mercoledì 31 ottobre 2012

Halloween secondo Rado Javor

‘The Guardian’ by Rado Javor
‘Harvest Time’ by Rado Javor
‘Salem’ by Rado Javor
‘Trick or Treat’ by Rado Javor

Giovane artista slovacco, Rado Javor vive attualmente fra la sua Bratislava e la cittadina di Horsham, in Inghilterra. La sua tecnica digitale richiama uno stile pittorico da illustrazione classica, ricca nell’esaltazione dei dettagli, in un formale realismo posto principalmente al servizio del fantastico.

I suoi lavori hanno illustrato giochi come Warhammer ed Empire: Total War, esprimendosi altrove in una varietà di soggetti che vanno dall’interesse personale per il tema storico e militare sino alla fantascienza tecnologica, al gotico coloniale americano e alle suggestioni dark della festività di Hallowe'en, come vediamo negli esempi selezionati in questa pagina.

Gallerie: spazio web personale in DeviantArt; pagine dedicate su CG Society e Gods of Art; blog fotografico su Blogspot.

Andrea Bonazzi,

domenica 28 ottobre 2012

Arte e mistero. Dieci inquietanti racconti

“Statue assassine, disegni, dipinti e incisioni che prefigurano orrendi delitti, ritratti di persone defunte che si animano e scendono dalla cornice intrecciando inquietanti liaison con i viventi: grandi scrittori come Hawthorne, Mérimée, Dickens, Poe, Pirandello – accanto a maestri riconosciuti della ghost story come Le Fanu e M.R. James – hanno affrontato il rapporto tra l’opera d’arte e il mondo degli spiriti, schiudendo inquietanti prospettive sulla contaminazione tra l’aldiquà e l’aldilà della tela, tra questo e l’altro mondo”.

Un’antologia sul tema dell’opera arte nella letteratura ottocentesca del fantastico: l’idea sarebbe invero interessante, persino in qualche modo originale, non fosse per i consueti limiti che l’editoria italiana tutta si auto-impone, da decenni, facendo uscire compilazioni di genere – rigorosamente sotto la festività di Halloween, altrimenti si teme non vendano – che poco o nulla osano di nuovo, limitandosi alla ristampa o riproposta dei soliti nomi e titoli “sicuri”.

Tematica seducente per una selezione di racconti, Arte e mistero. Dieci inquietanti racconti a cura di Enrico Badellino esce per l’editore Skira senza fare eccezione alla tacita regola di affidarsi quasi esclusivamente ai classici, persino in alcune delle traduzioni (Poe viene ripresentato nella versione di Giorgio Manganelli, Dickens in quella di Malcom Skey). Storie perfettamente rappresentative fra Hawthorne e Mérimée, tra Le Fanu e M.R. James... ma nondimeno ancora storie già notissime, e non necessariamente solo agli appassionati, come a volersi rivolgere sempre e solo a lettori totalmente digiuni sia del fantastico che dei suoi preminenti autori.

Nel sommario, che riportiamo a seguito, c’è almeno tuttavia un racconto inedito in Italia: “Lo schizzo misterioso” (L’esquisse mystérieuse) di Erckmann-Chatrian, due scrittori francesi d’origini alsaziane che nella seconda metà dell’Ottocento firmarono assieme molte pregevoli storie del soprannaturale. E accanto alle scelte dalla lingua inglese e dal francese, troviamo anche due illustri presenze nazionali con “Il monumento” di Luigi Capuana e l’ultima delle Novelle per un anno scritta da Luigi Pirandello appena prima della morte.

Contenuti:
Prefazione – Enrico Bandellino
I ritratti profetici – Nathaliel Hawthorne
La Venere d’Ille – Prosper Mérimée
Schalken il pittore – Joseph Sheridan Le Fanu
Il ritratto ovale – Edgar Allan Poe
Lo schizzo misterioso – Emile Erckmann e Alexandre Chatrian
Una storia di fantasmi – Charles Dickens
La cornice d’ebano – Edith Nesbit
La mezzatinta – Montague Rhodes James
Il monumento – Luigi Capuana
Effetti di un sogno interrotto – Luigi Pirandello
Note ai testi


Enrico Badellino ha tradotto e curato, tra gli altri, Balzac, Flaubert, Stendhal, Zola, Gide e Mérimée. Ha pubblicato diversi volumi e antologie, tra cui Sepolto vivo! (1999) con una introduzione di Malcom Skey, Dizionario delle morti celebri (2004) e Bulli di carta. La scuola della cattiveria in cento anni di storia (2010) con Francesco Benincasa.

Informazioni sul volume presso le pagine web ufficiali di Skyra Editore.

Arte e mistero. Dieci inquietanti racconti
a cura di Enrico Badellino
collana StorieSkira, Skira Editore, 2012
brossura, 208 pagine, €18.50
ISBN 9788857213972
Andrea Bonazzi

giovedì 25 ottobre 2012

Il teatro di Lord Dunsany in italiano, da Pirandello alle pagine de “Il Dramma”

Pirandello, Teatro d'Arte di Roma, 2 aprile 1925, locandinaBen prima che la sua narrativa venisse pubblicata in italiano, con alcuni dei racconti gialli e fantasy apparsi solo a partire dal 1953, Lord Dunsany trovò una qual certa notorietà nel nostro paese attraverso il suo teatro. Sulla scia del “Celtic Twilight”, il rinascimento letterario irlandese sostenuto da personalità come William Butler Yeats e Lady Augusta Gregory, già negli anni 20 il diciottesimo barone di Dunsany, al secolo Edward John Moreton Drax Plunkett, si attirò attenzioni decisamente illustri qui in Italia.

