martedì 15 febbraio 2011

The Cthulhu Mythos Encyclopedia, terza edizione

The Cthulhu Mythos Encyclopedia, 2008, copertinaGià apparsa come The Encyclopedia Cthulhiana: A Guide to Lovecraftian Horror nelle due rispettive edizioni nel 1994 e ’98 presso l’americana Chaosium, stessa editrice del gioco di ruolo The Call of Cthulhu, l’enciclopedia che Daniel Harms dedica al complesso dei “miti” di derivazione lovecraftiana è tornata alla ribalta nella sua terza edizione del 2008 per l’altrettanto piccola e specializzata Elder Signs Press, con il titolo di The Cthulhu Mythos Encyiclopedia impresso su una sgargiante e tentacolata copertina di Malcom McClinton.

Alquanto nota anche in Italia, nelle sue prime versioni almeno presso gli appassionati giocatori di role-playing, la compilazione enciclopedica raccoglie descrizioni in dettaglio, citazioni, dati e provenienze dei principali elementi che vanno a comporre il corpus dei cosiddetti “miti di Cthulhu”. Il tutto partendo, ovviamente, dalle storie originali del Maestro di Providence per arrivare alle schiere d’innumerevoli autori fra complici, seguaci ed emuli che nel corso degli anni ne hanno proseguito, ripreso, ampliato o reinventato i temi di orrore cosmico, spesso travisandone lo spirito originale, forse più spesso limitandosi a produrre mediocre – benché in genere divertente – narrativa di consumo. “Miti” più o meno arbitrariamente interpretati sin dalla prima cura editoriale Arkham House dell’opera di H.P. Lovecraft, fino all’ultimo grado di “sincretismo e sistemizzazione” operato dall’ambiente ludico, peraltro ben rappresentato nel volume, inteso a dare uno schema univoco, logico e funzionale a un complesso di creazioni fantastiche così variegato e già in origine piuttosto privo di coerenza.

Limite imposto in questa collezione di toponimi e personaggi, divinità e creature, pseudobilia e artefatti, è la loro ricorrenza in più di un contesto, e una vasta diffusione del medesimo. Con ciò escludendo, pur senza chiaramente dichiararlo, ogni contributo al di fuori della lingua inglese.

“Questa terza edizione costituisce una revisione dell’edizione seconda, a sua volta grandemente ampliata dalla prima” – scrive Harms nel presentare l’attuale nuovo assetto dell’opera. – “Ho cercato di sfrondare la seconda edizione dalle voci particolari tratte da un’unica fonte; questo tipo di materiale è spesso affascinante, ma raramente trova molta utilità per la consultazione. Come si è scoperto, però, molta gente ricercava tali voci dalla prima edizione, e qualcuno ne ha persino poi fatto uso nelle proprie storie. A prevenire future confusioni, nulla è stato rimosso dalla lista di voci incluse nella seconda edizione, sebbene diverse entrate individuali siano state rivedute e aggiornate. Soltanto due tipi di voci sono state aggiunte: materiale dalla prima edizione che si è rivelato utile o d’ispirazione per altri, e materiale incontrato in opere scritte da due autori diversi, oppure presenti in pubblicazioni maggiori di novelle incentrate sui Miti di Cthulhu”.

Encyclopedia Cthulhiana, 1994, copertinaE prosegue: “L’estensione dell’enciclopedia non ha mai coperto tutta la narrativa disponibile dei Miti. Nel caso della presente edizione, mi sono concentrato principalmente sui volumi pubblicati, considerando come in futuro possano essere molto più disponibili di fanzines, pagine web, e altre fonti al più inaccessibili per i lettori a venire. […] Come per le scorse edizioni, è stata utilizzata un’ampia varietà di fonti: racconti, poesie, romanzi, film, opere dell’occulto e altro. Su richiesta del precedente editore, ai materiali per il gioco di ruolo Il Richiamo di Cthulhu non è stato concesso un livello di attenzione così alto come nelle passate versioni. Il libro non è mai stato pensato come una guida alla continuità di tale gioco, e i fruitori del gioco stesso dovrebbero comunque trovarsi contenti della sua copertura”.

La lunga introduzione di Dan Harms ripercorre la nascita e gli sviluppi del fenomeno, un’analisi che appare in qualche modo polemica verso l’odierna critica letteraria su Lovecraft, rivendicando fra le righe una maggior vicinanza dello scrittore all’evolversi dell’intera costruzione dei Cthulhu Mythos. Una prima versione del testo introduttivo è pure reperibile sul blog dell’autore, Papers Falling from an Attic Window, in una serie di sette frammenti postati nel gennaio 2008.

Chiude il volume una cronologia del Necronomicon ampliata a ogni possibile contributo narrativo, dal film La casa 2 di Sam Raimi agli ultimi racconti di Lin Carter, seguita da un’altrettanto allargata lista delle locazioni nelle quali il proibito tomo appare o viene custodito, con una terza e ultima appendice dedicata a elencarne invece i contenuti. Ridotta al minino la bibliografia che, pur nella misura delle ventidue pagine, si limita per questione di spazio ai titoli essenziali e in edizione più recente.

Oltre al prezioso dizionario Weird Words: A Lovecraftian Lexicon pubblicato nel 2009 da Hippocampus Press, di Daniel Harms è certamente da ricordare The Necronomicon Files: The Truth Behind The Legend scritto insieme a John Wisdom Gonce III, un approfondito saggio su realtà e leggende dello pseudobiblium lovecraftiano per eccellenza, indispensabile nel chiarire l’infinità di falsi miti sul “Lovecraft occulto”, apparso in due edizioni per Night Shade nel 1998 e Weiser Books nel 2003.

Informazioni sul volume presso il sito web di Elder Signs Press.

The Cthulhu Mythos Encyclopedia
A Guide to H.P. Lovecraft’s Universe. Updated and Expanded Third Edition
Daniel Harms
Elder Signs Press, 2008
brossura, 386 pagine, $17.95
ISBN 9781934501054

Andrea Bonazzi

(in prima versione su In Tenebris Scriptus del 3/11/08)

1 commento :

  1. Bellissima! Ho la versione del '94 (mi pare) e la usavo quando giocavo al GdR. Ai tempi questi volumi si trovavano perfino nell'unico negozietto di gdr di Trieste. Dove ora di lovecraftiano credo non ci sia praticamente più nulla, solo draghi :(

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