Come non mai travolti dai vampiri narrativi – nuovi e colorati volumetti in triplice copia collocati, in libreria, sia fra gli horror che i romanzi rosa e quelli per ragazzi – è singolare presentar l’uscita in traduzione di un “autentico” trattato in argomento, tale per lo meno nel contesto europeo fra chiesa e primo Illuminismo che in queste dissertazioni da Rohr al Calmet fino a van Swieten confutava, discuteva, documentava o pur si limitava a raccontare – ancor più diffondendole – cronache, aneddoti e credenze popolari di revenants e morti troppo inquieti, codificando un “canone del vampirismo” destinato a entrare in pianta stabile nel nostro immaginario culturale.
Pubblicato dall’Associazione LibriPerduti di Milano, Diceria del Vampiro. De Masticatione mortuorum in tumulis di Michaël Ranft è la prima versione italiana del trattato stampato a Lipsia nel 1728: M. Michaelis Ranfftii. De masticatione mortuorum in tumulis, (oder, Von dem Kauen und Schmatzen der Todten in Gräbern), liber singularis: exhibens duas exercitationes quarum prior historico-critica, posterior philosophica est.
Tanto citato, e in tante storie da passare forse per mera creazione letteraria, confuso col precedente omonimo del teologo tedesco Philipp Rohr apparso sempre a Lipsia ma nel 1679, il libro viene proposto con il testo latino originale a fronte e corredato dalla riproduzione dei capitoli dal XLIII al XLV, inerenti la trattazione di Ranft, dal noto Traité sur les apparitions des esprits et sur les vampires, ou les revenants de Hongrie, de Moravie et de Silésie (1751) dell’abate francese dom Augustin Calmet.
“Anno 1725. Nel villaggio ungherese di Kisolova muore il contadino Peter Plogojovitz. Il fatto sarebbe normale se questa morte non fosse seguita da avvenimenti strani e inquietanti, legati a ciò che il pregiudizio e la superstizione popolare chiamano fenomeno dei «morti masticatori». L’atmosfera si surriscalda al punto da richiedere l’intervento dell’Ufficiale Imperiale. La situazione sembra però sfuggire di mano: gli abitanti, terrorizzati e inferociti, riesumano e straziano il cadavere, considerato appunto un «morto masticatore» e un vampiro. Autore del presente scritto è il filosofo tedesco Michael Ranft, che suddivide l’opera in due dissertazioni. La prima, storico-critica, comprende la descrizione particolareggiata dell’evento e dell’ambiente in cui è collocato. La seconda, di carattere filosofico, presenta numerose e controverse teorie sostenute dagli scienziati dell’epoca, talune certamente curiose. Ranft, tuttavia, procede pazientemente con lucidità e con metodo, circoscrivendo e analizzando accuratamente la presunta «masticazione dei morti nelle tombe» e con essa il fenomeno del vampirismo”.
L’introduzione è di Gabriele Ferrero, con una postfazione a firma di Dario Spada e copertina di Alfonso Cucinelli. Informazioni sul volume presso la pagina web di Associazione Libri Perduti.
Diceria del vampiro. De masticatione mortuorum in tumulis
Michael Ranft
Associazione LibriPerduti, 2011
brossura, 192 pagine, €18.00
ISBN 9788890582301
Pubblicato dall’Associazione LibriPerduti di Milano, Diceria del Vampiro. De Masticatione mortuorum in tumulis di Michaël Ranft è la prima versione italiana del trattato stampato a Lipsia nel 1728: M. Michaelis Ranfftii. De masticatione mortuorum in tumulis, (oder, Von dem Kauen und Schmatzen der Todten in Gräbern), liber singularis: exhibens duas exercitationes quarum prior historico-critica, posterior philosophica est.
Tanto citato, e in tante storie da passare forse per mera creazione letteraria, confuso col precedente omonimo del teologo tedesco Philipp Rohr apparso sempre a Lipsia ma nel 1679, il libro viene proposto con il testo latino originale a fronte e corredato dalla riproduzione dei capitoli dal XLIII al XLV, inerenti la trattazione di Ranft, dal noto Traité sur les apparitions des esprits et sur les vampires, ou les revenants de Hongrie, de Moravie et de Silésie (1751) dell’abate francese dom Augustin Calmet.
“Anno 1725. Nel villaggio ungherese di Kisolova muore il contadino Peter Plogojovitz. Il fatto sarebbe normale se questa morte non fosse seguita da avvenimenti strani e inquietanti, legati a ciò che il pregiudizio e la superstizione popolare chiamano fenomeno dei «morti masticatori». L’atmosfera si surriscalda al punto da richiedere l’intervento dell’Ufficiale Imperiale. La situazione sembra però sfuggire di mano: gli abitanti, terrorizzati e inferociti, riesumano e straziano il cadavere, considerato appunto un «morto masticatore» e un vampiro. Autore del presente scritto è il filosofo tedesco Michael Ranft, che suddivide l’opera in due dissertazioni. La prima, storico-critica, comprende la descrizione particolareggiata dell’evento e dell’ambiente in cui è collocato. La seconda, di carattere filosofico, presenta numerose e controverse teorie sostenute dagli scienziati dell’epoca, talune certamente curiose. Ranft, tuttavia, procede pazientemente con lucidità e con metodo, circoscrivendo e analizzando accuratamente la presunta «masticazione dei morti nelle tombe» e con essa il fenomeno del vampirismo”.
L’introduzione è di Gabriele Ferrero, con una postfazione a firma di Dario Spada e copertina di Alfonso Cucinelli. Informazioni sul volume presso la pagina web di Associazione Libri Perduti.
Diceria del vampiro. De masticatione mortuorum in tumulis
Michael Ranft
Associazione LibriPerduti, 2011
brossura, 192 pagine, €18.00
ISBN 9788890582301
Andrea Bonazzi
l ' ho comprato il giorno in cui e ' uscito ; l ' ho conosciuto quel giorno in una libreria antiquaria
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