Luigi Pirandello inaugurò il suo Teatro d’Arte proprio con una rappresentazione de Gli Dei della Montagna di Dunsany (The Gods of the Mountain, 1911), “introduzione e due atti” per la traduzione di Alessandro De Stefani, in scena il 2 aprile del 1925 al Teatro Odescalchi di Roma assieme al proprio atto unico Sagra del Signore della Nave. Un sensibile influsso che resterà percepibile, nel teatro pirandelliano, con l’incompiuto dramma I giganti della montagna scritto intorno al 1933 ma concepito sin dal decennio precedente.

In un’intervista rilasciata alla rivista Epoca nel giorno del debutto all’Odescalchi, Pirandello spiega che “Lord Dunsany aveva scritto questo «mistero»” con un “andamento da fiaba” e un “doppio fondo di umorismo e di satira”, ma “senza pensare alla rappresentazione”. E continua: – “Credo anzi che ne credesse impossibile la realizzazione scenica. Io ho dovuto fare un non breve né semplice lavoro per vincere difficoltà complicate, semplificando, interpretando, spesso intuendo, ma con questo non crediate abbia modificato in nulla il lavoro. Esso resta quello che era, con quella sua solenne linea compatta e serrata che ne fa una cosa veramente magnifica” (cfr. G. Bolognese, “Di Dei e giganti: Pirandello e Dunsany” in Riflessi e riflessioni / Italian Reflections, University of South Australia, 1992).

L’interesse italiano per questo autore irlandese così insolitamente immerso in un fantastico del tutto personale, lontano sia dal “verismo” che dal revival celtico dei suoi connazionali, prosegue almeno in ambito teatrale sino al pieno periodo bellico. Nel biennio 1942-43, sono le longeve pagine de Il Dramma: rivista mensile di commedie di grande successo a proporre cinque dei lavori scritti per il teatro da Lord Dunsany.

Sul periodico fondato e diretto da Lucio Ridenti appaiono così Il cristallo magico: commedia fantastica in 4 atti e 9 quadri [If: A Play in Four Acts, 1921], tradotta da Carlo Linati sul n. 373 del primo marzo 1942 (pagine 7-25), quindi I nemici della Regina: commedia in un atto [The Queen’s Enemies, 1917] uscita sul n. 382 del 15 luglio 1942 (p. 39-42), La maledizione delle stelle: commedia in un atto [The Golden Doom, 1914] sul n. 384 del 15 agosto 1942 (p. 35-38), Il riso degli Dei: un atto in tre quadri [The Laughter of the Gods, 1917] nel doppio numero 391-392 del primo e 15 dicembre 1942 (p. 75-83) e, infine, Le tende degli arabi: un atto in due quadri [The Tents of the Arabs, 1917] nella triplice uscita n. 414-415-416 datata 15 novembre, 1 e 15 dicembre 1943 (p. 85-89), quest’ultime tutte versioni in italiano di Vinicio Marinucci.

“Lord Dunsany è irlandese e con Synge e Lady Gregory collaborò all’ardita impresa, cui Yeats ha legato il suo nome, di dare all’Irlanda un teatro nazionale. Ma, mentre Synge, Lady Gregory e Yeats attingevano la materia dei loro drammi dal ricco tesoro delle leggende celtiche, e portavano sulle scene dell’Abbey Theatre di Dublino tutta l’Irlanda, l’Irlanda cattolica e superstiziosa, guerriera e faziosa, con i suoi santi, i suoi re, i suoi monaci, i suoi pastori, i suoi contadini, l’Irlanda della realtà e della leggenda, lord Dunsany preferiva crearsi un mondo tutto di sua esclusiva invenzione e fattura”.

Questo l’incipit della presentazione a Il cristallo magico sul numero 373 della rivista, che prosegue: – “Strano mondo, con strani paesi che nessun atlante ha mai segnato, abitato da strani popoli che nessuno ha mai sentito nominare, dominato da terribili deità di legno o di pietra dai barbari nomi, pervaso da un’umanità avventurosa e febbrile: naviganti, pirati, mendicanti, ladri, profeti, sacerdoti, sospinta da folli speranze, percossa da timori non meno folli, in preda alle potenze e ai capricci del soprannaturale”.

Da allora, per il teatro dunsaniano nella nostra lingua solamente l’atto unico di Una notte in una taverna (A Night at an Inn, 1916) si è reso disponibile, nel 1981, per la traduzione di Luciano Allamprene nella celebre Antologia della letteratura fantastica curata da Jorge Luis Borges con Silvina Ocampo e Adolfo Bioy Casares.

Nell’apparato iconografico incluso in questa pagina, da ingrandire con un click per consentirne la lettura, trovate in alto la locandina del 2 aprile 1925 per lo “spettacolo d’inaugurazione fuori abbonamento del Teatro d’Arte di Roma, diretto da Luigi Pirandello”. Qui sotto, la pagina iniziale di tutti e cinque i lavori teatrali di Dunsany allora pubblicati su Il Dramma, affiancati alla rispettiva copertina – tanto per facilitare le ricerche ai “vecchi lupi di bancarella” e ai collezionisti dell’autore.

