioni e presentarne i principali autori ed elementi. A volte in modo piuttosto scomodo a leggersi, con la stampa su immagini in semitrasparenza. Di particolare interesse gli interventi dell’intera sezione iniziale, tutti a firma dell’esperto Stefan Dziemianowicz, specialemente in merito ai meno conosciuti fra gli illustratori dell’epoca.
Ellison ritorna dunque per occuparsi di H.R. Giger, mentre a Robert M. Price tocca la nota saggistica più lunga riassumendo in The Necronomicon. Hexes and Hoaxes la storia letteraria dello pseudobiblium e dei suoi più illustri omologhi. I testi vanno più oltre trasformandosi in semplici autopresentazioni per la maggioranza degli artisti contemporanei, in terza persona nel solito stile da “comunicato stampa” che, firmato, dà un tono surreale a certi elogi. Per lo scritto su Michael Whelan, autore della ben riconosciuta copertina, ci si affida addirittura a Wikipedia.
Davvero troppi artisti per farne elenco, tra quelli in singole opere e gli altri considerati per esteso in una sorta di più o meno consistente portfolio. Comprese tutte le icone più famose dell’immaginario visuale lovecraftiano, dai disegni di Virgil Finlay al celebre Cthulhu di Raymond Bayless sull’edizione Arkham House 1984 di The Dunwich Horror and Others, dalle elaborazioni fotografiche di J.K. Potter alle interpretazioni moderne ma già classiche di un John Coulthart o un Dave Carson.
Quasi assente la scultura, salvo un paio di bronzi di Joel Harlow e alcune action figures. Spazio ai fumetti, anche con storie intere, dagli EC Comics degli anni 40 e 50 alla Marvel, da Bernie Wrightson ai disegnatori di Métal Hurlant. Ottimamente rappresentata la fase sino agli anni 60, comprese tavole e covers di valore storico, ben che di per sé non eccelso. Maggiormente affidata alla discrezionalità dei curatori, Jerad Walters e Joseph Wrzos, le scelte sulla rappresentatività dell’iconografia più recente con esempi non particolarmente significativi in confronto ad alcune delle più rilevanti assenze. Non c’è menzione per esempio di Alberto Breccia, che pure mantiene la più alta resa di Lovecraft nel campo del fumetto; non c’è traccia di Karel Thole, che sconta la propria scarsa fama negli ambienti di lingua inglese nonostante le molte e splendide copertine lovecraftiane realizzate. Assenze e omissioni comunque perdonabili in una raccolta davvero sterminata e varia, senza precedenti per standard qualitativo, per mole ed esaustività; completa delle principali personalità internazionali anche se inevitabilmente tesa a una maggior considerazione verso l’area anglofona, e per le più immediate reperibilità dell’editoria e del web.
Una postfazione di Thomas Ligotti è posta in chiusura di rassegna a ricordare in Lovecraft “ciò che è detto ma non veduto,” traducendone il titolo alla lettera, per riportare sul senso proprio e pregnante della sua opera letteraria un’attenzione troppo distratta dall'immaginario popolare… semplificato, oramai, in mera questione di “tentacoli & mostri”.
Le pagine finali associano i relativi crediti a ogni immagine attraverso la sua riproduzione in miniatura, per concludersi con le note biografiche e i vari riconoscimenti del libro. Sulla pagina dell’editore Centipede Press la presentaziona ufficiale del volume nelle differenti versioni disponibili.
A Lovecraft Retrospective: Artists Inspired by H.P. Lovecraft
Edited and designed by Jerad Walters, copyedited by Joseph Wrzos
Centipede Press, 2008
copertina rigida in cofanetto, 400 pagine in b/n e a colori, $395.00
ISBN 9781933618340
Una volta disimballato nei suoi sei chili e mezzo circa di tonnellaggio netto, il nero cofanetto si rivelerà in tutte le sue monolitiche proporzioni: quarantuno per trentadue per quasi sei centimetri di spessore. Al che sarebbe pur lecito un certo qual senso di déjà vu, mentre par di avvertire nell’aria il riecheggiare di timpani dell’Also Sprach Zarathustra di Strauss.
Anche limitandosi al mondo dei libri d’arte, le dimensioni e il costo dell’opera si aggirano sul proibitivo, ampliamente superandolo nel caso dell’edizione limitatissima di cinquanta copie rilegate in pelle (umana?) con stampe supplementari e firma degli artisti: duemila e quattrocentonovantacinque dollari di listino. La maniacalità estrema del collezionismo lovecraftiano è una risorsa inesauribile sulla quale l’editoria mondiale ha ormai imparato di poter contare.