Il Dramma n. 373, 1 marzo 1942, copertina
Lord Dunsany, "Il cristallo magico" su Il Dramma n. 373, pagina
Il Dramma n. 382, 15 luglio 1942, copertina
Lord Dunsany, "I nemici della regina" su Il Dramma n. 382, pagina

Il Dramma n. 384, 15 agosto 1942, copertina
Lord Dunsany, "La maledizione delle stelle" su Il Dramma n. 384, pagina
Il Dramma n. 391-392, 1-15 dicembre 1942, copertina
Lord Dunsany, "Il riso degli Dei" su Il Dramma n. 391-392, pagina
Il Dramma n. 414-415-416, 15 novembre 1-15 dicembre 1943, copertina
Lord Dunsany, "Le tende degli arabi" su Il Dramma n. 414-415-416, pagina
Andrea Bonazzi

lunedì 22 ottobre 2012

TuttoDracula: a Torino un corso sul romanzo di Bram Stoker

TuttoDracula. Primo ciclo: L’avvento del vampiro, locandinaDedita alla formazione su tutti i livelli, l’Associazione Culturale Verba... Manent di Torino istituisce La Libera Università dell’Immaginario, un tavolo di scrittori e ricercatori che organizza occasioni di approfondimento – fra presentazioni di libri, cicli d’incontri e seminari – sui temi dell’immaginario collettivo, sulle compenetrazioni tra cultura “alta” e “bassa”e sul linguaggio di genere.

Le iniziative programmate in quest’ambito per l’annata 2012-2013 comprendono gli appuntamenti fra ottobre e dicembre di Ombre gialle, itinerari a più voci nel poliziesco tra i classici e le novità in libreria, mentre sono in preparazione quelli con Donne pericolose, itinerari a più voci nell’immaginario sul Femminile. Ma, soprattutto, per gli amanti del “vampiresco” e del gotico è da segnalare il primo ciclo di TuttoDracula, un’immersione nel romanzo di Bram Stoker nel centenario della morte: una guida alla lettura fra curiosità, ricette di cucina e molto altro con la presenza di ospiti, il tutto in compagnia dell’esperto Franco Pezzini e con la partecipazione di Max Ferro.

Il corso verrà attivato al raggiungimento di un minimo di cinque iscritti. L’iscrizione è gratuita e comprende il rilascio della tessera dell’Associazione Culturale Verba… Manent, che ospita gli incontri nei propri locali nel corso di nove serate, sempre di venerdì dal 9 di novembre al primo marzo, seguendo i capitoli del Dracula di Stoker.

TuttoDracula. Primo ciclo: L’avvento del vampiro
Venerdì 9 novembre, ore 18.30: Introduzione – Il mistero delle pagine scomparse
Venerdì 16 novembre, ore 18.30: Cap. 1 – I morti viaggiano veloci
Venerdì 7 dicembre, ore 18.30: Cap. 2 – Qualcosa della felicità che recate
Venerdì 14 dicembre, ore 18.30: Cap. 3 – Se vi guardate indietro
Venerdì 11 gennaio, ore 18.30: Cap. 4 – Via da questa maledetta terra
Venerdì 18 gennaio, ore 18.30: Cap. 5 – Oh, a proposito del numero tre
Venerdì 8 febbraio, ore 18.30: Cap. 6 – L’odore della morte è nell’aria
Venerdì 15 febbraio, ore 18.30: Cap. 7 – Quel cadadeve legato al timone
Venerdì 1 marzo, ore 18.30: Cap. 8 – Il Maestro è vicino


Tutti gli incontri si svolgono presso:
Associazione Culturale Verba… Manent
Via Michele Lessona 46, Torino
Informazioni: tel. 011/19887056 – 340/3636738
info@verba-manent.eu
www.verba-manent.eu
Andrea Bonazzi

venerdì 19 ottobre 2012

Fenomenologia della fine del mondo. Science fiction e fantasy dall’Ottocento a oggi

Fenomenologia della fine del mondo, 2012, copertinaL’ombra della “fine dei tempi” certo non sfuma dopo il passaggio nel nuovo Millennio, né le suggestioni apocalittiche si estingueranno con l’imminente concludersi di un ciclo nell’ormai famoso calendario Maya.

Fra i più ricorrenti e antichi temi letterari, del mondo alla sua fine visto in due secoli di narrative del fantastico si occupa Fenomenologia della fine del mondo. Science fiction e fantasy dall’Ottocento a oggi, un saggio in volume di Riccardo Notte pubblicato a Roma da Bulzoni Editore.

“L’ingegneria genetica, le nanotecnologie, l’intelligenza Artificiale, la robotica, l’esplorazione spaziale e le reti promettono di espandere il potenziale umano ben oltre i limiti dell’immaginazione, ma la fiducia nelle sorti progressive dell’uomo è smentita dal diffondersi di una sotterranea ansietà. In questa situazione contraddittoria proliferano i millenarismi e si diffondono dubbie attese escatologiche che generano una mitridatizzazione di massa dell’apocalisse. Ma esiste un «genere» che più di ogni altro esplora limiti e potenzialità dell’uomo. In due secoli la science fiction ha formulato varie congetture apocalittiche, strettamente connesse alle conquiste scientifiche e tecnologiche, di fatto assumendo il ruolo di coscienza critica tecnica dell’uso politico dei suoi poteri. Fenomenologia della fine del mondo esplora la nascita, la maturità, gli sviluppi recenti e l’orizzonte teoretico e culturale di una forma letteraria che esprime un nuovo éschaton solo apparentemente mondano”.

Laureato in Filosofia presso l’Università “Federico II” di Napoli, Riccardo Notte è docente di Antropologia culturale presso l’Accademia di Brera a Milano. Redattore del bimestrale «Mass Media» fra 1988 e il ’95, ha lungamente collaborato a diversi quotidiani e periodici ed è stato commissario per la XIV Quadriennale di Roma. Si è occupato delle nuove tecnologie di comunicazione nei volumi Millennio virtuale (1996), La razza stellare (1999) e La condizione connettiva. Filosofia e antropologia del Metaverso (2002), quindi alle ricadute sociali e culturali dell’intelligenza artificiale pubblicando, fra l’altro, You, Robot. Antropologia della vita artificiale (2005) e Machina ex machina (2008).

Informazioni sul libro sono disponibili attraverso le pagine Internet di Bulzoni Editore. Qui sotto, invece, ne riportiamo l’indice dei contenuti:

Premessa
Capitolo I. Grandi apocalizzatori moderni
Capitolo II. Apocalissi mistiche e filosofiche del primo Novecento
Capitolo III. Futurismo apocalittico
Capitolo IV. Fuoco, terra, acqua
Capitolo V. Armageddon robotica
Capitolo VI. Nuove iconografie apocalittiche
Capitolo VII. Apocalittica e ridonanza
Bibliografia
Indice dei nomi


Fenomenologia della fine del mondo
Science fiction e fantasy dall’Ottocento a oggi
Riccardo Notte
collana Biblioteca di cultura, Bulzoni, 2012
brossura, 190 pagine, €16.00
ISBN 9788878706293
Tatiana Martino

martedì 16 ottobre 2012

Dissecting Cthulhu, sezionando i miti di Lovecraft

Dissecting Cthulhu, 2011, copertinaUna “dissezione” della mitologia artificiale e squisitamente narrativa inventata da Howard Phillips Lovecraft, di storia in storia abbozzata insieme ad amici e colleghi suoi contemporanei in un divertito gioco di rimandi, portato avanti – in seguito e tuttora – da un’infinita schiera di imitatori ed epigoni, quindi codificato per decenni nel rigido, tassonomico schema di un fraintendimento operato proprio dal più attento custode del lascito di Lovecraft…

Questo lo scopo di Dissecting Cthulhu: Essays on the Cthulhu Mythos, edito a cura di S.T. Joshi per Miskatonic River Press: una raccolta dei saggi che fin dai primi anni 70 hanno innovato la ricerca critica sulla particolare tematica nell’ambito degli studi Lovecraftiani, radicalmente mettendo in discussione le tante interpretazioni troppo “libere” e un qual certo operato di August Derleth – editore dell’Arkham House e solo amministratore fino a quel momento dell’eredità letteraria lovecraftiana –, per esplorare in modo autonomo e finalmente autorevole  le origini e gli elementi di un mito letterario.

“I Miti di Cthulhu sono l’invenzione più dinamica di H.P. Lovecraft. La sua visione audace di un cosmo pieno di «dèi» funesti, di libri proibiti di sapienza occulta e d’una ricca e immaginaria costellazione di cittadine del New England, è stata il perfetto veicolo attraverso cui esprimere il suo «indifferentismo cosmico». Quello dei Miti è divenuto uno dei temi più imitati nella letteratura horror, e centinaia di scrittori hanno basato le proprie estrapolazioni proprio su di esso. Ma restano molte le concezioni errate sui Miti di Cthulhu. Il loro stesso nome non è stato inventato da Lovecraft, ma dal suo discepolo August Derleth. Derleth alterò i Miti in modi significativi, ed è solo di recente che studiosi e scrittori hanno fatto ritorno alla pura visione che fu propria di Lovecraft”.

Fin qui la quarta di copertina resa in italiano, che prosegue: “questa raccolta saggistica riunisce a stampa molti dei saggi fondamentali su Miti di Cthulhu, dai pionieristici articoli di Richard L. Tierney e Dirk W. Mosig che presero le distanze dai fraintendimenti di Derleth circa la pseudomitologia di Lovecraft, ai penetranti studi di Robert M. Price, Will Murray, Steven J. Mariconda e altri nell’esaminare gli elementi chiave dei Miti – il loro uso delle divinità, dei libri e della topografia; le influenze da Lovecraft assimilate nel plasmarli, e il loro ampio disseminarsi fra generazioni a seguire di scrittori. Ciò considerando, questo libro fornisce una preziosa guida alla creazione più intrigante ma anche più incompresa di H.P. Lovecraft”.

Una collezione di saggi che riunisce insieme per la prima volta tutta una serie di fondamentali e in qualche modo “storici” riferimenti: fonti primarie nonché ideale integrazione alla precedente monografia di Joshi The Rise and Fall of the Cthulhu Mythos, apparsa nel 2008. I contenuti, che riportiamo a seguito, sono proposti entro cinque suddivisioni a tema: la visione dei Cthulhu Mythos in genere, fra le concezioni originarie e i successivi sviluppi che se ne allontanarono; gli approfondimenti e i modelli creativi alla base dei “tomi proibiti”, degli déi e delle ambientazioni utilizzate nel ciclo narrativo, e le diverse influenze subite ed esercitate dallo stesso. Eccone il sommario:

Introduction — S. T. Joshi
I. SOME OVERVIEWS
The Derleth Mythos — Richard L. Tierney
H. P. Lovecraft: Myth-Maker — Dirk W. Mosig
Who Needs the “Cthulhu Mythos”? — David E. Schultz
Lovecraft Waits Dreaming — Simon MacCulloch
The Cthulhu Mythos: Lovecraft vs. Derleth — S. T. Joshi
Toward a Reader-Response Approach to the Lovecraft Mythos — Steven J. Mariconda
II. THE BOOKS
Genres in the Lovecraftian Library — Robert M. Price
Higher Criticism and the Necronomicon — Robert M. Price
The Lurker at the Threshold of Interpretation — Dan Clore
III. THE GODS
Demythologizing Cthulhu — Robert M. Price
The Last Vestige of the Derleth Mythos — Robert M. Price
Behind the Mask of Nyarlathotep — Will Murray
On the Nature of Nug and Yeb — Will Murray
IV. THE LANDSCAPE
Arkham Country: In Rescue of the Lost Searchers — Robert D. Marten
Where Was Foxfield? — Will Murray
Lovecraft’s Two Views of Arkham — Edward W. O’Brien
V. INFLUENCES
Hali — Marco Frenschkowski
Cthulhu’s Scald: Lovecraft and the Nordic Tradition — Jason C. Eckhardt
The Origin of Lovecraft’s “Black Magic” Quote — David E. Schultz
Robert E. Howard and the Cthulhu Mythos — Robert M. Price
Divers Hands — Stefan Dziemianowicz


Il veterano Paul Carrick firma il notevole ritratto di H.P. Lovecraft che illustra la copertina del volume, concluso in appendice da una lista di letture ulteriori, oltre a un indice dei nomi e dei titoli in dettaglio. Informazioni presso le pagine web di Miskatonic River Press.