Ma a volte si scopre che, per volumi che sono veri e propri monumenti, vale tutto sommato la pena di mandarsi drasticamente a picco le finanze, magari ingegnandosi per scovarne una copia “normale” d’occasione. E poi… c’è sempre il pubblico alibi che sia “un investimento”.
Pubblicato dalla Centipede Press, piccola casa editrice americana specializzata (anche col marchio di Millipede Press) in letteratura fantastica e di genere con tirature limitate o di lusso, A Lovecraft Retrospective: Artists Inspired by H.P. Lovecraft è davvero un monumento all’arte d’ispirazione lovecraftiana dagli anni 20 del secolo scorso a oggi. Quattrocento pagine di illustrazioni e riproduzioni sia in bianco e nero che a colori, impresse a tutta pagina su robusta carta patinata a livelli di qualità raramente incontrati in altre monografie dedicate al fantastico, con molte doppie pagine pieghevoli per le tavole più grandi. Alcune persino sovradimensionate, superando i loro formati d’origine sino a svelarne il tratto, la pennellata o la definizione digitale.
Apre il volume una prefazione del regista Stuart Gordon che, fra l’altro, paragona la prosa descrittiva lovecraftiana a delle “macchie di Rorschach” nel riflettere la personalità dell’artista che ne dia resa visuale. Poi, sgargiante, dispersivo e divertente nella sua consueta irruenza, Harlan Ellison confessa invece in sede d'introduzione tutta la sua passione per Howard Phillips Lovecraft, e incidentalmente per Clark Ashton Smith, “suo compagno letterario di bevute nell’ubriacante suono della parole”.
La retrospettiva artistica è suddivisa in tre periodi: le origini dagli anni 20 ai 50, l’arte del medio periodo fra i 60 e i 70 e quella contemporanea, infine, dal 1980 in poi. Diversi autori si alternano in saggi più o meno estesi a introdurre le distinte stagioni e presentarne i principali autori ed elementi. A volte in modo piuttosto scomodo a leggersi, con la stampa su immagini in semitrasparenza. Di particolare interesse gli interventi dell’intera sezione iniziale, tutti a firma dell’esperto Stefan Dziemianowicz, specialemente in merito ai meno conosciuti fra gli illustratori dell’epoca.
Ellison ritorna dunque per occuparsi di H.R. Giger, mentre a Robert M. Price tocca la nota saggistica più lunga riassumendo in The Necronomicon. Hexes and Hoaxes la storia letteraria dello pseudobiblium e dei suoi più illustri omologhi. I testi vanno più oltre trasformandosi in semplici autopresentazioni per la maggioranza degli artisti contemporanei, in terza persona nel solito stile da “comunicato stampa” che, firmato, dà un tono surreale a certi elogi. Per lo scritto su Michael Whelan, autore della ben riconosciuta copertina, ci si affida addirittura a Wikipedia.
Davvero troppi artisti per farne elenco, tra quelli in singole opere e gli altri considerati per esteso in una sorta di più o meno consistente portfolio. Comprese tutte le icone più famose dell’immaginario visuale lovecraftiano, dai disegni di Virgil Finlay al celebre Cthulhu di Raymond Bayless sull’edizione Arkham House 1984 di The Dunwich Horror and Others, dalle elaborazioni fotografiche di J.K. Potter alle interpretazioni moderne ma già classiche di un John Coulthart o un Dave Carson.
Quasi assente la scultura, salvo un paio di bronzi di Joel Harlow e alcune action figures. Spazio ai fumetti, anche con storie intere, dagli EC Comics degli anni 40 e 50 alla Marvel, da Bernie Wrightson ai disegnatori di Métal Hurlant. Ottimamente rappresentata la fase sino agli anni 60, comprese tavole e covers di valore storico, ben che di per sé non eccelso. Maggiormente affidata alla discrezionalità dei curatori, Jerad Walters e Joseph Wrzos, le scelte sulla rappresentatività dell’iconografia più recente con esempi non particolarmente significativi in confronto ad alcune delle più rilevanti assenze. Non c’è menzione per esempio di Alberto Breccia, che pure mantiene la più alta resa di Lovecraft nel campo del fumetto; non c’è traccia di Karel Thole, che sconta la propria scarsa fama negli ambienti di lingua inglese nonostante le molte e splendide copertine lovecraftiane realizzate. Assenze e omissioni comunque perdonabili in una raccolta davvero sterminata e varia, senza precedenti per standard qualitativo, per mole ed esaustività; completa delle principali personalità internazionali anche se inevitabilmente tesa a una maggior considerazione verso l’area anglofona, e per le più immediate reperibilità dell’editoria e del web.