Dissecting Cthulhu
Essays on the Cthulhu Mythos
a cura di S.T. Joshi
Miskatonic River Press, 2011
brossura, 278 pagine, $19.99
ISBN 9780982181874
Andrea Bonazzi

sabato 13 ottobre 2012

Il fantasy in Italia, saggio tematico sul genere

Il fantasy in Italia, 2012, copertinaCasa editrice attenta nel corso dei decenni agli sviluppi della letteratura fantastica italiana, sia nell’ambito critico che in quello narrativo, la Solfanelli di Chieti pubblica il saggio tematico Il fantasy in Italia scritto da Franco Ressa e introdotto da una presentazione di Paolo Gulisano.

“Il genere fantasy viene inteso come risultante dall’unione di due altri generi quali la fiaba e l’epica, rimasti in secondo piano o dimenticati nella cultura recente, ma oggi riportati a vivere in una nuova veste”.

“Vengono studiati gli influssi positivi, e pure le possibilità di aberrazione possibili attraverso un uso distorto del nuovo genere,” prosegue la nota editoriale. “Si esamina dalla sua origine l’epica cavalleresca medievale e rinascimentale italiana, fino al suo tramonto durante il XVI secolo, e quindi il sorgere e prosperare della fiaba in epoca barocca, la sua trasformazione didattica alla fine dell’Ottocento, quindi il sorgere del genere fantasy, iniziato ad affermarsi in Italia nell’ultimo trentennio del XX secolo. La panoramica sulle tendenze attuali del fantasy italiano tiene conto anche delle produzioni nelle arti musicali, del fumetto, e del nuovo fenomeno mondiale del gioco di ruolo, applicazione pratica e immedesimante delle tematiche e del mondo epico-fiabesco scaturito dalla fantasia di J.R.R. Tolkien”.

Laureato in architettura e in lettere, l’autore ha insegnato per alcuni anni al politecnico di Milano, città dove risiede. Franco Ressa si occupa di storia e archeologia e della loro diffusione, oltre a scrivere saggistica e sceneggiature di comics come Storia del Piemonte a Fumetti (1993), per i disegni di Nives Manara con la quale ha pure realizzato l’albo fantasy a fumetti Alis (2010). Sempre in contesto fantasy, ha firmato la direzione artistica della rivista di giochi di ruolo Rune nel 1994-96.

Concludono l’opera un glossario ragionato di elementi e caratteristiche tipiche nel genere, e una vasta bibliografia. Informazioni sul volume presso le pagine web delle Edizioni Solfanelli.

Il fantasy in Italia
Franco Ressa
collana Athenaeum, Solfanelli, 2012
brossura, 216 pagine, €16.00
ISBN 9788874977604
Andrea Bonazzi

mercoledì 10 ottobre 2012

Con Robert Aickman lungo Sentieri oscuri. Tutti i racconti fantastici vol. 1

Sentieri oscuri, 2012, copertinaL’inglese Robert Aickman (1914-1981) è ancora poco conosciuto qui in Italia. Della sua narrativa breve, non sono molti gli esempi apparsi nelle antologie di genere e l’unica sua raccolta tradotta nella nostra lingua è stata Suspense (Cold Hand in Mine, 1975), pubblicata nel 1990 per gli Oscar Horror della Mondadori.

Passati oltre vent’anni, sono le Edizioni Hypnos di Milano a riproporre oggi in italiano il singolare autore che definiva come “strange stories” i propri racconti del soprannaturale, “strane storie” in uno stile sofisticato e molto personale per un fantastico sottilmente scavato, quasi in chiave onirica, nel profondo della psicologia dei personaggi. Il tutto in qualche analogia, se non diretta influenza letteraria, con i lavori di M.R. James e Walter de la Mare, come scrive S.T. Joshi nel suo saggio The Modern Weird Tale del 2001, “benché superi il primo per la ricchezza e varietà strutturale, e il secondo nell’intensità sostenuta in tutta la propria narrativa”.

Per la traduzione di Francesco Lato, Sentieri oscuri. Tutti i racconti fantastici vol. 1 è il primo in una serie di ben sei volumi intesi a presentare, nel corso degli anni, l’intera opera fantastica di Aickman.

“Robert Aickman è considerato tra i più importanti autori del fantastico del Novecento. «Metereologo dell’inconscio», come lo ha definito Fritz Leiber, lontano dal racconto weird americano, influenzato da Shakespeare, Freud e dai surrealisti, Aickman risulta uno scrittore atipico nel panorama letterario del fantastico, ma al contempo un prodotto tipico del ventesimo secolo. Il mondo descritto da Aickman è abitato da «ectoplasmi di carta» (come li ha definiti Giuseppe Lippi), personaggi persi in un cosmo sempre più alieno, estraneo all’essere umano, alla ricerca di un disegno che sbiadisce progressivamente sino a una tragica e definitiva scomparsa. Sentieri Oscuri contiene nove tra racconti e romanzi brevi: «La ferrovia», «Una risposta inadeguata», «Il panorama», «La compagna di scuola», «Il richiamo delle campane», «La scelta delle armi», «La sala d’attesa», «Legati i capelli», «Solo una canzone al tramonto»”.

In più di quattrocento pagine, Sentieri oscuri esce nella collana “Biblioteca dell’Immaginario” con una introduzione di Andrea Vaccaro e una presentazione d’eccezione, quella di David Tibet, leader dei Current 93, che ci confessa: “i piaceri e le paure che si scoprono nei testi di Aickman sono così sottilmente inquietanti che nulla di quanto avevo letto in precedenza mi aveva preparato alle loro delizie e angosce”.

Informazioni e vendita in rete sul sito delle Edizioni Hypnos, o sulle pagine del Delos Store.

Sentieri oscuri. Tutti i racconti fantastici vol. 1
Robert Aickman
Biblioteca dell’Immaginario, Edizioni Hypnos, 2012
brossura, 416 pagine, €27.90
ISBN 9788896952078
Tatiana Martino

lunedì 8 ottobre 2012

Max Dave nei Capolavori dei Racconti di Dracula Vol. 4

I Capolavori dei Racconti di Dracula Vol. 4: Max Dave, 2012, copertinaLa quarta e attesa uscita de I Capolavori dei Racconti di Dracula, che ristampa in edizioni integrali riviste e corrette dal curatore Sergio Bissoli i migliori romanzi horror apparsi nella mitica prima serie della collana, è tutta dedicata al grande Max Dave, autore culto di numerosi thriller soprannaturali nei quali il labile confine tra realtà e fantasia si tinge di ombre terribili e inquietanti: un luogo prediletto dai fantasmi…

Con lo pseudonimo di Max Dave scrivevano due persone: il dott. Pino Belli (1921-1968) autore dei tre romanzi presentati in questo quarto volume, e il fratello dottor Carlo Belli (vivente). Di origini nobiliari, Pino Belli, il maggiore e più prolifico dei due, dopo una breve carriera come ufficiale dell’esercito prima e poi come regista, iniziò la sua attività di autore nel 1958 scrivendo storie del mistero per la collana “Narratori Americani del Brivido” dell’editore Cantarella, tra cui spiccano L’Ombra che Ride e Il Vampiro. Entrò poi in pianta stabile presso la stessa casa editrice e, firmandosi col nome di Max Dave, prense a scrivere “I Racconti di Dracula”.

Presto divenne uno degli autori più prolifici e richiesti della mitica collana, dando la sua impronta indelebile all’intera serie. “Genio sregolato”, come lo definisce Sergio Bissoli nella sua postfazione “I fantasmi di Max Dave”, fu ideatore dei casi più pazzeschi, di trappole diaboliche, di orribili apparizioni nei castelli o nelle brughiere della Scozia – luogo prediletto ove ambientare le sue storie più macabre – in capolavori di narrativa a doppia soluzione, magistralmente scritti. In circa dieci anni di carriera scrisse decine di romanzi horror, alcuni dei quali sono stati tradotti anche in Francia, e quelli che qui riproponiamo – dopo oltre mezzo secolo di oblìo – sono i più rappresentativi del suo stile unico e inconfondibile.

Uccidono i morti?, 1959, copertinaUccidono i morti? Con questo romanzo esordiva (nell’anno 1959) la mitica collana originale de “I Racconti di Dracula”, “con lo scopo di presentare” – scriveva l’editore nella postilla editoriale – “la migliore narrativa nel campo dell’allucinante e dello spaventoso”. La trama sembra precorrere i migliori film di Dario Argento: una terrificante maledizione aleggia sul castello degli Hatchet; la sciagura si abbatte su signori e servitù allorché una mano ignota inizia a mietere le prime vittime, e alcuni cadaveri vengono rinvenuti con il volto deformato dalla paura. Tutto sembra avere origine dalla sparizione di una misteriosa statuetta di giada verde, legata al culto tibetano della resurrezione dei morti. E tra lugubri saloni bui, ombrosi e semideserti, una creatura dell’oltretomba torna per tormentare i vivi… Questo il primo originale thriller fantastico di Max Dave, già entrato nell’Olimpo dei classici della letteratura nera.

Assediati dal demonio, 1963, copertinaAssediati dal demonio è uno dei romanzi più surreali, allucinati e folli dell’intera serie dei “Racconti di Dracula”. Un piccolo e sonnacchioso villaggio del Galles viene sconvolto da strane apparizioni: dei misteriosi “uomini rossi”, specie di creature eteree che non sono di questo mondo, escono di notte per vagare tra i vivi, uccidendo con il loro tocco mortale. Forse sono richiamate da un perverso e scellerato patto col diavolo. Interviene l’esercito… ma un gruppetto di civili resta intrappolato in un antico castello e, assediati dalle mostruose creature, lotta per la sopravvivenza. E mentre fuori infuriano lampi e spari, ha inizio una terribile discesa negli inferi del castello e della mente umana… Uno dei grandi capolavori fantastici di Max Dave, qui al meglio della sua forma.

Terrore al castello, 1965, copertinaTerrore al castello è una cupa e insidiosa ghost story carica di suspense. In un antico e tenebroso maniero, sferzato dalla furia della tempesta, ristagna un’atmosfera d’incubo e di paura: i futuri eredi della Marchesa, una misteriosa nobildonna di età indefinita, iniziano a morire in modi atroci. Ognuno sospetta dell’altro, ma mentre insorgono i primi contrasti, i fantasmi del posto manifestano la loro oscura presenza. E cosa succede, ai vivi, quando è un fantasma a mostrare i segni della pazzia? Un romanzo magistrale, un altro capolavoro del terrore soprannaturale di Max Dave.