Una postfazione di Thomas Ligotti è posta in chiusura di rassegna a ricordare in Lovecraft “ciò che è detto ma non veduto,” traducendone il titolo alla lettera, per riportare sul senso proprio e pregnante della sua opera letteraria un’attenzione troppo distratta dall'immaginario popolare… semplificato, oramai, in mera questione di “tentacoli & mostri”.
Le pagine finali associano i relativi crediti a ogni immagine attraverso la sua riproduzione in miniatura, per concludersi con le note biografiche e i vari riconoscimenti del libro. Sulla pagina dell’editore Centipede Press la presentaziona ufficiale del volume nelle differenti versioni disponibili.
Contenuti: PREFACE, by Stuart Gordon INTRODUCTION: Things Unseen, by Harlan Ellison EARLY ART: THE 1920s AND 1950s - Early Art: The 1920s to the 1950s, by Stefan Dziemianowicz - Virgil Finlay, by Stefan Dziemianowicz - Lee Brown Coye, by Stefan Dziemianowicz - E.C. Comics, by Stefan Dziemianowicz - Hannes Bok, by Stefan Dziemianowicz - Frank Utpatel, by Stefan Dziemianowicz - Richard Taylor, by Stefan Dziemianowicz MIDDLE ART: THE 1960s AND 1970s - Middle Art: The 1960s and 1970s, by Stefan Dziemianowicz - Bernie Wrightson, by Stefan Dziemianowicz - Helmut Wenske, by Alan Tepper/Fantasyy Factoryy, Aug. 2007 - Bruce Pennington, by Nigel Suckling - Raymond Bayless, by Stefan Dziemianowicz - Comic Books, by Stefan Dziemianowicz - John Stewart, by Andrew Smith - Harry O. Morris, by Jerad Walters & Joseph Wrzos - H.R. Giger, by Harlan Ellison - Stephen Fabian, by Joseph Wrzos MODERN ART: THE 1980s TO TODAY - Modern Art: The 1980s to Today, by David Curtis & Joseph Wrzos - Michael Whelan, by Wikipedia - Ian Miller, by Jane Frank - The Necronomicon. Hexes and Hoaxes, by Robert M. Price - Allen Koszowski, by Stefan Dziemianowicz - Les Edwards, by Les Edwards - Randy Broecker, by Randy Broecker - J.K. Potter, by Stefan Dziemianowicz - Tom Sullivan, by Tom Sullivan - Dave Carson, by Dave Carson - John Coulthart, by John Coulthart - Jeff Remmer, by Jeff Remmer - François Launet, by François Launet - Gwabryel, by Gwabryel - John Jude Palencar, by John Jude Palencar - Bob Eggleton, by Bob Eggleton AFTERWORD: That Which Is Said But Not Seen, by Thomas Ligotti THUMBNAILS ARTIST BIOGRAPHIES ACKNOWLEDGEMENTS AND COPYRIGHT |
A Lovecraft Retrospective: Artists Inspired by H.P. Lovecraft
Edited and designed by Jerad Walters, copyedited by Joseph Wrzos
Centipede Press, 2008
copertina rigida in cofanetto, 400 pagine in b/n e a colori, $395.00
ISBN 9781933618340
Andrea Bonazzi
(pubblicato su In Tenebris Scriptus il 13/08/08)
(pubblicato su In Tenebris Scriptus il 13/08/08)
veramente costa trecentonovantacinque dollari???
RispondiEliminaSi trova a meno, e anche l'editore ora lo sconta a "soli" $350, ma il prezzo di copertina è quello.
RispondiEliminaAll'uscita del librone (realmente enorme e su ottima carta), l'avevo trovato a $220 circa.
Sarò effettivamente ligure, ma comunque 220 euros sono una bella cifretta!
RispondiEliminaPerò il libro produce un certo languorino...
Andrea, essendo tu di Genova giorno verrà in cui ci si vedrà face to face :-) (col libro davanti of course)...
Sui 160 euro in realtà, col cambio e le spese postali di allora.
RispondiEliminaQui da me a Innsmouth, come meta di pellegrinaggio ci sono anche i Sacri autografi di Lovecraft, Smith, Wandrei, Blackwood, Dunsany, Machen & compagnia...