Informazioni sulle pagine web delle edizioni Dagon Press. Il volume è ordinabile presso lo shop online Lulu.com dell’editore, insieme alle tre precedenti uscite de I Capolavori dei Racconti di Dracula. Qui a seguito, un’anteprima attraverso cui sfogliare alcune pagine del libro.

I Capolavori dei Racconti di Dracula
Volume 4: Max Dave
a cura di Sergio Bissoli
Edizioni Dagon Press, 2012
brossura, 304 pagine, €19.00
Pietro Guarriello



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venerdì 5 ottobre 2012

Bram Stoker e Il mistero del mare

Il mistero del mare, 2012, copertinaNel centenario della morte dello scrittore irlandese, la casa editrice romana Nutrimenti pubblica Il mistero del mare di Bram Stoker, apparso nel 1902 ma rimasto finora inedito in Italia, proposto nella collana “Nautilus” per la traduzione e cura di Mirko Zilahi de’ Gyurgyokai.

Settimo romanzo del celebrato “padre” letterario di Dracula, The Mystery of the Sea è un’opera avventurosa a sfumature mystery e soprannaturali sullo sfondo cinquecentesco del conflitto tra l’Inghilterra e la Spagna, fra il razionalismo e la superstizione, l’attenta ricostruzione storica e un folklore di suggestioni gotiche in una combinazione di elementi narrativi padroneggiata dall’autore in diversi romanzi quali Il passo del serpente.

“Nei primi anni del Novecento, quando fu dato alle stampe «Il Mistero del Mare», Bram Stoker era una delle figure più in vista dell’alta società londinese, da oltre vent’anni assistente personale di Henry Irving, il più acclamato attore vittoriano, e autore di alcuni libri di discreta popolarità, tra cui Dracula, «la miglior storia di demoni che abbia letto da molti anni a questa parte», come ebbe a scrivergli Arthur Conan Doyle. Proprio l’immensa fortuna di Dracula. che dopo la morte di Stoker s’impose tra i capolavori della narrativa del terrore, ha inevitabilmente gettato ombra sul resto dell’opera dello scrittore irlandese. Così, anche «Il Mistero del Mare» ha finito per vivere una lunga stagione di oblio, restando pressoché sconosciuto ai lettori di molte parti del mondo, e fin qui inedito pure in Italia. A leggerlo oggi, nel centenario della morte del suo autore, questo romanzo dal sapore avventuroso e dall’atmosfera fosca si rivela un’opera sorprendente, ben più di quanto la sua avversa sorte editoriale possa far supporre”.

The Mystery of the Sea , I ed. USA, Doubleday, 1902, copertinaProsegue la nota editoriale: Fulcro dell’intera vicenda è la ricerca di un antico tesoro, un capitale di monete e lingotti che lo Stato Pontificio, alla fine del sedicesimo secolo, aveva destinato alla corona di Spagna per conquistare l’Inghilterra e convertirla al cattolicesimo. Archibald Hunter, protagonista e narratore, è l’uomo scelto dal fato per sbrogliare una vicenda irta di pericoli, intorno alla quale convergono le mire di molti attori. Il destino gli riserva come compagna una giovane e indomita americana, Marjory, erede della nobile stirpe di Sir Francis Drake. Insieme a lei, Archie dovrà districarsi tra misteriosi fenomeni di preveggenza e scritture enigmatiche, inganni, rapimenti e battaglie in mare, incalzato da una perfida veggente, da un azzimato gentiluomo spagnolo e dai servizi segreti britannici e americani”.

“Incredibile caleidoscopio di argomenti, generi e categorie estetiche – l’amore, la politica e la crittografia; l’avventura, il neogotico e lo spionaggio; il soprannaturale, il razionale e il pittoresco – questo romanzo condensa la tradizione letteraria del suo tempo e anticipa temi e atmosfere di molta narrativa novecentesca, confermando quelle qualità che hanno fatto di Bram Stoker un innovatore, padre, con Dracula, di uno dei filoni artistici di maggiore successo nel tempo”.

scarica l'anteprima PDF, iconaInformazioni presso la pagina dedicata sul sito web di Nutrimenti, dalla quale è possibile scaricare un’anteprima in formato PDF (576 Kb) con le prime dieci pagine del volume, comprendente l’intera introduzione a firma del curatore del volume.

Il mistero del mare
Bram Stoker
collana Nautilus, Nutrimenti, 2012
brossura, 464 pagine, €19.50
ISBN 9788865941393
Andrea Bonazzi

martedì 2 ottobre 2012

A Haunted Mind, nel mondo “oscuro e contorto” di H.P. Lovecraft

A Haunted Mind, 2012, copertina“Oscuro” d’accordo… ma definire “contorto” fin dal sottotitolo il mondo di H.P. Lovecraft, da un punto di vista letterario o biografico che sia, già lascia intravedere un certo approccio quantomeno eccentrico a quel che si dichiara essere un saggio: A Haunted Mind. Inside the Dark, Twisted World of H.P. Lovecraft, scritto dal nordirlandese Dr. Bob Curran per la New Page Books, un marchio editoriale dell’americana Career Press.

“Probabilmente, nessuno scrittore americano ha avuto un maggior impatto sulla moderna scena horror di Howard Phillips Lovecraft, l’uomo che ha creato i Miti di Cthulhu, con i suoi strani dèi, libri proibiti e luoghi misteriosi. Ma che tipo di uomo era, Lovecraft? Come ha creato un tale terribile universo, e da dove preso la propria ispirazione? Era basata, come qualcuno ha detto, su conoscenze esoteriche dimenticate o addirittura rinnegate da ogni persona sana di mente?”

Questa la presentazione resa in italiano dalla quarta di copertina del volume, che prosegue: “In A Haunted Mind, il Dr. Bob Curran esplora ciò che ha motivato Lovecraft – la sua vita personale è altrettanto strana di alcune delle sue creazioni – e che lo ha condotto a creare il suo cosmo terribile. Utilizzando sia il folklore che la storia, il Dr. Curran indaga su una vasta gamma di misteri lovecraftiani”.

L’autore è un esperto di miti e di leggende con numerose monografie del genere al suo attivo, dal folklore celtico alle “terre perdute” fino alle guide su streghe, fate, zombie, licantropi o vampiri. E il metodo applicato in questo libro è il medesimo usuale in tale “saggistica del mistero”, il che può risultare interessante nel ripercorrere in quest’ottica particolare il vasto corpus dei “miti di Cthulhu”, di stampo altrimenti esclusivamente letterario, ma si rende inqualificabile e assurdo a fronte di ricostruzioni biografiche fornite senza un minimo di documentazione.

L’intero lavoro si presenta sprovvisto sia di note che di bibliografia, rendendo impossibile il controllo delle fonti, talvolta citate nel testo con il solo nome d’un autore e ancor più volte affidate a quel “come qualcuno ha detto” letto poco più sopra, all’“alcuni affermano”, al condizionale dei “potrebbe”.

Non un grosso problema nelle tre sezioni dell’opera dedicate rispettivamente alla descrizione dei libri proibiti, alle entità del ciclo lovecraftiano e ai luoghi delle sue ambientazioni, in singoli capitoli che molto devono alla precedente e dettagliata Cthulhu Mythos Encyclopedia di Dan Harms, ma che si espandono a divagare in ulteriori associazioni con le varie mitologie, con la leggenda sia tradizionale che contemporanea, col folklore angloamericano. Correlazioni azzardate, spesso inconsistenti, ma anche curiose e generalmente divertenti in una semplice lettura d’intrattenimento, persino ludica alla maniera di certi supporti per il gioco di ruolo.

La nota dolente, e il limite assai criticato all’opera presente, è soprattutto nella sua parte introduttiva che pretende di fornire un ritratto biografico di Lovecraft. Dichiaratamente documentatosi su A Dreamer and a Visionary: H.P. Lovecraft in his Time (la ridotta edizione britannica della biografia scritta da S.T. Joshi), l’autore aggiunge considerazioni tutte proprie e menziona “voci” ed episodi impossibili da verificare senza, appunto, indicare alcuna fonte. Affermazioni che hanno del grottesco, come quella secondo cui Lovecraft, dopo essersi ritirato da scuola nel 1905, “prese a vagare di notte in giro per le strade, parlando da solo e fermandosi alle finestre illuminate per sbirciarvi dentro e spaventare i bambini piccoli” (pag. 10: “He took to wandering about the streets at night talking to himself and stopping at lighted windows to peer in and frighten small children”). Più oltre afferma che Farnsworth Wright gli respingesse i racconti essenzialmente per ripicca, a causa delle critiche negative fatte anni prima a quel che sarebbe divenuto il direttore di Weird Tales. E via così...

Parlando del matrimonio, “qualcuno ha commentato che, per Lovecraft, fu «amore al primo dollaro»“ (pag. 18). “Qualcuno” chi? E ancora si confondono insieme fatti e giudizi del tutto personali: “troppo disperato o troppo pigro per trovare lavoro, spese la prima metà del 1924 vagando in giro per New York” (pag. 20). Altrove si avanzano ipotesi anche “sensazionali” immediatamente poste in dubbio o smentite nella prosecuzione stessa della frase: l’amicizia col giovane Frank Belknap Long e poi con un allora tredicenne Robert H. Barlow, per esempio, “indusse al sospetto che, nelle ultime fasi della propria vita, Lovecraft fosse qualcosa di simile a un predatore sessuale, ossessionato da giovani uomini e ragazzi. Comunque, non c’è assolutamente nulla a suggerire che fosse questo il caso, o che Lovecraft avesse esplicite tendenze omosessuali verso Barlow” (pag. 22). Biografia o gossip?

Critiche maggiormente dettagliate vengono mosse da Michael R. Collings sul sito web di Hellnotes, ma è possibile farsi un’idea dei contenuti di A Haunted Mind attraverso i servizi del LookIside! di Amazon.com, in un’anteprima di testo che comprende anche le prime dieci pagine della discussa introduzione.

'Lovecraft', illustrazione di Ian DanielsChi ben conosca l’opera e la vita di H.P. Lovecraft, non sarà positivamente impressionato dal quel che in effetti appare come una dispersiva compilazione di descrizioni e note attorno ai Cthulhu Mythos, mischiando insieme riferimenti fra i più eterogenei: dagli scrittori dell’originale narrativa agli autori del role-playing di The Call of Cthulhu, passando per l’occultismo esplicito di un Kenneth Grant fino alle menzionate escursioni nei “misteri” alla Voyager – volendo menzionare un calzante modello della TV italiana –, senza distinguere più quel che è finzione. Ma basterebbe aver chiaro cosa ci sia da attendersi dal tutto: un divertissement a tema lovecraftiano, anziché un saggio.

A mettere d’accordo proprio tutti saranno, comunque, le suggestive illustrazioni di Ian Daniels per la copertina a colori e le numerose tavole in bianco e nero degli interni, a doppia pagina per ogni apertura di capitolo.

Informazioni ulteriori (al momento errate per prezzo e numero di pagine) presso il sito ufficiale della casa editrice New Page Books.

A Haunted Mind
Inside the Dark, Twisted World of H.P. Lovecraft
Dr. Bob Curran
Career Press/New Page Books, 2012
brossura, 352 pagine, $19.99
ISBN 9781601632197
Andrea Bonazzi